DJI RS3 Pro è il nuovo stabilizzatore gimbal professionale che l’azienda cinese ha deciso di mettere nelle mani degli utenti di tutto il mondo. In vendita in due versioni: RS3 e RS3 Pro, le differenze risiedono più che altro negli accessori inclusi in confezione, se non per modifiche estetiche (due porte RSA/NATO, impugnatura a maniglia o doppia Twist Grip, solamente per citarne alcune), tra cui il raveneye, ed un nuovo sistema di rilevamento della distanza, che sfrutta la tecnologia LiDAR. La nostra versione è la più completa, la RS3 Pro Combo, in vendita ad un prezzo di listino di 1109 euro, scopriamola da vicino nella nostra recensione completa.
Il prodotto è realizzato interamente in fibra di carbonio, i bracci sono ricavati da un unico pezzo, conferendo a tutti gli effetti una robustezza ed una eleganza praticamente senza pari al mondo. Il materiale è di altissima qualità, è difficile da sporcare, né trattiene in alcun modo le impronte.
La configurazione della pulsantistica resta pressoché invariata, con la presenza del tasto M personalizzabile, il pad per la gestione dello stabilizzatore, il REC, mentre posteriormente il pulsante per l’accesso rapido ad alcune modalità e la classica “rotellina”. La piastra a sgancio rapido inferiore, dove posizionare la macchina, per intenderci, è stata estesa, in modo da garantire una maggiore stabilità nel posizionamento della camera, ed anche favorire l’aggancio di obiettivi di grandi dimensioni, tutto per una maggiore sicurezza generale.
Per facilitare il bilanciamento, inoltre, DJI ha aggiunto sul lato una piccola manopola utile per regolare l’asse di inclinazione, la sua precisione millimetrica, dettata anche dal rivestimento in Teflon, renderà sicuramente felici i professionisti.
E’ stata ristudiata la disposizione delle tre porte sul braccio anteriore, alle quali collegare la camera per il controllo e gli accessori, una riprogettazione ai limiti della perfezione, con una minore difficoltà nel posizionamento dei cavi. Per la prima volta il blocco degli assi è automatizzato, basta mantenere la pressione sul pulsante di accensione, per iniziare in pochissimi secondi a riprendere, da dove vi eravate fermati; con una singola pressione, invece, il DJI RS3 Pro andrà in modalità riposo, rendendo i bracci meno rigidi per facilitare il trasporto.
L’intenzione di DJI era di rendere il prodotto in grado di sopportare un carico maggiore, pur mantenendo peso e dimensioni contenute. In particolare lo stabilizzatore richiuso raggiunge 268 x 276 x 68 millimetri, aperto 415 x 218 x 196 millimetri, con un peso, senza camera montata, di poco meno di 1,5Kg. Il carico che lo stesso DJI RS3 Pro è in grado di sopportare è di ben 4,5 Kg, un quantitativo più che sufficiente anche per i setup più complessi.
Uno degli aspetti che maggiormente abbiamo apprezzato del prodotto recensito è lo sblocco automatico dei bracci, basta premere un pulsante per riportare il tutto all’ultima configurazione, riducendo di molto le procedure di inizio ripresa. Il display touchscreen è stato ampliato del 28% rispetto al modello precedente, sul DJI RS3 Pro parliamo infatti di un OLED da 1,8 pollici, dai colori eccellenti, dalla luminosità massima sufficiente per l’utilizzo sotto la luce solare diretta, ma sopratutto dall’interfaccia completamente ridisegnata.
L’azienda ha voluto rendere l’approccio decisamente più user friendly, ed in pochissimi tocchi è possibile settare le migliori impostazioni. A fare da contorno troviamo anche piccole immagini/animazioni molto esplicative, che non richiedono descrizioni o spiegazioni. Per velocizzare la modifica del funzionamento dello stesso, sul lato destro troviamo il selettore istantaneo delle modalità, che permette di switchare tra follow di rotazione orizzontale/inclinazione, solo orizzontale o FPV. Questi potrà spaziare tra Rollio 360 3D, personalizzato o ritratto, sempre nell’idea di permette all’utente di regolare il prodotto a piacimento. Gli input vengono recepiti sorprendentemente bene, è davvero una meraviglia utilizzarlo.
