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Recensione Evil Genius 2: World Domination – il gestionale del ‘cattivo’ perfetto

Evil Genius 2: World Domination è un gestionale atipico, dotato di una grafica quasi unica nel proprio genere, che ci mette nei panni di un super cattivo alle prese con l’organizzazione della base segreta, e le classiche mire espansionistiche. Sviluppato e pubblicato da Rebellion, è oggi disponibile su tutte le console (incluso nel Game Pass di Xbox) e PC, ad un prezzo di listino di 39 euro.

 

Storia

Evil Genius è un titolo già apparso nel panorama videoludico nel lontano 2004, quando Elixor Studios propose un’esperienza molto simile alla corrente, senza però riscuotere il successo che gli stessi sviluppatori avrebbero sperato. Il mondo dei gestionali in tempo reale nel frattempo si è evoluto, e per questo motivo Rebellion Developments ha deciso di cimentarsi nella realizzazione di un titolo che ricalcasse lo stile e l’ironia del capitolo originario, adattandolo con una grafica adeguata e tanti piccoli accorgimenti.

Evil Genius 2: World Domination gioca molto sull’ironia, allontanando lo stereotipo del classico cattivo, ed avvicinandosi moltissimo al protagonista di Cattivissimo Me; il risultato è una sorta di spy movie irriverente ed assolutamente divertente, nel corso della quale impersoneremo quattro cattivi, alle prese con la gestione delle basi e l’espansione della rete criminale nel mondo. Il primo che incrociamo nella storia è Maximilian, a cui è dedicata la copertina, un calvo ed impettito generale (nelle movenze ricorda spesso Napoleone Bonaparte), che sfrutta l’apparenza di uomo d’affari e gestore di casinò, per una base criminale a tutti gli effetti. Nel prosieguo dell’esperienza controlleremo Ivan il rosso, un vero “pazzo criminale” sempre pronto a sfoderare il lanciarazzi per risolvere i problemi, Zalika, una scienziata dalle idee assolutamente strampalate, ed Emma, l’ex spia che può addestrare tutti i “dipendenti” trasformandoli in veri assassini.

L’esperienza è assolutamente godibile e diversificata, grazie proprio alla presenza di storyline differenti, ed una profonda caratterizzazione dei vari personaggi, i quali sono tutti forniti di abilità e caratteristiche uniche, in grado di renderli diversi da tutti gli altri. Le missioni non sono mai uguali, sebbene il fine ultimo sia sempre lo stesso, conquistare il mondo estendendo al massimo la propria rete. La longevità eccellente, si aggira attorno alle 30 ore, è impreziosita da una rigiocabilità estrema, la quale spinge gli utenti a voler ricominciare daccapo per completare missioni facoltative (in aggiunta alle principali e secondarie), eventualmente non trattate nella prima run.

 

Grafica

Il comparto tecnico, sebbene nei gestionali appaia essere sempre in parte trascurato, è preciso e quasi perfetto. Gli sviluppatori hanno voluto giocare molto sull’aspetto caricaturale del cattivo, per questo hanno creato dei personaggi fisicamente atipici, con movenze tutte da ridere, in grado di convincere e coinvolgere nel corso dell’intera esperienza. Lo stile cartoon appaga sicuramente alla vista, con una buona nitidezza ed una eccellente gestione delle palettes di colori. Nella nostra prova su Xbox Series X non abbiamo notato cali di frame rate, abbiamo davvero apprezzato l’estrema attenzione al dettaglio posta in essere dagli sviluppatori, nella realizzazione di tutti gli oggetti, le stanze, i suppellettili e similari, che abitano le varie aree.

L’ironia la sentiamo pesantemente anche nei dialoghi, che sostituiscono le scene di intermezzo o animazioni particolari, mai troppo banali o ridondanti, assolutamente divertenti. La localizzazione è in lingua inglese, sebbene i menù e tutti i testi siano stati (fortunatamente) tradotti in Italiano. Giocare con un gestionale su console è sempre un terno al lotto (sopratutto per la complessità dell’interfaccia e le scritte eventualmente piccole); in questo caso la realizzazione è praticamente esente da difetti, tutte le informazioni sono organizzate molto bene, ed i menù appaiono facilmente accessibili anche con il joystick.

