Una reflex digitale nel 2021 è ancora da acquistare? proviamo a rispondere a questa domanda con la recensione approfondita della Canon Eos 250d, una fotocamera economica, perché viene commercializzata a circa 640 euro, e disponibile sul mercato da ormai qualche anno.
Esteticamente il prodotto dimostra pienamente la fascia di appartenenza, è realizzata in policarbonato, disponibile in varie colorazioni, non molto piacevole o resistente al tatto. Non sentirete scricchiolii di alcun tipo, ma non offre la piacevole sensazione di robustezza che troviamo su altri modelli, oltre a non essere impermeabile o resistente agli agenti atmosferici. Il posizionamento delle ghiere è pressoché perfetto, l’unico appunto riguarda il tasto di accensione, purtroppo molto scomodo; non sono presenti troppi pulsanti personalizzabili, altro chiaro segnale che non è una macchina studia appositamente per i professionisti.
Dall’altro lato della medaglia troviamo una compattezza sopraffina, la Canon Eos 250d è stata definita, al giorno della presentazione, come la reflex digitale con schermo orientabile più compatta la mondo. Dobbiamo ammettere di essere rimasti colpiti dalla sua estrema leggerezza, pesa solamente 449 grammi (senza ottica, con batteria e SD incluse), per dimensioni di 122,4 x 92,6 x 69,8 millimetri. E’ un modello da consigliare ad occhi chiusi agli utenti che la vogliono utilizzare in mobilità, è leggerissima e piccolissima, può stare tranquillamente in un marsupio, o quasi nella tasca dei pantaloni.
L’impugnatura è abbastanza profonda, in questo modo si facilita fortemente l’utilizzo con una mano e si migliora la maneggevolezza generale, anche per un periodo prolungato. Ottima la scelta di variare il materiale utilizzato, proprio per favorire il grip finale.
Il fulcro della Canon Eos 250d è rappresentato dal sensore CMOS con dimensioni da AP-S C (22,3 x 14,9 millimetri) da 24,1 megapixel effettivi, con rapporto di visualizzazione 3:2, filtro passa-bassa integrato e filtro a colori primari. A gestire il tutto è stato integrato il processore Digic 8, già visto su precedenti modelli, con un otturatore con scorrimento verticale sul piano focale controllato elettronicamente. Questi può raggiungere una velocità massima di scatto di 1/4000 di secondo, per una posa estesa fino a 30 secondi, senza dimenticare lo scatto continuo di soli 5fps.
Al centro della parte superiore troviamo il mirino ottico, pentaspecchio con copertura del 95% ed ingrandimento 0,87X, con all’interno solo 9 punti a diamante per l’autofocus; troppo pochi, e distanti tra loro, rendono molto più complicato il fuoco su soggetti in movimento o che entrano/escono dalla scena.
La parte posteriore non è troppo ricca di pulsanti, troviamo il tasto per lo switch tra mirino ottico e live view, e pochissimo altro. L’attenzione è catturata dall’ampio display TFT Clear View II, con risoluzione a 1,04 milioni di punti, copertura del 100% e angolo di visualizzazione di 170°. La qualità non è eccellente, non è nemmeno troppo fluido, dati i suoi 30fps, però dobbiamo ammettere che il touchscreen funziona alla perfezione, gli input vengono recepiti molto rapidamente e senza difficoltà.
La caratteristica principale riguarda il suo essere completamente orientabile, una manna dal cielo per un Canon Eos 250d nata per l’utilizzo in mobilità, viene favorita la realizzazione di selfie e di video blog.
Sui bordi abbiamo poi tutta la connettività, sul lato sinistro il jack da 3,5 millimetri per il collegamento di un microfono ed il jack da 2,5 millimetri per il controllo da remoto; dall’altra parte, invece, arrivano la microUSB per la ricarica ed una microHDMI per il collegamento ad un computer.
Nello slot inferiore è posizionato l’unico alloggiamento per la SD, a fianco della batteria; quest’ultima non è particolarmente capacitiva, ma data la presenza del mirino ottico, la gestione della carica è ottima, infatti si potranno scattare anche 1070 immagini, prima di dover ricorrere ad una presa a muro.
Le immagini sono realizzate al massimo a 6000 x 4000 pixel, e sono perfettamente in linea con la fascia bassa del prodotto. All’aperto sono risultate essere ben esposte con colori ben bilanciati e tarati, i dettagli non sono troppo precisi, ma come detto parliamo di una reflex economica; il bilanciamento del bianco è automatico, non abbiamo notato particolari difficoltà, se non una nitidezza inferiore alle aspettative.
Al chiuso proseguiamo sull’ottima strada intrapresa, quindi abbiamo colori molto buoni, saturazione ben controllata, con dettagli ridotti sui bordi dei soggetti e nitidezza calante. Il rumore non rappresenta un problema, si possono scattare immagini anche fino a 6400 ISO ottenendo risultati più che soddisfacenti. Bisogna prestare attenzione all’eventuale scatto mosso, basta davvero pochissimo.
I video sono realizzati al massimo in 4K a 24fps, presentano una qualità in linea con quanto appena raccontato, sono abbastanza dettagliati e senza artefatti importanti, complessivamente li possiamo definire piacevoli. Purtroppo nel momento in cui scegliamo di registrare in 4K dovremo fare i conti con un crop particolarmente evidente, che porterà ad una inquadratura diversa.
L’autofocus è gestito in due modi, da un lato abbiamo il rilevamento di fase, dall’altro il dual pixel CMOS; la discriminante è la qualità di registrazione, fino al FullHD si potrà sfruttare l’ottimo dual pixel, in 4K si scenderà al rilevamento di fase, e la differenza (in negativo) è notevole. Utilizzando il live view si raggiungono al massimo 143 punti, un’area abbastanza circoscritta del sensore stesso, la velocità dell’autofocus non è il suo punto forte, in alcune circostanze è abbastanza lento e compassato, di due gradini inferiore rispetto alle mirrorless di ultima generazione. In compenso è abbastanza stabile e preciso, una volta che ha “preso” il soggetto difficilmente lo lascerà, sebbene non sia consigliato per riprese in movimento.
Sfortunatamente lo stabilizzatore è solamente elettronico, il che rende complicata la registrazione di video in movimento, anche solo camminando, e va ad inficiare l’esperienza in mobilità promessa da dimensioni e peso. La resa è forse leggermente migliore rispetto ad altre elettroniche che troviamo sul mercato, ma bisogna prestare molta attenzione ed avere la mano allenata (cosa che per un utente inesperto non è scontato).
Apprezzato l’aggancio EF/EF-S dell’ottica, rende la Canon Eos 250d compatibile con la maggior parte degli obiettivi prodotti dall’azienda.
In conclusione Canon Eos 250d è una buona entry level che promette prestazioni in linea con il proprio posizionamento sul mercato, nonostante comunque non sia in grado di competere con le mirrorless di ultima generazione. E’ nata come upgrade della Canon Eos 200d, le differenze sono però talmente minime da rendere difficile il consigliarvi il cambio generazionale.
Nel complesso è un prodotto da consigliare ai nostalgici, a coloro che vogliono una macchina semplice da utilizzare (quasi punta e scatta), dal prezzo basso e dalla maneggevolezza sopraffina.
Poco sotto potete trovare la videorecensione ed i punteggi riassuntivi.
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