L’associazione, con le sole camere compatibili, può anche essere bluetooth, in questo modo è possibile sfruttare il controllo dell’otturatore wireless, regolando lo scatto e la ripresa senza alcun filo di collegamento diretto, sfruttando anche la riconnessione automatica per velocizzare al massimo la successiva installazione di una camera già utilizzata in passato.
Lo stabilizzatore presenta algoritmi migliorati, con un incremento della stabilizzazione del 20% rispetto alla generazione precedente, e dobbiamo ammettere che la differenza si nota. Come potete voi stessi vedere nel test pubblicato poco sopra (in cui abbiamo stressato il prodotto con riprese eseguite con una sola mano, per spingerlo in situazioni al limite), le riprese camminando e correndo non presentano tremolii particolari, dando la sensazione di essere su un binario. A migliorare il tutto, è presente la modalità SuperSmooth, in questo caso DJI RS3 Pro aumenta la coppia del motore, e consigliandola sopratutto quando le riprese vengono effettuate con obiettivi con una lunghezza focale elevata (superiore ai 100 millimetri). Il meccanismo di follow, e tutti gli spostamenti dello stabilizzatore, restano qualitativamente invariati rispetto all’RS2 (è presente sempre la modalità Sport, o il selettore che regola la velocità).
Solo con la variante Pro, è possibile appoggiarsi ad una messa a fuoco di livello professionale, ripresa dal Ronin 4D. Grazie al rilevatore di distanza LiDAR (di dimensioni 66 x 57 x 24 millimetri, peso di 130 grammi ed altezza della piastra di 30 millimetri), è possibile proiettare 43’200 punti di rilevamento ad una distanza massima di 14 metri, con a fianco un sensore con angolo di visione di 70 gradi e lunghezza focale di 30 millimetri, perfetto per registrare più soggetti in contemporanea, o in condizioni di scarsa luminosità. L’accessorio supporta due modalità: Spot e Grandangolo, nel primo caso spetta all’operatore scegliere il soggetto da mantenere a fuoco, mentre nel secondo, sarà il telemetro a riconoscere in automatico il tutto, mantenendolo sempre a fuoco. Il rilevatore, se interessati, può essere utilizzato anche in autonomia dallo stabilizzatore, migliorando notevolmente la tanto amata funzione ActiveTrack Pro. Al suo interno si trova lo stesso chip di Ronin 4G, in grado di incrementare di ben 60 volte la potenza di calcolo dell’algoritmo, per risultati che rasentano la perfezione.
Parliamo infine della batteria, sempre racchiusa nell’impugnatura del DJI RS3 Pro, ma migliorata in termini di autonomia. La sua capacità di 1950 mAh garantisce riprese lunghissime, fino a 12 ore di autonomia, prima di dover ricorrere alla ricarica (che comunque richiede 1,5 ore con un caricatore da 24 watt). Un buonissimo balzo in avanti che amplia notevolmente l’usabilità quotidiana del prodotto.
In conclusione DJI RS3 Pro lascia davvero a bocca aperta, uno stabilizzatore eccellente sotto praticamente tutti i punti di vista, a partire dalla silenziosità dei motori e alla velocità di rotazione (360 gradi al secondo), senza dimenticarsi di materiali di altissimo livello (che conferiscono solidità e robustezza), una batteria dalla autonomia superiore alla media, ed una infinità di accessori, tra cui il rilevatore di distanza di cui vi abbiamo parlato, che rendono il prodotto sempre più completo. Non trascurabile nemmeno la comodissima, ed imbottita, borsa per il trasporto.
L’unico aspetto negativo che ci sentiamo di segnalare è solo il prezzo di vendita, ma è a tutti gli effetti un dispositivo per uso professionale, che non può mancare tra le mani degli videomaker.
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