 

Stile di gioco

Evil Genius 2: World Domination è a tutti gli effetti un gestionale, che punta fortissimo su una parte builder molto profonda e ben congeniata. All’avvio della partita veniamo seguiti passo per passo da un tutorial veramente esaustivo, nel corso del quale capiamo l’importanza della gestione degli spazi, e l’organizzazione della base. Inutile dire che le stanze sono tantissime, con oggetti e strutture da inserire dal design sempre divertente. Come tutte le basi segrete, sarà fondamentale anche proteggerla da occhi indiscreti ed eventuali intrusioni, ecco allora che si dovranno posizionare le telecamere e le guardiole nel posto giusto, evitando così investigatori, agenti segreti, spie e similari.

L’altra parte fondamentale riguarda la gestione degli uomini, suddivisi per ruoli sin da subito, con necessità molto basilari (mangiare e dormire), ma pronti a difendere a suon di pugni la fortezza. Una volta individuato l’intruso, gli stessi si comporteranno di conseguenza in automatico, oppure si potrà selezionare il personaggio, assegnando uno specifico compito (uccidere, catturare o picchiare). Manca la gestione vera e propria della base, se non per il quantitativo di energia elettrica, non si dovrà pensare a rifornimenti, materiali da utilizzare o altre necessità; una maggiore completezza sotto questo punto di vista avrebbe innalzato il livello qualitativo di Evil Genius 2: World Domination, che risulta sotto alcuni aspetti povero di contenuti, sebbene siano presenti progressione dei personaggi, potenziamenti della base, addestramenti dei dipendenti, delle guardie e degli scienziati.

 

Espandere la rete

Indipendentemente dal cattivo controllato, un aspetto centrale dell’intera esperienza viene assunto dalla mappa tattica, la quale mostra il mondo conosciuto (suddiviso in macro-aree) e le zone in cui la nostra rete ha già affondato le radici. L’obiettivo è ovviamente di espanderla il più possibile, per questo è possibile organizzare spedizioni di dipendenti (previo soddisfacimento di determinati requisiti), oppure svolgimento di missioni nelle aree già controllate, sempre con un occhio al livello di destabilizzazione. Nell’eventualità in cui dovesse raggiungere il limite massimo, l’area cadrebbe in lockdown, bloccando qualsiasi attività/missione (e conseguente introito); l’intelligenza dell’utente corrisponderà anche all’avviare missioni in cui non guadagnare denaro, ma spenderlo per ridurre lo stato di allerta, proseguendo ad operare senza pensieri nella regione.

Una buonissima varietà di attività che spinge forte sulla rigiocabilità, con progressioni differenti in relazione alla missione attiva, e differenzia le stesse in relazione al cattivo attuale. La realizzazione è abbastanza curata, anche se meno di quanto abbiamo visto nella base; la correlazione tra le attività gestionali strategiche lascia alquanto a desiderare, sopratutto nelle tempistiche di gioco. Sfortunatamente spesso accade di non aver nulla da fare nella gestione della base, ma di dover attendere un determinato lasso temporale prima del completamento della missione (o dell’arrivo in prigione della spia); una maggiore attenzione nel timing avrebbe reso l’esperienza ancora più completa ed appetibile.

Evil Genius 2: World Domination: conclusioni

In conclusione Evil Genius 2: World Domination è un buon gestionale che punta fortissimo sull’ironia e su un ambientazione davvero divertente, che già da sola vale l’acquisto o l’avvio dell’esperienza. La gestione della base è il suo punto di forza, accuratezza e dettaglio sono le parole chiave che spingono ad organizzare al meglio i dipendenti e gli spazi; buona la parte strategica, sebbene i troppi tempi morti rappresentino l’unico aspetto negativo dell’avventura.

 

Evil Genius 2: World Domination

39 euro
7.7

Grafica

8.0/10

Modalità di gioco

7.5/10

Ambientazione

8.5/10

Gameplay

7.0/10

Progressione

7.5/10

Pros

  • Graficamente accurato e preciso
  • Ambientazioni e stile molto divertenti
  • Ottima la progressione delle abilità
  • Perfetta gestione della base

Cons

  • Timing non preciso tra gestione e missioni strategiche
Denis Dosi

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