Edge of Eternity è il nuovo JRPG con forti richiami a Final Fantasy, sviluppato da Midgar Studio, e pubblicato direttamente da Dear Villagers proprio in questi giorni sulle console di nuova generazione (oltre che PC), ad un prezzo che si aggira attorno ai 29 euro (ricordandone comunque la presenza nel Game Pass di Microsoft). Vediamolo da vicino nella nostra recensione completa.
Le tematiche affrontate nel corso dell’esperienza appartengono a vari stili, mischiando molto spesso le carte in tavola. Sebbene sia stato sviluppato da un team europeo, l’ispirazione orientale si nota moltissimo, con altrettante differenze che dimostrano non essere pensato dai giapponesi.
Il mondo di Edge of Eternity è un futuro di un’epoca non ben individuata temporalmente, nel quale gli alieni, dopo aver girovagato per milioni di anni nell’universo, sono sbarcati ufficialmente sul pianeta, instaurando un rapporto altalenante con l’umanità. Agli inizi tutto sembrava andare per il verso giusto, gli umani hanno potuto compiere passi in avanti imparando le tecniche e le tecnologie straniere, fino a quando senza un motivo più che valido, gli extraterrestri hanno iniziato a bombardare le città, costringendo il genere umano a piccoli accampamenti di fortuna, ed alla più comune resistenza. La battaglia prende presto una brutta piega, in quanto fa la propria comparsa un virus, chiamato Corrosione, dalla mortalità elevatissima, e pronto a trasformare gli infetti in automi violenti e privi di vitalità.
Noi impersoniamo Daryon, un semplice ragazzo armato di spada, originariamente destinato ad essere sacrificato in un rituale magico, che dopo essere sfuggito alla morte, riesce a raggiungere la sorella, Selene. Il problema è uno solo, la madre è stata infettata da Corrosione, il loro obiettivo sarà quello di scoprire una cura, prima che il virus abbia la meglio sulla donna. Una storia che, sebbene raccontata da noi a grandi linee, prende spunto dai classici del settore, senza introdurre nulla di nuovo. La narrazione in sé ha un ritmo molto interessante, in grado di catturare l’attenzione dell’utente, e di coinvolgerlo con tantissime sfaccettature interessanti, nonchè un’ottima caratterizzazione dei personaggi. Apprezzata la scelta di ridurre il quantitativo di dialoghi, rendendo l’esperienza più fluida (manca completamente la localizzazione in italiano).
Il gioco è stato realizzato con Unity, un motore grafico non troppo performante e decisamente limitato; una scelta che, accoppiata con il tantissimo tempo intercorso prima della pubblicazione (ricordiamo essere stato lanciato su Kickstarter nel lontano 2013), riduce notevolmente la qualità generale.
Gli scorci e le ambientazioni sono molto belle ed accattivanti da vedere, i colori sono gestiti alla perfezione, con un’ottima risoluzione e nitidezza; ciò che manca è il contorno, i personaggi secondari sono troppo statici, notiamo a volte un disallineamento tra la voce e la bocca del soggetto che sta parlando, nonché texture abbastanza povere. L’insieme è sicuramente accattivante, ma osservando il tutto da vicino si notano tante piccole mancanze, come animazioni spesso addirittura innaturali. La nostra prova su Xbox Series X è comunque andata molto bene, senza rallentamenti nel frame rate degni di nota.
La colonna sonora, realizzata da Yasunori Mitsuda, è eccellente, il ritmo segue perfettamente l’azione, con brani in grado di accompagnare l’utente nel suo viaggio, e migliorando notevolmente l’esperienza complessiva.
Edge of Eternity è un JRPG ispirato a Final Fantasy, le cui attività principali risiedono nell’esplorazione e nei combattimenti. Nel muoversi all’interno dell’ampia mappa messa a disposizione, il giocatore controllerà il personaggio con una visuale in terza persona, limitando però possibili fasi platform, in quanto non è possibile saltare o arrampicarsi. L’intera avventura sarà solamente orizzontale, con scorciatoie per spostarsi tra i vari punti d’interesse, pratica altrimenti noiosa. Tutta l’esplorazione si articola all’aria aperta, poichè non sarà possibile visitare l’interno degli edifici, se non con minigiochi parecchio fini a sé stessi. Importanti sono i villaggi, luoghi di aggregazione dove recuperare le forze, scorrere la bacheca con le missioni secondarie, e tavoli di lavoro.
Quest’ultimi accompagnano la crescita del personaggio, con un sistema di progressione complessivamente ben realizzato e soddisfacente. Le armi sono personalizzabili e potenziabili mediante l’installazione delle gemme (hanno loro stesse una crescita), ottenibili tramite missioni o obiettivi secondari. Esplorando si troveranno le istruzioni per il crafting, oltre a forzieri che contengono tutti gli oggetti necessari; alla forgia, o sui tavoli di lavoro, sarà poi possibile creare trappole, armi e munizioni.
I combattimenti sono a turni, e rappresentano l’elemento fondamentale di Edge of Eternity, in uno stile che ricorda molto anche Disciples Liberation, recensito tempo fa qui su Focustech. La visuale si trasforma in isometrica, i campi di battaglia sono tutti diversi tra loro, con base esagonale e caratteristiche che permettono all’utente di intraprendere approcci specifici. Ad esempio si possono utilizzare pietre curative sparse per gli stessi, o potenziamenti che permettono di migliorare temporaneamente le magie o la potenza degli attacchi. L’aspetto tattico è forse in parte limitato, date le ridotte dimensioni della mappa in cui avviene lo scontro, ma sono dettagli, il sistema di combattimento è sicuramente ben realizzato, studiato molto bene e ben congeniato.
In conclusione Edge of Eternity è un JRPG che segue tutti i cliché dei titoli orientali, portando sugli schermi un’esperienza arricchita da una trama bellissima e coinvolgente, nonché un sistema di combattimento decisamente all’altezza della situazione, con tanti approcci in grado di soddisfare gli utenti più esigenti, e gli appassionati del genere.
Dall’altro lato della medaglia, l’aspetto più negativo riguarda il comparto tecnico, graficamente appare essere un titolo arretrato, sia a causa dei tanti anni necessari per lo sviluppo, che per le ridotte disponibilità economiche del team. Nonostante tutto, lo riteniamo un titolo in vendita ad un prezzo più che adeguato, per l’esperienza complessiva offerta.
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