DJI RS 2 è a tutti gli effetti il miglior stabilizzatore gimbal professionale al mondo, sia per qualità costruttiva, che per stabilizzazione o funzionalità intrinseche allo stesso. La versione appena commercializzata punta a sostituire l’ottimo DJI Ronin S visto negli anni precedenti, riuscendo a migliorarlo sotto ogni punto di vista.
La prima novità la ritroviamo nell’estetica del terminale, è infatti realizzato con fibra di carbonio monoscocca, atta a conferirgli un aspetto estetico decisamente più aggressivo ed elegante (grazie anche alla presenza di una bellissima linea rossa che lo percorre sul bordo), oltre che naturalmente a portare una forte riduzione del peso finale. I bracci sono rivestiti in teflon per rendere il movimento più fluido.
Esteticamente è davvero bellissimo, piacevole al tatto, facile da trasportare grazie alla comodissima e dettagliatissima borsa inclusa in confezione. Un miglioramento azzeccato su tutta la linea, abbiamo sicuramente apprezzato la grande attenzione di DJI ai piccoli dettagli, come la facilità di montaggio/calibrazione della camera. Per rendere il DJI RS 2 più utilizzabile in mobilità, l’azienda ha pensato di modificare il sistema di calibrazione, di aggancio/sgancio della piastra o il blocco dei bracci, riuscendo a rendere più rapido tutto il processo, riducendo di molto i tempi anche per un utente meno esperto.
Spostando l’attenzione verso il basso incrociamo la seconda novità del terminale, un piccolo display IPS LCD da 1,4 pollici, completamente a colori e touchscreen. La risoluzione è discreta, la luminosità deve essere impostata manualmente, ma si vede benissimo sotto la luce solare diretta. Nella vicinanze trovano posto il pulsante di accensione/spegnimento, il pad per il controllo del gimbal, il tasto M ed il tasto di registrazione; sul lato sono integrate le porte RSA come supporti NATO per una maggiore compatibilità con accessori (anche di terze parti). Posteriormente, invece, spuntano il pulsante personalizzabile ed il focus ring/zoom, al quale, come al precedente, si possono assegnare svariate funzioni.
Continuando a scorrere il DJI RS 2 verticalmente, notiamo infine la presenza di una impugnatura estraibile con incastonata all’interno la batteria da 1950mAh. Finalmente il gimbal potrà essere ricaricato senza collegarlo integralmente alla presa a muro, basterà scollegare l’impugnatura e provvedere alla ricarica tramite la porta USB di tipo C presente alla sua base. La durata della carica è più che soddisfacente, garantisce circa 12 ore di utilizzo continuativo, con ricarica rapida a 24 watt (si caricherà dell’80% in 1 ora e del 100% in 1,5 ore).
Il focus del DJI RS 2 è mirato verso un pubblico professionista, che va ben oltre l’utilizzo dello stabilizzatore per riprese domestiche o amatoriali. Per questo motivo, sebbene la stabilizzazione del Ronin S fosse fantastica, l’azienda ha voluto cercare di andare ancora oltre, introducendo l’algoritmo Titan per rendere le riprese più fluide che mai, ed il cosiddetto SuperSmooth. Questa è una modalità ultra-stabilizzata attivabile dal Ronin RS2 stesso, che compensa i micromovimenti, e riesce a migliorare la coppia offrendo la possibilità di stabilizzare le riprese anche con un’ottica da ben 100 millimetri. Una miglioria fantastica, i video girati con il gimbal sono assolutamente i migliori in circolazione, non possiamo recriminare nulla all’azienda sotto questo specifico punto di vista.
Nel momento in cui collegherete la macchina al terminale, potrete anche sfruttare una nuova messa a fuoco 3D, con l’integrazione di sensori ToF, il cui scopo è di misurare la distanza tra l’obiettivo ed il soggetto, nell’idea di riuscire a realizzare immagini nitide anche con scarsa luminosità. I risultati sono interessanti ed in linea con la fascia di prezzo, in questo caso non abbiamo notato un gran miglioramento rispetto al Ronin s, ma siamo ugualmente a livelli elevatissimi.
Il carico massimo sopportabile è di 4,5kg, mentre le velocità di rotazione degli assi sono tutte uguali, raggiungono 360 gradi al secondo, naturalmente se impostato in modalità Sport.
Il vero plus del DJI RS 2 è comunque rappresentato dal DJI RavenEye, un trasmettitore di immagini a distanza, che permette di controllare da remoto i parametri della camera. Il collegamento è semplicissimo, e può avvenire in pochissimi passaggi. Una volta posizionato, l’accessorio (che se non acquistato in versione combo ha un prezzo di circa 150 euro) permetterà di raggiungere 2 funzioni importantissime:
Queste sono le novità che valgono l’acquisto della versione Pro Combo, poiché nella Standard il suddetto accessorio non è incluso.
Volendo approfondire le funzionalità raggiungibili sempre dal dispositivo, non dimentichiamoci di Time Tunnel (combinazione di Roll 360 e hyperlapse), il Roll 360, il Timelapse, il Track (si crea un percorso stabilito da far eseguire in automatico), per finire con il Panorama 3X3 o la modalità Ritratto (il dispositivo passa in automatico in modalità verticale).
L’applicazione da utilizzare in abbinata è sempre DJI Ronin, non presenta particolari novità o differenze da quanto osservato nella recensione del Ronin SC (è stato solo migliorato Force Mobile con una minore latenza). L’interfaccia è pulitissima, semplice ed alla portata dell’utente, forse la traduzione in italiano non è il suo punto di forza.
In conclusione DJI RS 2 è indubbiamente il miglior stabilizzatore gimbal, il prezzo è elevato, parliamo di almeno 749 euro (come tutti i prodotti DJI), ma è sicuramente centrato per la qualità generale dello stesso, e per il pubblico di professionisti a cui è rivolto. L’introduzione del RavenEye apre un nuovo mondo di possibilità per i creator, fatto di semplicità e di funzioni smart che renderanno davvero molto più semplice ogni lavoro. DJI ha fatto centro, è riuscita a raggiungere livelli inimmaginabili fino a qualche anno fa.
Di seguito la nostra videorecensione ed i punteggi conclusivi.
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