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Recensione Destiny 2: L’Eclissi – nuova linfa vita per gli appassionati

Destiny 2: L’Eclissi è la nuova espansione di uno dei titoli più longevi e dall’elevato appeal prodotti da Bungie, considerando appunto che sono oltre 9 anni che ogni giorno milioni di utenti decidono di trascorrere ore e ore in un’esperienza che ultimamente ha raggiunto finalmente il suo apice. Scopriamo l’espansione da vicino con la nostra recensione completa.

 

Trama e Grafica

Il DLC recensito funge indubbiamente da prologo verso l’attesissimo, ed ultimo, The Final Shape annunciato per il 2024, un’espansione che segnerà la fine di un’epopea, a cui ci avviciniamo lentamente con L’Eclissi. Nel corso delle 8 missioni che la compongono siamo accompagnati da una narrativa tutt’altro che potente ed interessante, quasi interamente centrata sulle sequenze cinematiche di inizio/fine, che focalizzano l’attenzione del giocatore appunto sull’espansione finale, non tanto su quella effettivamente giocata.

Nel corso dell’avventura dovremo fare i conti con il Testimone, un nemico coi fiocchi, il giusto antagonista che ci saremmo aspettati di trovare nel 2023, che riesce a catturare l’attenzione, sebbene sfortunatamente compaia troppo nelle ore di giocato (lo troviamo appunto nelle sequenze cinematiche). Altri passaggi importanti sono trattati con quasi troppa superficialità nella narrazione, nonostante vadano a toccare personaggi simbolo degli ultimi anni, come Rohan o Calus.

Precisamente nel corso de L’Eclissi verremo catapultati sul pianeta Nettuno, luogo in cui avverrà lo scontro tra il Testimone ed il Viaggiatore. Il malvagio nemico si è alleato con Cabal, con l’obiettivo di acquisire il Velo e porre fine alla Luce. Per combatterlo i guardiani vengono spediti su Nettuno, precisamente in Neomuna, una città proveniente dal futuro, dove faremo amicizia con i Cavalcanuvole (guardiani della città) ed inizieremo a conoscere Telascura, un’energia che sarà in grado di fornire nuove abilità, ma che dovremo imparare a padroneggiare lentamente.

Questa è in sintesi, senza troppi spoiler, la trama che si cela alle spalle di Destiny 2: L’Eclissi, graficamente il titolo non cambia, riprende tutto quanto di buono (o meno) abbiamo descritto nella nostra precedente recensione de “La Regina dei Sussurri”.

 

Gameplay e Novità

La scelta di buttare il giocatore in Neomuna è vincente, una città futuristica in cui gli abitanti vivono in una realtà virtuale parallela completamente “scollegata” dal mondo reale, sebbene comunque non sia fornita una approfondita descrizione del contesto, non vengono infatti poste le giuste basi. Discorso simile potremmo porlo per l’art design della stessa città, considerando le tinte cupe e tetre che caratterizzano Destiny, uno stile futuristico, che ricorda Cyberpunk 2077, pare quasi una voce fuori dal coro, in aggiunta al suo essere vuota, priva di mordente e di cose da fare.

Fortunatamente l’Eclissi nasconde anche alcuni punti estremamente positivi, come la scelta degli sviluppatori di snellire il più possibile le meccaniche che caratterizzano l’esperienza, rendendola meno macchinosa e più intuitiva. La gestione delle mod e la creazione dei preset (il cosiddetto buildcrafting) rende il gioco molto più fluido, ed adatto a tutti giocatori. Da un lato perfetto per coloro che vogliono focalizzare la propria attenzione sulla parte di “ruolo”, dall’altro ideale per chi invece vi si interfaccia per la prima volta o molto più saltuariamente.

Le principali novità partono ovviamente dalla Telascura, che porta con sé un’abilità unica nel suo genere (una sottospecie di rampino che garantisce spostamenti molto rapidi), offrendo così un maggiore approccio verticale da parte dell’utente. Oltre a questo da notare le solite introduzioni in termini di armature e armi (meno ispirate rispetto al passato), come i Tormentatori, nemici davvero complessi da abbattere e sconfiggere (e dotati di un moveset interessante). Con la stagione 20, infine, vediamo l’introduzione del Grado Guardiano, soluzione ideale per permettere l’avvicinamento di nuovi utenti a Destiny 2, e non solo.

 

Destiny 2: L’Eclissi – conclusioni

In conclusione Destiny 2: L’Eclissi è una espansione sufficiente, ma in un certo senso incompleta, manca completamente di mordente e di senso specifico nella narrazione, se di introduzione verso The Final Shape in arrivo nel 2024. L’aspetto più positivo è sicuramente legato all’usabilità del gioco in sé, un’esperienza molto più fluida e snella che è andata a migliorare notevolmente la qualità della vita del giocatore, rendendo tantissime operazioni meno macchinose rispetto agli anni scorsi. Telascura è divertente, ma anch’essa decontestualizzata, come la stessa Neomuna.

Destiny 2: L'Eclissi

7

Trama

6.0/10

Grafica

8.5/10

Gameplay

8.5/10

Longevità

6.0/10

Ambientazioni

6.0/10

Pros

  • Gameplay di livello
  • Tanti miglioramenti nella giocabilità
  • Ambientazioni interessanti, ma spoglie

Cons

  • Longevità ridottissima
  • Narrativa quasi completamente assente
Denis Dosi

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