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Recensione Chernobylite: un ottimo survival horror con sfumature gestionali

Chernobylite è il nuovo survival horror, con importanti sfumature gestionali, sviluppato da The Farmi 51, e pubblicato da All In! Games, prima in esclusiva su PC, poi il 28 settembre anche su PS4 e Xbox. L’ambientazione è facilmente intuibile, parliamo di Chernobyl, esattamente nell’area del più famoso disastro nucleare della storia, per un’avventura ricca di orrori e difficoltà da superare.

 

Trama

Tutto ruota attorno alla cosiddetta Zona di Alienazione, l’area circostante la centrale nucleare di Chernobyl, centro nevralgico della catastrofe del 26 aprile 1986, giorno impresso nella storia, che cambio purtroppo la vita ad oltre 350’000 persone. Tra loro troviamo anche Igor, il personaggio impersonato dal giocatore, un giovane fisico che lavorava all’interno della stessa struttura. L’evento non ha causato a lui gravi danni fisici o mentali, ma ha portato via la persona più preziosa al mondo, la fidanzata Tatyana.

L’avventura inizia 30 anni dopo, tormentato dagli incubi per la presunta morte della stessa, Igor decide di tornare nell’area, per cercare di fare luce sulla vicenda, ma sopratutto per scoprire se Tatyana sia morta davvero. La sua voce lo chiama nei sogni, lo invita a tornare, per chiudere il cerchio delle ricerche passate.

Tutto il gioco è una fedele riproduzione della zona, e la sua approfondita esplorazione, nel corso della quale sarà necessario evitare, o combattere, i soldati NAR, ed anche una serie di “mostri“, creatisi in seguito al disastro nucleare, grazie alla Chernobylite, una sorgente energetica dalle potenzialità infinite.

Igor, dal canto suo, è stato in grado di imbrigliare la suddetta sorgente in una comoda pistola, la quale crea dei wormhole, ovvero squarci interdimensionali, utilissimi per manipolare determinati eventi del passato, adattandoli in relazione alle scelte effettuate. Una componente molto importante del gioco è difatti legata alle possibili scelte dell’utente, dalle quali dipenderà il prosieguo della storia, portando a tantissime e differenti ramificazioni (decidere se uccidere o no una persona, può cambiare il corso degli eventi).

 

Grafica

Graficamente il titolo ripropone una fedele istantanea dell’area, con una caratterizzazione decisamente inquietante. Noi abbiamo avuto l’occasione di provarlo su Xbox Series S, al netto di caricamenti fin troppo lenti, le atmosfere cupe fanno da contorno ad un titolo che non vi lascerà con il fiato sospeso, ma è perfettamente in grado di proporre l’effetto atteso nel passeggiare tra le strade di Pryp’Jat’. I dettagli non sono sempre precisissimi, sebbene sia da apprezzare lo sforzo di The Farm 51, proprio nel volerci far vivere una vera e propria immersione nell’Ucraina post-apocalisse.

L’intelligenza artificiale non è esente da difetti, le caratterizzazioni dei nemici sono abbastanza accurate, sebbene siano praticamente tutti uguali, date le mimetiche e le maschere antigas, sopratutto nei movimenti e negli spostamenti. Bellissima l’idea del meteo variabile, vengono impreziosite le fasi stealth dell’avventura, ad esempio con la pioggia o la nebbia farete meno rumore ed i nemici faranno più fatica a vedervi, ed hanno anche un impatto diretto sull’avventura stessa. Dalla vostra postazione potrete notare un accrescere di Chernobylite, quindi un rischio maggiore di incrociare dei “mostri”, oppure più elicotteri volare in cielo, con un conseguente incremento dei nemici.

 

Stile di gioco

Chernobylite mischia più generi, senza mai snaturarsi o creare confusione. Di base viene definito un survival horror, dato l’obiettivo ultimo della sopravvivenza e le ambientazioni molto cupe e tetre, con infiltrazioni di meccaniche stealth e sopratutto gestionali.

