Il mondo dei city builder, ovvero titoli che propongono all’utente la possibilità di costruire e gestire una intera città, è comandato da Sim City, un gioco che ha fatto letteralmente la storia del settore. In questo ultimo periodo ha visto comunque la luce Before We Leave, una possibile alternativa, molto economica, pensata per gli amanti di tale tipologia di gaming. Vediamola da vicino nella nostra recensione completa.
La nostra prova si è articolata su Nintendo Switch, che riteniamo essere la piattaforma ideale per un titolo di questo tipo, il suo essere portabile porta l’utente a poter giocare tranquillamente tra uno spezzone di vita e l’altro, anche in portabilità. Nel corso dell’esperienza non abbiamo notato rallentamenti nel frame rate o difficoltà di vario genere, le texture sono sufficientemente definite, con conta poligonale molto buona.
Nella sua assoluta semplicità abbiamo fortemente apprezzato il dettaglio attuato dagli sviluppatori, l’attenzione risposta negli edifici, nella progressione della costruzione, e sicuramente nel voler creare un ambiente di gioco il più fedele possibile alla realtà, che potesse facilitare al massimo la vita di coloro che avrebbero voluto godere anche di una buona dose di realismo, i colori pastello rendono la visione delle varie ambientazioni molto più amabili.
Il titolo è localizzato testualmente in lingua italiana, quindi di facile comprensione per tutti, con una interfaccia di gioco accessibile rapidamente sia tramite joycon che touchpad, ma comunque ben organizzata ed intuitiva.
Before We Leave è un city builder, il mondo di gioco è suddiviso in una serie di esagoni, sui quali è possibile realizzare edifici, o costruire semplicemente le strade. Molto importante è l’organizzazione della città, la sua costruzione deve assolutamente essere funzionale e produttiva, per cercare di rendere i cittadini felici, favorendo la crescita demografica. L’espansione della popolazione porta anche alla guida di una nave colonica che permette lo spostamento su una nuova isola, dove ricominciare da zero, senza dover temere pericoli o nemici di vario genere.
Il ritmo è sempre molto blando, il gameplay è difatti rilassato, permette di godere di ore di gioco senza troppi pensieri o patemi. Le espansioni non si limitano però solamente alle isole, infatti sulla seconda troviamo un razzo spaziale che, al giusto momento della progressione, permetterà appunto di volare nello spazio. Un passo fondamentale che spingerà a conoscere nel dettaglio anche la storia che risiede alle spalle dell’esperienza, ricordiamo infatti che di base gli umani sono stati costretti per un lungo periodo sotto terra, in seguito ad un evento catastrofico registratosi su tutta la superficie. La stessa conoscenza del passato è dettata dalla scoperta di veri e propri giacimenti di conoscenza, dai quali apprendere i materiali necessari per lo sviluppo nelle biblioteche.
Il sistema economico è estremamente semplificato, la crescita è dettata dalla costruzione di fabbriche o dalla creazione di nuove rotte commerciali per vendere i prodotti alle altre isole, attivandosi anche per la costruzione di campi da coltivare (l’agricoltura è sempre fondamentale), o semplicemente attività per il diletto della popolazione. Quest’ultima potrà essere incrementata con la costruzione di nuove scuole, o attirando con specifiche attività i visitatori da altre isole.
Alla lunga il sistema implementato dagli sviluppatori appare fin troppo semplicistico e semplificato, si sente la mancanza di una progressione vera e propria ad esempio nei rapporti interpersonali tra le isole ed i corrispettivi abitanti, o più semplicemente nella gestione politica della città. L’assenza di nemici porta ad uno stile di gioco davvero rilassato, il cui unico scopo è di costruire, espandersi e lavorare, ma senza obiettivi veri e propri, o quella specificità che caratterizza in genere i titoli dello stesso tipo (gli unici nemici li troviamo nello Spazio, sono balene che distruggono gli edifici).
L’esperienza termina con un campagna sufficientemente lunga, che porta l’utente a colonizzare l’intero Spazio, ma nulla di più. Il numero di edifici o di potenziamenti tecnologici, è sufficientemente adeguato, anche se avremmo sicuramente potuto sperare in una scelta più azzardata e completa.
In conclusone Before We Leave è un city builder da consigliare agli utenti che amano il genere e vogliono trascorrere ore di gioco rilassanti e senza pensieri, nella realizzazione di città sempre più organizzate, e comunque nella gestione delle stesse senza doverle spingere verso specifici orientamenti politici, e non solo. Ottima la grafica, e l’ottimizzazione per Nintendo Switch, l’unico aspetto negativo è forse il rischio di diventare noioso e monotono a lungo andare, ma questi sono prettamente gusti personali.
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