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Recensione DJI Pocket 2: sensore più ampio con zoom e maggiore angolo

DJI Pocket 2 è la nuova generazione di uno degli stabilizzatori a 3 assi, con camera integrata, più amati degli ultimi anni. L’azienda ha ascoltato attentamente le richieste dei consumatori, ed ha quindi pensato di proporre un dispositivo molto simile al precedente, ma con un sensore ed un angolo di visuale più grandi.

La parola d’ordine è portabilità, anche con DJI Pocket 2 possiamo trasportarlo tranquillamente nella tasca dei pantaloni, in una borsetta o in un marsupio, senza che ci appesantisca più di tanto. Nello specifico raggiunge dimensioni di 124,7 x 38,1 x 30 millimetri di spessore, con un peso complessivo di soli 117 grammi; si può utilizzare con una mano, è comodissimo e viene commercializzato con una pratica custodia per il trasporto.

Il terminale guadagna un pulsante di accensione/spegnimento sul lato destro, nella parte inferiore trova posto la USB type-C per la ricarica, e sopratutto una base modulare (smontabile) per agganciare gli accessori. Anteriormente, invece, sono posizionati i soliti pulsante di registrazione e di cambio modalità, il classico display IPS LCD a colori completamente touchscreen, nonché l’aggancio per le componenti accessorie. Sul lato sinistro, invece, trova posto lo slot per la microSD, possibile fino ad un massimo di 256GB, dato che il terminale non integra memoria interna.

Nella versione base si trovano il pad per muovere il gimbal manualmente (e si guadagna anche un pulsante) o per effettuare lo zoom, e gli adattatori per collegare la DJI Pocket 2 allo smartphone, attenzione però che sono presenti solamente USB type-C e lighting, manca la microUSB.

 

Hardware e specifiche tecniche

La caratteristica principale della DJI Pocket 2 è sicuramente un sensore più grande rispetto alla generazione precedente, è un CMOS da 64 megapixel da 1/1.7″, nonché con apertura F1.8 angolo di visuale di 93°, per un formato equivalente da 20 millimetri. Se avevate provato anche poco la DJI Osmo Pocket, la differenza la notate subito, soprattutto in termini di ampiezza di angolo di visuale, una comodità incredibile se volete realizzare vlog o scattare selfie.

Gli ISO possono oscillare tra 100 6400 (attenzione però, il rumore si vede molto presto), l’otturatore scatta con una posa massima di 8 secondi ed è possibile effettuare anche lo zoom. Per la prima volta l’utente potrà raggiungere uno zoom massimo 8X negli scatti da 64 megapixel, passando per 2X in registrazione 4K e 4X in 1080p. Scelta azzeccata da parte di DJI, un plus assolutamente in grado di rendere il dispositivo ancora più versatile ed utilizzabile in svariate occasioni. Senza l’utilizzo del pad lo zoom è leggermente scomodo, poiché andrà toccato lo schermo, e date le ridotte dimensioni non è facile.

La rotazione del gimbal segue le stesse angolazioni, tra -230°/+70° nel pan, -100/50° per l’inclinazione e rollio +-45°, la velocità massima è di 120° al secondo. Molto interessanti sono le funzionalità introdotte da DJI, quali Fast Wake, per la ricarica all’istante, il Drop Aware per evitare la rottura dello stabilizzatore (è imposto un blocco automatico quando pensa di essere in procinto di cadere), oppure il Pause recording (per mettere in pausa la registrazione video).

La batteria è da 875mAh, non removibile e ricaricabile anche tramite un powerbank, tramite la USB type C nella parte inferiore. Non integra ricarica wireless o rapida, passa dallo 0 al 100% in circa 73 minuti; come durata siamo in linea con quanto visto in passato, parliamo infatti di 120 minuti massimi in Full HD, che scendono a 50 minuti (anche meno) in 4K a 60fps. Forse si potrebbe migliorare, ma si perderebbero la leggerezza e la portabilità.

 

Foto e Video

Gli scatti vengono realizzati al massimo a 9216 x 6912 pixel, buona dimensione delle immagini, con possibilità di optare tra 16 64 megapixel (sfruttando il pixel binning). Chiaramente la DJI Pocket 2 non è un dispositivo nato per questa tipologia di utilizzo, ciò sta a significare che l’utente si dovrà in parte accontentare dei risultati ottenuti, sia in termini di resa cromatica, di dettaglio o di resa con scarsa luminosità (sebbene il sensore sia più grande).

