Pagan: Control è il secondo DLC, dopo Vaas: Montenegro (di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione) di Far Cry 6, l’ultimo episodio di una delle saghe videoludiche più apprezzate e richieste di Ubisoft. Il filo conduttore che unirà tutti i DLC è sempre lo stesso, esplorare la mente dei villain dei capitoli precedenti; oggi è il turno di Pagan Min di Far Cry 4, scopriamolo assieme.
Graficamente il titolo resta ovviamente ancorato a tutto quanto di buono abbiamo visto su Far Cry 6 (leggete la recensione), portando però l’utente in un ambientazione completamente nuova, impreziosita da un comparto sonoro di altissimo livello. Come apprezzato ampiamente in Far Cry 4, anche in questo caso l’interpretazione di Troy Baker è di altissimo livello, con una immersione generale quasi unica nel proprio genere. Sfortunatamente l’intera esperienza è ancora solamente in lingua inglese, con i soli sottotitoli in italiano.
Lo scenario in cui veniamo catapultati è legato al gioco originario, in particolare parliamo del Kyrat, paesaggi ricchi di colori sgargianti, definizione al top, ed architetture da farci strabuzzare gli occhi. La divinazione di Pagan la notiamo sin da subito data la presenza di un numero spropositato di statue d’oro e splendidi arazzi che adornano i palazzi e le montagne; il richiamo all’oriente, data la presenza di numerose pagode e laghetti zen, inframezzati a splendidi giardini fioriti, è veramente fantastico. Non potevamo sperare di meglio.
Il meccanismo di gioco viene ereditato dal primo DLC, Pagan si risveglia “all’interno del proprio cervello”, senza capirci nulla, ma sentendo nel contempo una voce che gli consiglia cosa fare ed eventualmente chi uccidere. Nel corso dell’esperienza andremo in profondità nell’intelletto del personaggio, scoprendone i tratti caratteristici, le decisioni ed il comportamento in generale.
La progressione è importante, sopratutto legata all’ambientazione stessa; sebbene la mappa non sia troppo ampia, apprezziamo la scelta di permettere l’esplorazione in determinate aree solo dopo aver sbloccato una determinata attrezzatura. Un accompagnamento più misurato e meno confusionario, in confronto a Vaas:Insanity. Il personaggio può allo stesso tempo godere di modifiche e di miglioramenti, i cosiddetti tratti permanenti, acquistabili solamente guardandosi allo specchio, i quali non verranno cancellati in caso di game over. Tutto il resto verrà completamente perduto, sebbene l’armadio delle armi sia ben fornito di armi di ciascun tipo, e sarà sempre possibile effettuare acquisti.
La moneta di scambio è appunto il Rispetto, per guadagnarlo saranno necessarie le più normali ed abitudinarie azioni, ovvero uccidere nemici, superare le prove a cui veniamo sottoposti (che portano a sbloccare armi o potenziamenti vari), per finire con l’apertura delle casse ricompensa, dislocate per l’intera mappa. Addentrandoci sempre più in profondità, dovremo attraversare cinque cicli, con sfide sempre più difficili e complesse, corredati da tre missioni da svolgere. L’obiettivo ultimo sarà di raggiungere il palazzo, sconfiggere tutti i nemici (ad ondate) ed uscire dal sogno in cui il personaggio pare essere sprofondato.
Apprezzata è la varietà degli scontri, con la differenziazione tra giorno e notte; il periodo al buio, infatti, vedrà l’ambiente costellato da spettri tutt’altro che amichevoli, e sopratutto molto fastidiosi. Il gameplay in senso stretto eredita tutto quanto vi abbiamo raccontato nelle scorse recensioni, con i suoi aspetti positivi e negativi, senza differenze particolari. Da segnalare l’aggiunta di qualche enigma in più, niente di troppo complesso o difficile da risolvere, ma comunque da notare.
In conclusione Far Cry 6 – Pagan: Control è un ottimo DLC da consigliare a tutti gli amanti di uno dei villain più apprezzati della serie. Se già avevate avuto l’occasione di provare Vaas: Insanity, sappiate che l’esperienza non cambierà di molto, sebbene comunque l’immersione in un nuovo personaggio porti ad un’avventura completamente differente, impreziosita da una mappa bellissima, da nemici agguerriti e da qualche enigma pensato per complicarci la vita. Gli aspetti negativi restano esattamente gli stessi, sono perlopiù legati a qualche piccola difficoltà nel gunplay, tecnicismi che con un briciolo di esperienza possono tranquillamente essere superati.
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