Company of Heroes 3 è lo strategico per antonomasia, un titolo appartenente ad una saga che ha fatto letteralmente la storia del mondo videoludico, pronto a tornare alla ribalta dieci anni dopo l’ultimo capitolo. Riuscirà Relic Entertainment a fare ancora centro? scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.
Come tutta la serie, anche Company of Heroes 3 è composto da una serie di missioni in cui dovremo controllare gli Afrikakorps di Erwin Rommel, truppe tedesche impegnate nella campagna Nordafricana nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il costrutto narrativo è abbastanza slegato dal gameplay effettivo, l’obbiettivo del team di sviluppo era quello di andare a mettere nelle mani degli utenti anche le sensazioni e lo stile di vita degli abitanti locali, durante il dominio tedesco, non riuscendo però ad amalgamare al meglio il tutto. Una narrazione impreziosita dalle vicende introduttive/conclusive raccontate dallo stesso Rommel, il quale subisce una profonda mutazione della propria figura, iniziando come stratega incredibile, per finire poi nei panni di un uomo “quasi” qualunque.
Graficamente il titolo è discreto, e nulla di più, è indubbiamente coinvolgente ed accattivante, anche se comunque gli manca quel qualcosa in più che ci saremmo aspettati dopo 10 anni di attesa. La conta poligonale è appena sufficiente, le texture non sono sempre ben definite, e la saturazione è ridotta, in altre parole i colori sono fin troppo “spenti”. Ottima la colonna sonora, perfettamente adeguata all’avventura e l’esperienza in sé, con effetti sonori sempre precisi ed in grado di immergere alla perfezione l’utente nei combattimenti.
Il gameplay di Company of Heroes 3 affonda a piene mani nel passato, senza allontanarsi dalla formula che ha reso famosa la serie in tutto il mondo, con meccaniche che ricordano apertamente il titolo del lontano 2006. L’obiettivo di ogni missione sarà quello di avanzare il più possibile all’interno di una mappa, raggiungendo i checkpoint, e lottando strenuamente per difenderli, i quali a loro volta offrono una risorsa, fondamentale per la creazione di soldati, mezzi, strutture, o l’aggiunta di attacchi speciali. Dato il ritmo sempre elevato, e l’attenzione alle stelle, gli sviluppatori hanno giustamente pensato di aggiungere la possibilità di interrompere momentaneamente l’azione, nel corso della sospensione sarà possibile programmare la attività, senza il timore o terrore di subire un attacco nemico (riducendo così la pressione costante).
Come tutti i strategici che si rispettino, anche il titolo recensito prevede una progressione importante che va a toccare tutte le unità, ecco che la fanteria o i mezzi corazzati, nel corso dell’avventura andranno a sbloccare abilità ed attacchi speciali, oppure sarà possibile migliorare le prestazioni, sbloccando pezzi di equipaggiamento pressoché unici. Tutte scelte che dovranno dipendere direttamente dalle risorse a disposizione e dalla strategia che lo stesso giocatore deciderà di intraprendere per avere la meglio sul nemico. Un gameplay rodato ed affidabile, che non innova rispetto alla tradizione, ma che riesce ugualmente ad affascinare ed incantare un pubblico sempre più vasto di adepti verso il mondo degli strategici.
L’intelligenza artificiale rappresenta forse il punto più saliente dell’intero Company of Heroes 3, un nemico sempre pronto a tenervi sulle spine con offensive mirate, non solo in prima linea ed anche sulle retrovie. Per rendere l’esperienza più completa è presenta una modalità Multiplayer, nella quale sarà possibile giocare anche in coop contro l’IA, oppure single player nelle avvincenti battaglie ambientate nelle otto mappe che compongono la campagna nordafricana. Ad impreziosire il tutto troviamo una piccola chicca, la campagna italiana, nel corso della quale dovremo partire da Salerno per risalire una piccola parte della penisola per liberare Roma dal gioco dei nazisti.
Longevità eccellente, i contenuti inclusi nel titolo sono davvero tantissimi, considerando comunque che sarà possibile controllare quattro schieramenti (Afrikakorps, Wehrmacht, US Forces o esercito britannico), con tutte le specializzazioni e caratterizzazioni dei singoli corpi che li compongono. Ciò che ne risente è forse la rigiocabilità della campagna italiana, che rischia di sfociare in una innata ripetitività, la quale alla lunga potrebbe annoiare l’utente finale.
In conclusione Company of Heroes 3 è uno strategico da giocare ad occhi chiusi se siete amanti del genere, un titolo che incanta grazie ad un gameplay rodato, solido ed affidabile, riuscendo ad emozionare nei combattimenti più che altro della campagna nordafricana. La scelta di introdurre la variante italiana è ammirevole ed interessante, anche se al momento attuale risulta essere troppo abbozzata, per questo speriamo presto di vedere altri scenari o innovazioni. L’unico punto negativo è legato più che altro al comparto grafico, troppo grezzo, non si nota uno stacco netto con il titolo pubblicato ormai dieci anni fa.
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