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Recensione Fujifilm Instax Mini 40: perfetta per i nostalgici

La nuova Fujifilm Instax Mini 40 è la instant camera che Fujifilm ha pensato di lanciare per i nostalgici, per gli utenti che vogliono mettere le mani su un prodotto di questo tipo, mantenendo il design e la resa finale delle vecchie fotocamere che hanno fatto la storia del settore.

Esteticamente il prodotto è molto elegante, ed indubbiamente ricorda anche le mirrorless più recenti dell’azienda; presenta dettagli in argento, con una texture ruvida in similpelle, bellissima al tocco ed utilissima per impedire che possa scivolare con mani bagnate o sudate. Le dimensioni non sono troppo elevate, raggiunge 104 x 121 x 65 millimetri, con un peso che si aggira attorno ai 330 grammi (senza batteria o pellicola incluse).

Sulla superficie sono posizionati solamente due pulsanti fisici, per lo scatto e l’accensione. Il primo è stato posto nella parte alta della zona frontale, una location adeguata per la maggior parte della popolazione, in quanto destrimani, ma molto scomoda per i mancini. Nell’idea di premerlo per realizzare lo scatto, si coprirebbero flash e mirino, rendendo l’esperienza leggermente difficoltosa. Il pulsante di accensione non presenta negatività da segnalare.

Il flash è fisso appena sotto il mirino, purtroppo non può essere disattivato, di conseguenza funzionerà anche per uno scatto in una giornata soleggiata (e non sempre è un bene). Posteriormente, appena sopra l’alloggiamento della pellicola, è integrato il mirino ottico (non elettronico), con ingrandimento 0,37x. Le dimensioni sono leggermente ridotte rispetto allo stesso componente di una mirrorless (basta solo abituarsi), il problema più grande è legato al disallineamento tra mirino e obiettivo. Come già visto in passato, dovete prestare attenzione all’inquadratura che raggiungerete, in quanto ciò che vedrete dal mirino non sarà uguale alla resa finale, ma leggermente spostato di 10/15 centimetri sulla destra.

 

Hardware e resa fotografica

Il sensore della Fujifilm Instax Mini 40 è rappresentato da una lente con lunghezza focale di 60 millimetri, messa a fuoco da 30 centimetri, e flash con portata da 0,3 2,7 metri. Il controllo esposizione è automatico, mentre la velocità di scatto oscillerà tra 1/2 1/250 di secondi.

Le modalità di scatto sono due, e corrispondono allo standard o alla modalità selfie (raggiungibile estraendo ancora di più l’ottica, attenzione a non fare troppa forza), portando la messa a fuoco tra 0,30 0,50 centimetri. La realizzazione dell’immagine, in questo secondo caso, è facilitata dalla presenza di un comodo specchietto anteriore, per l’inquadratura, comodissimo e posizionato correttamente.

La Fujifilm Instax Mini 40 non integra una batteria ricaricabile, è presente un alloggiamento superiore per 2 pile stilo AA, le quali garantiranno all’incirca 100 scatti prima di dover essere cambiate. Una autonomia più che sufficiente.

Il posizionamento delle pellicole è alla portata di tutti, purtroppo hanno un costo elevato (circa 20 euro per 10 pellicole), con dimensioni di 86 x 54 millimetri, ed immagini finali di 62 x 46 millimetri. Il tempo di stampa, che intercorre dallo scatto alla resa definitiva, corrisponde all’incirca a 90 secondi.

La resa è in linea con le aspettative e la fascia di prezzo di posizionamento, le immagini sono complessivamente più che sufficienti, senza presentare negatività particolari, se non in una condizione. Con un soggetto troppo illuminato, come nei nostri test la salvia al sole o il piccolo koala, sopratutto in modalità selfie, il rischio di bruciare lo scatto è davvero reale.

All’aperto le immagini appaiono essere ben dettagliate e nitide, con colori un po’ spenti (poca saturazione) e neri molto profondi, ma perfettamente in linea con il look vintage promesso da Fujifilm stessa. Riducendo la luminosità si nota l’influenza del flash, questi riesce ad illuminare la parte centrale del fotogramma, fornendo dettagli e nitidezza non particolarmente distanti dalla condizione precedente. Il rumore digitale si vede poco, ed è sempre un bene, con colori più vicini alla realtà.

Per godere di una visione d’insieme, abbiamo effettuato anche selfie in varie condizioni; la resa migliore l’abbiamo avuta con luce solare diretta in viso (chiaramente), provando a spostarsi all’ombra il sistema ha giustamente bruciato lo sfondo (più luminoso), per salvaguardare il soggetto da inquadrare. Leggermente in difficoltà invece in condizioni più limitate, in termini di luminosità della scena, in tal caso il soggetto è risultato essere più sovraesposto del dovuto, ma nulla di diverso da quanto visto su altri modelli, come la Square SQ1.

 

Fujifilm Instax Mini 40: conclusioni

In conclusione la Fujifilm Instax Mini 40 è una buonissima instant camera, e perfettamente in linea con il prezzo di vendita di circa 99 euro. La resa non delude, se non lievemente in alcuni casi, il design e l’ergonomia sono il suo punto di forza. I difetti? forse ancora la presenza delle pile (e non di una batteria ricaricabile), per andare poi sul costo delle pellicole, decisamente elevato.

Qui sotto potete trovare la nostra videorecensione approfondita, con i vari test effettuati, ed i punteggi riassuntivi.

Fujifilm Instax Mini 40

89 euro
7.8

Ergonomia e design

8.5/10

Funzioni

7.5/10

Qualità scatti

7.5/10

Batterie

8.0/10

Prezzo

7.5/10

Pros

  • Design vintage molto bello
  • Peso ridottissimo
  • Ottima durata delle batterie
  • Scatti complessivamente buoni

Cons

  • Flash non disattivabile
  • Pulsante di scatto scomodo per i mancini
  • Funziona ancora a pile
  • Costo elevato pellicole
Denis Dosi

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