Con forte luce il risultato finale è più che accettabile, le immagini sono abbastanza dettagliate ed in grado di soddisfare anche il cliente abbastanza esigente, i colori non sono rispettati sempre al 100%, nonostante comunque non siano sature. Al chiuso, o con scarsa luminosità, il rumore si fa sentire veramente molto, e si fatica a realizzare un’immagine che non possa risultare leggermente mossa.

Molto interessanti sono le modalità Panorama 3×3 (già vista con l’Osmo Mobile 4) ed il panorama 180°, entrambe completamente automatiche, nonché l’autoscatto fino ad una temporizzazione massima di 7 secondi.

La DJI Pocket 2 nasce per registrare video, ed in questo campo riesce ad offrire il meglio di sé; ad oggi è possibile registrare al massimo in 4K a 60fps 100Mbps, con introduzione a breve del video HDR a 2,7K (la resa è più vivida, grazie alla suddivisione dell’esposizione e alla successiva stratificazione).

Siamo rimasti piacevolmente colpiti e soddisfatti dalla qualità generale della ripresa, sia in termini di dettaglio, che di fluidità o di resa cromatica. L’occhio però cade tutto sull’enorme qualità dello stabilizzatore, un piccolo fiore all’occhiello, perfetto sotto ogni punto di vista, molto simile ai gimbal tradizionali. Si può utilizzare con una mano, è alla portata di tutti e rende meravigliosamente.

L’autofocus è stato ancora migliorato, è stata introdotta la messa a fuoco hybrid 2.0, in grado di combinare il rilevamento a contrasto e di fase, per garantire una maggiore velocità ed accuratezza. Ottima scelta da parte di DJI, non è al livello di una mirrorless professionale, tuttavia vi si avvicina davvero molto, l’autofocus è stabile, rapido e preciso.

Non mancano, sempre parlando di video, lo slow motion fino ad 8X, motionlapse, timelapse e hyperlapse. L’audio sfrutta il DJI Matrix Stero, sono stati posizionati 4 microfoni sull’impugnatura (il più lontano possibile dalla mano), per offrire un effetto surround. Il vento purtroppo non viene sempre smorzato a dovere, però abbiamo apprezzato la modifica della direzione del suono, dipendentemente dalla parte in cui è ruotato il dispositivo, e lo zoom audio nel momento in cui viene effettuato lo zoom.

 

Applicazione ufficiale

Tutte le funzioni descritte sono raggiungibili dalla DJI Pocket 2, ma chi collegherà lo smartphone tramite l’adattatore, potrà utilizzare l’applicazione ufficiale DJI MIMO, per rendere il suddetto uno schermo accessorio, e fruire di tante altre funzionalità.

Tra queste troviamo l’active track 3.0, ben fatto e semplice da utilizzare; la resa è buona, se il soggetto si muove troppo velocemente rischiate di perderlo, tuttavia può capitare con tutti i dispositivi. Non mancano infine la diretta streaming o le stories, video pre-editati con effetti speciali nei quali dovrete inserire solamente il vostro spezzone di filmato.

 

L’applicazione è in sé semplice da utilizzare, intuitiva e assolutamente ricca di funzioni molto intuitive.

 

DJI Pocket 2: conclusioni

In conclusione la DJI Pocket 2 è da consigliare praticamente a tutti gli utenti che vogliono uno stabilizzatore portatile dalla grandissima qualità, soprattutto per registrare video in mobilità. Il sensore più grande è comodo, anche se non invita l’utente al cambio generazionale, se già in possesso di una DJI Osmo Pocket; indipendentemente da tutto questo, il prezzo è alto, ma è un dispositivo da acquistare ad occhi chiusi, il migliore sul mercato.

Qui sotto trovate i nostri punteggi e la videorecensione completa.

DJI Pocket 2

379 euro
7.9

Design e ergonomia

9.5/10

Display

6.5/10

Stabilizzazione

9.0/10

Foto e video

7.5/10

Batteria

7.0/10

Pros

  • Stabilizzazione incredibile
  • Ottima resa video e ripresa in 4K a 60fps
  • Possibilità di effettuare lo zoom
  • Autofocus di altissimo livello
  • In arrivo il video HDR a 2,7K

Cons

  • Display troppo piccolo e poco dettagliato,
  • Batteria da migliorare leggermente
  • Accessori piccoli e facili da perdere
  • Prezzo elevato
  • Resa fotografica non al top
Denis Dosi

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