Faraday Protocol è un puzzle game tutto italiano, sviluppato da un team nostrano, Red Koi Box, e pubblicato da Deck13 Interactive per ogni console e PC, ad un prezzo di listino che si aggira attorno ai 25 euro, promettendo un’esperienza in parte innovativa dai buonissimi spunti.
Il comparto narrativo di Faraday Protocol non è l’aspetto su cui gli sviluppatori hanno lavorato maggiormente, è presente un filo di collegamento tra i vari livelli, ma il costrutto ideato, i dialoghi e la storia in sé non riescono a coinvolgere più di tanto. Nel corso dell’avventura impersoneremo Raug Zeekon, un archeologo interstellare che si ritrova a perlustrare delle rovine aliene, finendo in un certo senso rinchiuso in un’area con numerose piramidi protetta da una barriera energetica. Il personaggio, di cui non vedremo mai il volto, non può sfondare tale protezione, se non spostandosi nelle viscere delle piramidi, risolvendo i vari enigmi che si pareranno dinanzi.
L’intero complesso è controllato da Iris, una intelligenza artificiale che seguirà ogni nostra mossa, accompagnandoci nelle 30 sale (suddivisi sapientemente in 6 capitoli), che offrirà comunque una sensazione d’inquietudine, in quanto saremo sempre osservati. I dialoghi sono pressoché assenti, l’IA riprodurrà messaggi preregistrati, in quanto si scoprirà essere una struttura di addestramento della razza aliena, mentre il personaggio controllato registrerà alcuni messaggi per testimoniare cosa sta effettivamente vedendo.
Graficamente Faraday Protocol affascina per il suo stile decisamente particolare, sebbene presenti limitazioni importanti in termini di texture, definizione e numero di poligoni. Volendo chiudere un occhio sui dettagli tecnici, e lasciandoci andare direttamente all’ispirazione, non possiamo che sentirci coinvolti dall’ambientazione creata, il giusto mix che ricorda chiaramente l’Antico Egitto ed un film iconico, Stargate.
Lo studio bresciano è riuscito a creare un qualcosa di quasi unico, nonostante sia povero di oggetti che fanno da contorno agli spostamenti, di varietà di ambienti (gli interni sono molto simili tra loro) e di palettes cromatiche molto limitate. Il frame rate su Xbox Series X è stato costante, la scelta di dare un effetto “sporco” all’inquadratura affascina.
Le voci sono purtroppo solamente in lingua inglese, con una pronuncia non sempre perfetta (perché non localizzarlo in Italiano?) e forse un tono troppo profondo. La colonna sonora è adeguata alle ambientazioni, accompagna perfettamente nell’esperienza, seguendo il ritmo imposto.
Faraday Protocol è tecnicamente un puzzle game, nel corso dell’intera esperienza non si incontreranno altri personaggi, né si avranno a disposizioni armi per difendersi o attaccare. L’unico strumento in nostro possesso è il Bia-Tool, utilissimo per controllare le energie e sfruttarle per la risoluzione degli enigmi. E’ molto limitato, al suo interno si potrà posizionare solamente una sfera di energia per volta (ne esistono di tre colori: blu, rossa e gialla), obbligandoci a compiere vari spostamenti, prima di riuscire ad ottenere il risultato sperato. Questi non è potenziabile, non presenta alcun tipo di progressione, come anche il personaggio in sé.
Il livello di sfida è medio, dopo il classico momento iniziale in cui capire i meccanismi, gli enigmi diventano via via più difficili, senza mai sfociare in richieste troppo impegnative o ardue. La progressione in tal caso è buona, nell’esperienza vengono aggiunte sempre più variabili o aree più grandi; i meccanismi di base non cambiano, e ciò effettivamente riduce il livello di difficoltà, nonostante comunque garantiscano una buona varietà generale. Le sfere di energia saranno da utilizzare per attivare totem energetici, attraversare ponti (rossi o blu), fungere da collegamento per trasportare l’energia da un punto all’altro e simili.
Gli sviluppatori hanno introdotto anche brevissimi sessioni platform, le sfere porteranno all’attivazione di piattaforme temporizzate, sulle quali sarà necessario saltare il più rapidamente possibile per raggiungere la fine della sessione. La longevità è di circa 10 ore, la maggior parte degli enigmi si risolve dopo aver esplorato l’ambiente circostante ed aver compreso appieno tutte le meccaniche viste in precedenza.
Ciò che manca è forse un pizzico di azione e di tensione in più, sebbene abbiamo comunque apprezzato la scelta di non creare un gioco ai limiti del frustrante. Presenti, a fare da contorno all’intera avventura, 18 collezionabili, celati davvero in maniera eccellente dagli sviluppatori; terminato uno stage non sarà possibile tornare indietro, quindi prestate la giusta attenzione di volta in volta.
In conclusione Faraday Protocol è un puzzle game che convince sotto molti aspetti, a partire dalla coinvolgente ed affascinante ambientazione, e da meccaniche di risoluzione di enigmi difficilmente viste in precedenza. La longevità, dato anche il prezzo di vendita, appare essere più che adeguata, come anche il livello di sfida generale; gli sviluppatori hanno voluto creare un titolo aperto a tutti, che comunque nasconda qualche piccola insidia, ed il lavoro svolto è complessivamente molto buono.
Dall’altro lato della medaglia avremmo preferito una localizzazione in Italiano, dato il team di sviluppo bresciano, nonché una maggiore attenzione ai dettagli e forse un ritmo maggiore dell’intera esperienza, con accenni anche all’azione.
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