Canon EOS R6 segna indubbiamente un nuovo standard nel mondo delle full frame entry level, innalzando di molto l’asticella alla quale le dirette concorrenti, come la Sony A7 IV, si devono effettivamente adeguare. In vendita ad un prezzo di listino di poco superiore ai 2000 euro, è ancora oggi la scelta perfetta per l’utente che non vuole spendere cifre eccessivamente alte, ed avere tra le mani una camera davvero eccellente, sopratutto per le fotografie (meno per i video). Vediamola da vicino nella nostra recensione.
Il touch&feel della Canon EOS R6 è davvero piacevole, la scocca è realizzata interamente in lega di magnesio tropicalizzata (quindi resistente a schizzi d’acqua e polvere), con la bellissima finitura opaca che caratterizza tutti i prodotti della serie EOS R. I materiali utilizzati sono di alta qualità, il dispositivo appare sin da subito robusto, resistente ed affidabile; l’impugnatura è salda e profonda, perfetta anche per l’utilizzo con ottiche abbastanza ingombranti, anche se avete le mani particolarmente grandi.
Le dimensioni sono allineate con le altre mirrorless della stessa fascia di prezzo, infatti raggiungono 138,4 x 97,5 x 88,4 millimetri, con un peso di 680 grammi (inclusa scheda e batteria). E’ un prodotto facile da utilizzare in mobilità, data la presenza dell’IBIS, anche se forse leggermente più pesante del previsto.
La parte superiore presenta la classica disposizione dei prodotti Canon, con una ghiera personalizzabile, il pulsante di registrazione, di scatto e la ghiera per la selezione della modalità sul lato destro, finendo con l’accensione/spegnimento sul sinistro.
La connettività è concentrata quasi interamente sul lato sinistro, con 2 jack distinti da 3,5mm per cuffie e microfono, un jack da 2,5mm per il controllo da remoto, una micro-HDMI ed una USB type-C per il collegamento al PC o la ricarica. Spostandoci sul lato destro, invece, scopriamo la presenza di due slot SD, la batteria, invece, è collocata nell’alloggiamento inferiore.
Il sensore è un CMOS Full Frame (quindi 35,9 x 23,9 millimetri) da 20,1 megapixel, con filtro passa-basso integrato ed a colori primari. L’azienda ha voluto limitare il quantitativo di pixel, per cercare di guadagnare nella resa con scarsa luminosità, data la presenza di fotositi più grandi, e dobbiamo ammettere essere stata una scelta vincente.
Il processore d’immagine DIGIC X, rinnovato rispetto al classico DIGIC 8 visto su altri modelli, completa la configurazione. L’otturatore con piano focale controllato elettronicamente raggiunge velocità che oscillano tra 1/8000 di secondo e 30 secondi, scatto continuo fino a 20fps con otturatore elettronico, con ISO estesi da 100 a 204’800.
Il mirino è OLED, essendo una mirrorless, a colori da 0,5 pollici, con copertura del 100% del campo visivo, ingrandimento 0,76X, 3,69 milioni di punti, ed in grado di supportare fino a 60fps. Indubbiamente un mirino di alta qualità, la latenza è pressoché minima, sono tantissime le informazioni visualizzate, con ottimi colori, definizione e nitidezza generali.
Spostando l’attenzione nella parte posteriore della Canon EOS R6, incrociamo la solita disposizione della pulsantistica, senza differenze o particolari da segnalare (è presente il solito pad per la messa a fuoco); l’attenzione è catturata dall’ampio monitor LCD touchscreen, un Clear View da 3 pollici di diagonale (7,5 centimetri), 1,62 milioni di punti, copertura del 100% ed angolo di visualizzazione di 170 gradi in orizzontale/verticale. Qualitativamente molto buono, e perfettamente allineato con la fascia di prezzo di posizionamento, è completamente orientabile, perfetto per realizzare vlog o scattare selfie.
La batteria è un componente da 2130mAh, modello LP-E6N, la cui autonomia è ridotta rispetto alle aspettative. Stando ai test effettuati, non si superano i 400 scatti, e 40/50 minuti di ripresa in 4K, prima dover effettivamente ricorrere alla presa a muro (in confezione si trova il caricabatterie adeguato).
La Canon EOS R6 è principalmente pensata per un utilizzo prettamente legato agli scatti fotografici, in ogni condizione di luce, la combinazione del nuovo sensore e del processore aggiornato, permette di estrapolare il meglio dai soggetti maggiormente definiti.
Con tanta luce le immagini sono davvero eccellenti, il dettaglio e la definizione sono ineccepibili, come anche il bilanciamento del bianco e la gestione delle forti luci. La nitidezza è ottima e si estende su tutta l’ampiezza del fotogramma (non solo al centro), l’essere un sensore da 20 megapixel limita solamente gli ingrandimenti o i ritagli degli scatti. I colori sono piacevoli, la gamma dinamica estremamente estesa, con saturazione e contrasto di base ben tarati. Non possiamo davvero lamentarci, consideriamo a tutti gli effetti la Canon EOS R6 una delle migliori full frame semiprofessionali di sempre.
Stesso discorso nel momento in cui la luce inizia a calare, come vi avevamo già accennato, la resa con scarsa illuminazione è ottima, il rumore digitale si inizia ad intravedere superando i 6400 ISO, ma per capire l’estrema qualità del sensore, vi possiamo dire che si riescono a scattare immagini a 51200 ISO senza dover rinunciare eccessivamente alla qualità. Il micro-mosso è praticamente assente data la presenza dell’IBIS, per definizione, dettaglio, nitidezza e colori, replichiamo tutte le considerazioni espresse in precedenza.
I video vengono girati al massimo in 4K a 60fps a 230Mbps, di buona qualità generale, anche se si nota non essere una camera pensata appositamente per questo scopo. L’autofocus è il dual pixel CMOS, solo però nella registrazione in FullHD, poi passa sul classico rilevamento di contrato. I metodi integrati nella Canon EOS R6 sono ben 8: spot, 1 punto, espandi area, area intorno, zona (verticale e orizzontale) e inseguimento AF (mantiene il fuoco su volto e occhi). La messa a fuoco è molto rapida, sicuramente migliorata rispetto al passato, anche se non a livello di Sony e Fujifilm, il passaggio da un soggetto all’altro è sufficientemente veloce, lo stacco però è fin troppo netto (nella ripresa video).
La stabilizzazione è interamente affidata all’IBIS, una delle novità più importanti, in grado di raggiungere fino a 8 stop, solo con obiettivi stabilizzati, data la combinazione dello stabilizzatore del sensore e dell’ottica. I risultati sono indubbiamente sorprendenti, un grande plauso a Canon per essere stata in grado di compiere enormi passi in avanti, permettendo così all’utente di registrare video camminando senza troppi problemi, e migliorando quindi la possibilità di ottenere scatti stabili anche in condizioni di scarsa luminosità.
In conclusione di Canon EOS R6 ci siamo letteralmente innamorati, è una full frame perfetta per l’utente che è alla ricerca di un prodotto semi-professionale, focalizzato principalmente sugli scatti fotografici, ed in grado di produrre immagini di livello altissimo in ogni condizione. Una camera completa e versatile, sostanzialmente adatta a tutti.
Gli aspetti negativi che ci sentiamo di segnalare sono sostanzialmente un paio, e riguardano una autonomia leggermente inferiore alla media, e forse un autofocus che deve ancora essere migliorato rispetto a quanto la concorrenza attualmente è in grado di offrire.
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