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Recensione Dynasty Warriors 9: Empires: un musou strategico nei Tre Regni

Dynasty Warriors 9: Empires è il nono capitolo di una serie musou che ha fatto letteralmente la storia del settore, sviluppato da Omega Force e distribuito da Koei Tecmo, arriva in questi giorni su tutte le console a prezzo pieno, 59 euro circa. Riuscirà a farci dimenticare il fiasco del precedente episodio? scopriamolo assieme nella recensione.

 

Stile di gioco

Dynasty Warriors è una saga davvero ricca di titoli e di capitoli, tuttavia è importante ricordare che gli episodi denominati Empires presentano differenze sostanziali. L’ambientazione è la stessa, parliamo dei Tre Regni, la Cina Imperiale a cavallo del 200, però l’azione frenetica viene sostituita dalla strategia, per questo il titolo recensito viene definito uno strategico, con componenti gestionali.

Il nostro compito sarà di scegliere un generale (tra i cento disponibili) e lo scenario di gioco (tra i dieci disponibili), e poi disegnare il futuro a piacimento, plasmando con le scelte e le decisioni prese nel corso della partita. Nell’eventualità in cui non piaccia l’idea di essere a capo dell’esercito, sarà possibile impersonare anche un semplice gregario, con obiettivi e responsabilità completamente differenti.

La quasi totalità dell’esperienza si articola nella stanza del consiglio, o della guerra se così la volete chiamare, nella quale dovrete impostare la vostra strategia, pianificando le mosse. La componente gestionale si fa sentire anche nella possibilità di spendere tempo e risorse, nella gestione dell’esercito; trascorso un determinato periodo temporale, sarà possibile impostare gli obiettivi da raggiungere nei mesi successivi, ma nel frattempo anche pensare al benessere delle truppe. Ecco allora che si potranno raccogliere fondi per acquistare il cibo, gestire nel miglior modo la politica interna (e non pensare solamente all’espansione), migliorare le difese per evitare invasioni o anche instaurare nuove alleanze.

Un aspetto importante e da non sottovalutare, in quanto in grado di fungere da crocevia per il prosieguo dell’esperienza e delle scelte dei personaggi stessi. Dipendentemente dalla nostra politica acquisiremo riceveremo l’appoggio di alcuni, mentre ci inimicheremo altri, e così via. Grandissime possibilità di manovra che appassionano da subito gli utenti, proprio per i tanti risvolti che una singola azione può avere sul futuro, che però rischiano alla lunga di diventare noiose, in quanto troppo ripetitive.

 

Grafica

Dynasty Warriors 9: Empires lo abbiamo testato su PS5, la versione prevede due modalità grafiche, con possibilità di raggiungere i 60fps, non costanti ed altalenanti. Gli asset sono qualitativamente discreti, con modelli poligonali datati ed animazioni molto legnose, tecnicamente è un titolo abbastanza datato, e quindi graficamente rivedibile. I dettagli sono discreti, ma abbiamo notato un riciclo di asset da altri capitoli, con addirittura cutscene identiche o modelli poligonali fin troppo simili. Considerato il prezzo di vendita, che ricordiamo essere sui 59 euro di listino, la riteniamo una scelta poco condivisibile, sebbene siamo consapevoli delle difficoltà di ricreare molti aspetti del gioco quasi da zero.

Le animazioni dei personaggi sono legnose e poco fedeli alla realtà, considerata la grandissima potenza e qualità delle console di nuova generazione, indubbiamente Omega Force avrebbe potuto fare di più, per rendere l’esperienza più fluida possibile. Gli scenari sono a prima vista accattivanti, ma anch’essi sono davvero troppo simili tra loro, con pochissima possibilità di interazione con oggetti e similari, in altre parole sono stati resi in un certo senso vuoti ed infruttuosi per il prosieguo dell’avventura.

Il comparto sonoro poteva essere migliore, la colonna sonora segue il ritmo dell’azione, senza mai riuscire a spiccare il volo o mostrare una maggiore caratterizzazione che permetta di tesserne le effettive lodi.

 

Gameplay

Come anticipato, Dynasty Warriors 9: Empires propone all’utente due tipologie diverse di gameplay: strategico e d’azione. Il primo va a condizionare il seguente, poiché le scelte che verranno prese, porteranno ad altrettanti fasi di combattimento; gli aggiornamenti degli obiettivi sono ogni 6 mesi, ma questi sono caratterizzati da una monotonia di fondo abbastanza persistente nel tempo, che può annoiare l’utente finale. Oltre alla strategia politica estera, da non trascurare nemmeno gli affari interni, con la gestione delle truppe, l’organizzazione, le alleanze con le fazioni e similari.

Dato che il nostro obiettivo ultimo porta all’unificazione della terra di origine, nel corso dei mesi dovremo combattere per conquistare nuove regioni, o difenderle dagli invasori. La variabilità degli scontri è dettata quasi esclusivamente dalle tipologie di soldati in campo, che comporteranno tattiche ed approcci differenti, nonché dagli equipaggiamenti scelti a priori. I guerrieri potranno acquisire nuove abilità nel corso del tempo, tramite un percorso di crescita abbastanza lineare e ben definito.

Il combattimento in sé appare a sua volta molto ripetitivo, con meccaniche rivedibili e non propriamente aggiornate. A concludere il tutto, anche una visuale che non sempre risponde bene alle varie sollecitazioni, “impazzendo” letteralmente senza un apparente motivo.

 

Dynasty Warriors 9: Empires: conclusioni

In conclusione Dynasty Warriors 9: Empires la possiamo considerare un’occasione mancata, un titolo che porta gli utenti a rischiare di annoiarsi con azioni troppo ripetitive e simili tra loro, e dalla longevità veramente elevata. Agli aspetti negativi si aggiunge anche un comparto grafico molto datato, da rivedere completamente, con animazioni legnose, ambientazioni poco dettagliate e “vuote”, nonché una colonna sonora troppo semplice.

Gli unici aspetti positivi riguardano l’introduzione di alcuni interessanti novità nella componente strategica, che possono portare l’utente a differenziare il più possibile gli approcci, personalizzando al massimo l’esperienza complessiva.

Denis Dosi

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