Tutta l’esperienza si organizza in giornate, nel corso delle quali Igor potrà portare a termine determinati incarichi. Questi potranno essere legati direttamente alla trama, o altri personaggi, oppure con obiettivi specifici (reclutamento di alleati, recupero di munizioni, scorte di cibo o similari).

La componente principale è l’esplorazione dell’area, la mappa è complessivamente molto vasta, con tutte le differenziazioni, dalla città o un complesso abbandonato, sino alla foresta rossa (che cambiò colore a causa delle radiazioni), o paurosi bunker sotterranei. La riproduzione è fedele al 100%, e nel corso degli spostamenti sarà fondamentale acquisire, e cercare, più risorse possibili. Recuperando i materiali, si entra di diritto nella parte gestionale di Chernobylite.

Sarà possibile reclutare più alleati, completando le missioni che vengono proposte di giorno in giorno, ciascuno dei quali avrà specifiche caratteristiche, potenzialità e necessità. Ogni mattina sarà possibile assegnare loro un incarico specifico, nella speranza che riescano a portarlo a termine, senza però trascurare le loro necessità. La loro sopravvivenza dipende da noi, sarà quindi necessario assegnare le razioni di cibo, “arredare” la base, costruire oggetti per migliorarla, oppure macchinari per realizzare armi (anche potenziandole), risorse vitali (come kit medici) e similari, sfruttando tutti i materiali raccolti nell’esplorazione. Molto importanti sono la psiche e la lealtà, se uno degli alleati dovesse morire, sarà necessario sostituirlo.

 

Scontri a fuoco e meccaniche dei nemici

Chernobylite non è solo esplorazione e gestione, al suo interno troviamo anche FPS survival. Negli spostamenti all’interno dell’area sarà necessario muoversi con cautela, cercando di evitare il contatto con i nemici. Le meccaniche stealth funzionano molto bene, sebbene siano effettivamente elementari ed i nemici siano facilmente superabili.

Gli scontri a fuoco, a volte inevitabili, risentono dell’anima survival, in quanto potreste notare una estrema scarsità di munizioni, già vista e vissuta in titoli come Resident Evil, o anche il Tormented Souls recensito giusto ieri. Molto buona la possibilità di potenziare le armi, creando accessori che ne modificano appieno le potenzialità, come portata, stabilità, rinculo, danni e simili, riprendendo tante meccaniche viste sui più quotati FPS. Un po’ meno i nemici in sé, la varietà non è il suo forte, spesso sono talmente mimetizzati che difficilmente li vedremo, se non tramite il loro sistema di puntamento (giallo o rosso). I movimenti, come anticipato, sono fin troppo meccanici e non perfetti.

 

Chernobylite: conclusioni

In conclusione Chernobylite è un titolo che complessivamente convince, riuscendo a soddisfare le richieste e le pretese della maggior parte degli utenti amanti dei vari generi. Sebbene la narrazione non sia delle più originali, il voler mischiare survival, FPS, gestionale, horror e meccaniche stealth alla fine porta ad un risultato piacevole. Bellissima la fedele riproduzione della zona contaminata, una mappatura che da sola varrebbe l’acquisto. L’unico difetto riguarda un focus eccessivo sull’anima gestionale del titolo, una scelta che porta ad una longevità fin eccessiva (si possono raggiungere anche 80 ore), e che smorza il coinvolgimento ed il ritmo complessivo dell’esperienza. L’acquisto, al prezzo di listino di 29,99 euro, è più che consigliato.

Chernobylite

29,99 euro
8.1

Trama

7.5/10

Grafica

7.5/10

Gameplay

8.0/10

Longevità

8.5/10

Ambientazione

9.0/10

Pros

  • Ambientazione eccellente
  • Fedele riproduzione dell'area di Chernobyl
  • Ottimo mix di più stili di gioco
  • Abilità e personalizzazione delle armi

Cons

  • Parte gestionale spezza fin troppo il ritmo
  • Meccaniche dei nemici non sempre perfette
Denis Dosi

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