Crosscall, azienda da sempre specializzata ed attenta conoscitrice del settore dei dispositivi rugged, ha cercato di porre un freno all’escalation di cinesoni di basso livello disponibili su Amazon, portando nella fascia media un prodotto di alta qualità, in grado di soddisfare tutte le esigenze dei consumatori. Da quest’idea è nato il Crosscall Core-X4.
Esteticamente il dispositivo ricorda chiaramente tutti i prodotti dell’azienda, parliamo quindi di una scocca super resistente, con bordi rinforzati e realizzati in una sorta di gomma che non trattiene le impronte, assorbe ogni tipo di urto e “repelle” i graffi. Le dimensioni sono complessivamente superiori alla media dei device sul mercato, considerato il pannello montato, raggiungono 161 x 78 x 13 millimetri di spessore, con un peso di 234 grammi.
Osservando da vicino i numeri possiamo infatti considerarlo troppo spesso e pesante, non è uno smartphone facilmente trasportabile, ma chiaramente non è stato pensato per essere “comodo”. Non è utilizzabile con una mano, nella parte posteriore troviamo l’aggancio magnetico caratteristico di Crosscall, apprezziamo comunque la scelta di incastonare il sensore fotografico, in modo da rendere la back cover perfettamente liscia una volta che è stata poggiata sul piano di lavoro. Ad ogni modo, già dal momento in cui lo imbracciamo notiamo tanta accuratezza nei dettagli, e nei materiali utilizzati, appare proprio come uno smartphone premium, a meno di 500 euro.
Sui bordi scopriamo una piccola chicca, ben 3 pulsanti personalizzabili con due tocchi differenti (singolo clic o triplo clic, quindi con 6 funzioni complessive), realizzati con texture l’una diversa dall’altra. L’idea è quindi di fornire all’utente la possibilità di accedere immediatamente ad una singola funzione, senza guardare fisicamente il Crosscall Core-X4, e semplicemente riconoscendo il pulsante al tatto. Soluzione apprezzata e condivisa pienamente, un altro segnale di quanto l’azienda sia attenta ai dettagli.
Il display è un “piccolo” 5.45 pollici IPS LCD, rapporto d’aspetto 18:9 con risoluzione HD+ (1440 x 720 pixel) e protezione Gorilla Glass 3. Qualità complessivamente molto bassa, i colori non sono per nulla rispettati, si ha l’effetto luce blu che vedevamo qualche anno fa sugli smartphone di fascia bassa, il dettaglio lascia molto a desiderare. Sicuramente Crosscall poteva fare qualcosa di più, almeno sotto questo punto di vista; ciò che si apprezza è la possibilità di utilizzarlo con i guanti e le mani bagnate, una grande comodità proprio per l’idea di portabilità e di utilizzo in condizioni estreme.
Il processore è uno dei tanti punti deboli del Crosscall Core-X4, purtroppo si ferma ad un Qualcomm Snapdragon 450, un octa-core da 1.8GHz, affiancato da soli 3GB di RAM e 32GB di memoria interna (espandibili fino a 512GB tramite microSD). La routine quotidiana, quindi social network, chat, email o navigazione standard, viene superata discretamente, è necessaria una buona dose di pazienza nell’apertura delle app, ma si può utilizzare; il gaming è meglio lasciarlo ad altri modelli, i lag sono tanti anche con titoli meno impegnativi.
L’audio è mono, lo speaker è stato posizionato nella back cover, scelta non condivisa, proprio perché nell’utilizzo del vivavoce (che funziona bene) o nella riproduzione musicale, il suono viene ovattato dal piano di lavoro su cui è stato posizionato. Indipendentemente da questo, la qualità è leggermente superiore al discreto, il volume è elevato, ma le alte tonalità vengono completamente troncate ed i suoni particolarmente distorti, i bassi sono sufficienti.
Il Crosscall Core-X4 è uno smartphone dual SIM, presenta 3 slot nel carrellino della SIM, si potranno inserire in contemporanea due SIM + l’espansione della memoria interna.
La sua caratteristica principale è chiaramente la resistenza all’inimmaginabile, ecco quindi che parliamo di certificazione IP68, con resistenza per 30 minuti a 2 metri di profondità in acqua salata e dolce, resistenza alla polvere, utilizzo fino a -25°C o 50°C, per finire con il superamento di 13 test militari MIL STD 810G e drop test su 6 lati da un’altezza massima di 2 metri. Niente da dire assolutamente, se state cercando uno smartphone indistruttibile, il modello recensito fa sicuramente al caso vostro.
