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Recensione Evil West: action in terza persona di buon livello

Evil West è un action in terza persona che ricorda vagamente God of War, portando l’utente in ambientazioni in stile western con tantissimi mostri da combattere con armi di ogni tipo, in pericolosissimi scontri a fuoco ricchi di colpi di scena e non solo. Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.

 

Trama

Il costrutto narrativo di Evil West non è innovativo o inedito, sebbene comunque sia abbastanza originale, poiché è più raro di tanti altri vedere una rappresentazione dettagliata di un far west costellato dai mostri. Nel corso dell’avventura impersoneremo Jesse Rentier, il cui unico obiettivo nella vita è distruggere i mostri, cercando di liberare il più possibile il mondo; figlio d’arte, il padre ha fondato l’Istituto che porta il suo nome, veniamo proiettati nella storia in una fase iniziale nel corso della quale saremo affiancati da Edgar Gravenor, un amico di vecchia data, nel tentativo di impedire la fine del mondo come lo abbiamo sempre conosciuto.

Una narrazione che segue canoni già visti in passato, nel corso della quale i due buoni personaggi cercano di combattere il cattivo della situazione, quale un vampiro, esteticamente molto simile ad una ragazzina, che da tempo sta radunando un esercito per la conquista, a partire proprio dall’Istituto del padre del protagonista. Ritmo abbastanza incalzante, senza negatività, ma nemmeno positività che gli permettono di spiccare un balzo dalla media dei titoli già visti in passato.

 

Grafica

Nella nostra prova su Xbox Series X, Evil West si è comportato molto bene, sono presenti due modalità grafiche: prestazioni, a 1080p a 60fps, ma anche grafica, con 4K a 30fps. La differenza in termini di dettagli e nitidezza è talmente minima da consigliare ad occhi chiusi la Prestazioni a 1080p, e dobbiamo ammettere di essere rimasti piacevolmente colpiti dalla solidità degli stessi. In ogni momento della partita abbiamo potuto godere appieno di una fluidità, che nemmeno giochi tripla A sono stati in grado di offrire in passato.

Ciò su cui Evil West pecca leggermente è la grafica in sé, a tratti old-gen, con dettagli abbastanza lontani da titoli molto attenti alla conta poligonale e alle texture, come un The Callisto Protocol per intenderci. L’esperienza è piacevole, i nemici sono dannatamente vari e differenziati, altro plus da tenere in considerazione, ma se prestate attenzione al più piccolo dettaglio, allora potreste storcere la bocca, come nel caso della rappresentazione dell’acqua o del fuoco. Il comparto audio, in lingua inglese con sottotitoli in Italiano, è più che sufficiente, carente nei brani, che avrebbero potuto accompagnare maggiormente l’avventura, ma nel complesso adeguati sia al comparto grafico, che comunque all’esperienza offerta.

 

Meccaniche di gioco e Gameplay

Evil West è un action in terza persona che non punta eccessivamente sull’esplorazione, il level design non spicca di originalità, nè del tentativo di invogliare il giocatore a spostarsi al suo interno. I sedici capitoli sono abbastanza lineari, gli enigmi ambientali sono molto semplici, difficilmente ci siamo bloccati nella risoluzione; l’esplorazione funge quasi da riempitivo, il tentativo di giustificare i vari spostamenti a cui tutti siamo assoggettati tra uno scenario e l’altro. La longevità, di circa 10 ore, è più che sufficiente per godere di una buona esperienza, senza il rischio di risultare ripetitiva o ridondante.

Il gameplay è solido e preciso, molto vario e soddisfacente negli impatti, guadagnandosi di diritto il podio di aspetto più interessante dell’intero titolo. I combattimenti non sono solamente legati all’utilizzo delle molteplici armi a disposizione di Jesse, può anche sferrare pugni dalla potenza devastante, con colpi in aria ripresi dai più caratteristici action (come Soulstice). Non mancano ovviamente la parry e la schivata, ottima soluzione per evitare i colpi nemici. Come detto, questa è solamente una parte del combattimento, l’altra è interamente legata allo scontro a fuoco, facendo affidamento sul revolver o sulla più potente doppietta (ma a corto raggio). Divertimento ai massimi livelli, con azione mai ripetitiva e ridondante, davvero un ottimo lavoro da parte degli sviluppatori.

La progressione del personaggio è altrettanto buona e convincente, procedendo nell’avventura si acquisiscono nuove abilità ed armi, tra cui poniamo comunque il Guanto Rentier, uno strumento da utilizzare per avvicinare nemici, o scagliarli lontano, sfruttando l’energia elettrica. I potenziamenti sono più che altro legati alle mosse speciali eseguibili da Jesse, molto bella la scarica elettrica che freezza tutti i nemici sullo schermo, le quali possono essere scoperte nel prosieguo, o appunto migliorati.

 

 Evil West – conclusioni

In conclusione Evil West è un titolo che diverte e convince sopratutto per l’eccellente gameplay ed un sistema di combattimento articolato alla perfezione, che permette di godere di tante “frecce” al proprio arco, nella “guerra” con un numero crescente di nemici differenti tra loro. Se state cercando un action divertente ed in parte spensierato, fa sicuramente al caso vostro.

Dall’altro lato della medaglia troviamo una grafica migliorabile, considerando proprio la next-gen, ed un level design che poteva essere più accurato e preciso.

 Evil West

7.6

Trama

7.0/10

Grafica

7.0/10

Gameplay

8.5/10

Longevità

8.0/10

Meccanica di gioco

7.5/10

Pros

  • Gameplay eccellente
  • Sistema di combattimento solido e variegato
  • Tantissimi nemici

Cons

  • Level design rivedibile
  • Graficamente migliorabile
Denis Dosi

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