Destiny 2: la Regina dei Sussurri è la nuova grande espansione di uno dei titoli più discussi e giocati degli ultimi anni, un gioco su cui Bungie ha (e sta) dato sempre il massimo, nell’idea di portare nuovi contenuti e rinnovare il più possibile l’esperienza dell’utente finale. Da poco resa disponibile per console e PC, conosciamola da vicino nella recensione completa.
La narrazione di Destiny 2 non è mai stata troppo rapida, ma con la Regina dei Sussurri ecco arrivare una spinta importante sia nella storia, che nel ritmo narrativo. Le missioni che dovremo intraprendere avvengono nel Tronomondo di Savathun, oltre alla prima che si svolge su Marte, la casa di Megera Regina, più comunemente conosciuta come la sorella di Oryx.
La regina, dopo aver conquistato la Luce, è a capo dell’Alveare Lucente, un temibile esercito da sconfiggere e dotato dei poteri che accomunano i Guardiani. Da qui inizierà il nostro viaggio all’interno della roccaforte del villain di turno, ricco di colpi di scena, di racconti attesi da mesi, e conclusioni perfettametne raccontate. Una narrazione di livello eccellente, che aggiunge un altro tassello all’incredibile capolavoro di Bungie.
La mappa in cui si articola l’intero DLC è sufficientemente grande per garantire una buna longevità complessiva, ciò che colpisce è il dualismo che gli sviluppatori sono riusciti a ricreare. Da un lato troviamo la casa della Regina Megera, un castello più che altro, ricchissima e sfarzosa, dall’altro invece una palude abitata da Infami in cui regna il caos, la povertà ed il sudiciume. Quest’ultima non è troppo dettagliata e ben definita, l’attenzione è stata più che altro rivolta alla dimora vera e propria, una soluzione di grandissimo impatto visivo, con dettagli assolutamente precisi e spettacolari. Le architetture, il level design e le stesse texture sono assolutamente un piacere per gli occhi.
La scelta di colorare, nella maggior parte dei casi, le strutture con un colore tendente al bianco (più precisamente avorio), crea un forte contrasto con le piante rosse che riempiono lo scenario, un gioco di luci e di colori incredibile ed ammaliante.
La grande novità di Destiny 2: la Regina dei Sussurri è sicuramente l’integrazione di un nuovo livello di difficoltà; i temerari che decideranno di avviare la partita con la modalità Leggendaria, dovranno dare sfoggio a tutte le proprie abilità per riuscire a superare le tante missioni che compongono il DLC. Il motivo è semplice, viene bloccato il Potere, ciò sta a significare che non sarà possibile aggiungere equipaggiamento per incrementarlo, ma tutto dipenderà dalle capacità del giocatore, e naturalmente dalle statistiche di base delle armi e delle corazze.
Ciò che rende speciale il DLC, oltre all’aspetto grafico, sono anche le missioni stesse, e come sono state strutturate. Gli sviluppatori ne hanno infatti esteso la durata, ma sopratutto le hanno intrise di fasi diverse le une dalle altre: scontri con più nemici, boss o anche platform, senza dimenticarsi di puzzle utili per il prosieguo dell’avventura. Il giusto mix che permette di godere di una esperienza pressoché unica nel proprio genere, nonché comunque di una varietà che davvero non stanca mai.
Con la Regina dei Sussurri, vediamo anche l’introduzione di altre attività relative agli Assalti, quali sono la Lama di Luce e la Culla del Male, ambientati in scenari fantastici e affascinanti, condividendo però le meccaniche della campagna di cui vi abbiamo appena raccontato. Niente di nuovo, se non per gli scenari, i boss ed i nemici. Il gameplay è rimasto pressoché invariato, se non per piccolissimi dettagli relativi alle classi del Vuoto, oppure al continuo approfondimento della parte ruolistica, sempre per puntare ad una maggiore caratterizzazione e personalizzazione.
La Forgia è una meccanica che cambia in parte l’approccio al gioco, in quanto offre all’utente la possibilità di creare le armi (non tutte, ma una buona parte), assegnandone abilità o potenziamenti particolari. La sua introduzione non impedisce ai giocatori di raccogliere oggetti per completare i progetti di creazione (il classico farming, per intenderci), cerca solamente di espandere gli approcci, permettendo all’utente di creare e personalizzare un’arma, senza dover seguire l’iter appena descritto.
Un esempio può essere il Falcione, un accessorio che cambia gli scontri, in quanto permette il corpo a corpo, data la presenza di una lama nella parte anteriore, ma allo stesso tempo anche gli scontri a distanza, data la possibilità di sparare i proiettili. L’arma presenta interessanti abilità difensive, e garantisce un approccio che potrebbe non piacere a tutti, ma comunque differente rispetto a quanto siamo solitamente abituati.
Questo è solamente un piccolo esempio delle enorme possibilità che la Forgia può effettivamente offrire all’utente finale, moltiplicando a dismisura gli approcci agli scontri, all’esplorazione o alla creazione delle armi stesse.
In conclusione Destiny 2: la Regina dei Sussurri è a mani basse il miglior DLC di Destiny 2 di sempre, in termini proprio di profondità narrativa (la trama è avvincente e raccontata benissimo), modifiche nel gameplay, nonchè miglioramenti nell’esperienza finale, date dalla presenza della Forgia, o di una modalità Leggendaria che innalza di molto il livello di difficoltà complessivo.
L’unico aspetto negativo lo ritroviamo nei nemici, gli asset ei modelli non sono stati troppo modificati rispetto ai capitoli/DLC precedenti.
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