Lo sblocco può avvenire solamente tramite il sensore per le impronte digitali incastonato nel tasto di accensione/spegnimento, non con il riconoscimento del viso 2D. La velocità è comunque più che soddisfacente, il sensore funziona molto bene, forse leggermente meno rapido della concorrenza. Sfortunatamente per sbloccare il device è necessario premere sul pulsante, non basterà poggiare il dito, nella maggior parte delle occasioni è una scomodità non da poco.
Concludono la connettività il WiFi 802.11 ac dual band (a 2.4 e 5GHz), il bluetooth 4.2, il jack da 3,5 millimetri, il GPS con Galileo, NFC e usb di tipo C 2.0 nella parte inferiore.
Il Crosscall Core-X4 non è uno smartphone nato per scattare istantanee, e si vede, il comparto fotografico è composto da solo un sensore da 48 megapixel, che realizza immagini a 16 megapixel con pixel binning. Per cercare di migliorare il più possibile la situazione, l’azienda ha deciso di adottare l’algoritmo Fusion 4, il cui scopo è di combinare i dati di 4 pixel in 1, per trasformarli in un pixel più grande, nell’idea proprio di ottenere immagini più luminose e nitide. Allo stesso modo, nel momento in cui si scatta con forte luminosità, questi vengono divisi per ottenere un risultato con dettagli più complessi.
Indipendentemente dai tecnicismi vari, all’aperto le immagini sono discrete, abbiamo un buon rispetto dei colori, di tutte le tonalità ed un dettaglio leggermente inferiore ai terminali della stessa fascia di prezzo. Non sono particolarmente nitide, tuttavia, data la natura dello smartphone sono in linea con le aspettative.
Ciò che lascia molto desiderare è lo scatto con scarsa luminosità, in questo caso l’utente si scontra spesso con un’immagine molto sfocata, poco definita ed addirittura mossa. I colori sono spenti, il dettaglio manca ed il rumore si fa sentire moltissimo. Sotto la media le immagini al chiuso.
I video sono realizzati al massimo in FullHD a 30fps, il livello qualitativo segue perfettamente quanto indicato poco sopra, sia al chiuso che all’aperto con le stesse identiche valutazioni. La stabilizzazione elettronica (no ottica) non è perfetta, lo smartphone “tremerà molto” mentre state riprendendo, però se siete bravi ed avete la mano ferma, potrete ottenere risultati discreti.
Anteriormente è stato posizionato un sensore da 8 megapixel, la sua qualità è complessivamente sufficiente, poiché denota un minore distacco dal resto dei prodotti dello stesso mercato. Il dettaglio ed i colori sono discreti, forse da rivedere la sfocatura dello sfondo e gli scatti al chiuso, il rischio è sempre di realizzare un’immagine “mossa”.
Il sistema operativo è Android 10, aggiornato con le patch di Ottobre 2020 (l’update lo abbiamo ricevuto mentre era in prova), è sostanzialmente la versione stock di Android, senza always on display o interfacce particolari. Da segnalare solamente l’aggiunta dell’applicazione X4 sensors, centro nevralgico dal quale l’utente potrà accedere in rapidità alle misurazioni di tutti i sensori integrati nel terminale.
La batteria è infine un componente da 3850 mAh, con ricarica a 10 watt (no wireless o inversa); la sua durata è nella media, niente di più, con un utilizzo normale si possono raggiungere 4 ore di display attivo, ricordando che i miei standard sono di 3,30/4 ore di pannello per un terminale definito “nella media”.
In conclusione il Crosscall Core-X4 è uno smartphone pensato esclusivamente per una ristrettissima nicchia di utenti, e come tale non piacerà a tutti. Rappresenta la perfetta soluzione per coloro che vogliono un modello rugged dalle discrete prestazioni, senza spendere cifre troppo elevate, e dalla grande qualità costruttiva, poiché se dovessimo invece guardare solamente le specifiche tecniche, chiaramente il mercato ha molto di meglio da offrire.
Conoscetelo da vicino con la nostra videorecensione ed i punteggi riassuntivi.
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