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Recensione Epomaker RT100 – tastiera silenziosa con display removibile

Epomaker RT100 è la nuova tastiera di punta dell’azienda orientale, un prodotto lanciato sul mercato nel corso del 2023, che punta fortissimo sull’integrare tanta tecnologia e modernità, appoggiandosi comunque ad un design retrò ed una silenziosità quasi unica nel suo genere. Vediamola meglio da vicino con la nostra recensione completa.

 

Design e Estetica

La prima cosa che notiamo è la presenza dello schermo opzionale (un TFT a colori da 1,3 pollici, sul quale visualizzare le informazioni di stato programmabili dall’utente), l’ultimo tassello che è in grado di rendere la tastiera decisamente atipica ed unica, dal design che gli permette di poggiare solamente con una parte sulla tastiera, restando per il resto completamente sospeso (è comunque removibile), ma facilmente leggibile da qualsiasi posizione.

Le linee, ad ogni modo, sono curve e sinuose, non squadrate come quelle di tutti gli altri produttori in commercio, con tasti di normali dimensioni, ma lettere impresse in dimensione maggiorata. E’ presente la retroilluminazione RGB, rivolti verso la parte bassa, una scelta stilistica che appaga la vista quando viene utilizzata al buio completo, ma che allo stesso tempo risulta essere poco visibile ad occhio nudo, portando più che altro ad un mero consumo della batteria.

I materiali costruttivi della Epomaker RT100 sono ottimi, soffre di più la torsione, ovvero dimostra di essere meno rigida di modelli recensiti in passato, segnale che forse Epomaker abbia deciso di andare leggermente al risparmio in termini di materiali, proprio per mantenere il prezzo il più ridotto possibile. La presenza di cinque piedini in gomma facilita il posizionamento sulla maggior parte delle superfici, mentre le tre inclinazioni differenti la rende facilmente adattabile alle esigenze dei vari utenti (fino ad un massimo di 11 gradi).

Sul lato destro trova posto il tastierino numerico, in versione ridotta, ed un piccolo potenziometro programmabile direttamente via software (il classico di Epomaker, sul quale non ci dilungheremo ulteriormente perché già visto in passato). Le dimensioni, ad ogni modo, sono favorevoli per la portabilità, risultando la tastiera più compatta di tante alter: raggiunge 397 x 147 x 29 millimetri ed un peso di 1,35 kg.

 

 

Hardware e Specifiche

La Epomaker RT100 è una tastiera wireless hot-swappable NKRO in formato 95%, che può quindi essere collegata al dispositivo di riferimento in due modi: bluetooth 5.0 e WiFi a 2.4GHz, oppure via USB-A to USB-C (cablata), estendendo così al massimo la versatilità, grazie anche alla possibilità di collegare fino a 5 dispositivi in contemporanea.

Gli switch sono i Sea Salt Silent, capaci di restituire un suono davvero silenzioso ed ovattato, perfetto per coloro che sono alla ricerca di una tastiera meccanica silenziosa, un connubio non sempre facile da andare a ricreare (grazie anche a due strati fonoassorbenti). Buona la corsa di 4,0 millimetri dei tasti, con profilo MDA, risulta essere utilissima per lunghe sessioni di scrittura, meno per il gaming, nonostante il polling rate di 1000 Hz; peccato solamente per il layout ANSI (che è diverso dal nostro).

L’autonomia della tastiera è comunque limitata dalla presenza del display da collegare alla porta USB-C e dalla retroilluminazione, nonostante sia presente una batteria integrata di 5000mAh. Il tutto porta ad un utilizzo di circa una settimana di lavoro prima di dover ricorrere alla presa a muro, tempistiche estendibili nel momento in cui si dovesse ad esempio spegnere la retroilluminazione, o rimuovere il display.

 

Epomaker RT100 – conclusioni

In conclusione Epomaker RT100 è una tastiera che ci sentiamo di consigliare a tutti gli utenti che vogliono un tocco di retrò nel proprio setup lavorativo, puntando su una tastiera meccanica di qualità, impreziosita dalla presenza di un comodo display removibile, switch estremamente silenziosi e piacevoli da premere, nonché comunque un prezzo che supera di molto poco i 100 euro. Dall’altro lato della medaglia troviamo come al solito il layout ANSI ed una certa instabilità nel collegamento del suddetto display.

Denis Dosi

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