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Recensione Fujifilm Instax Mini LiPlay: completa e dalle ottime prestazioni

Fujifilm Instax Mini LiPlay non è un’instant camera di primo pelo, è in commercio da più di due anni, ma ancora oggi riesce ad essere moderna ed in grado di stupire il pubblico con prestazioni assolutamente degne di nota. In vendita ad un prezzo di listino di circa 169 euro, è il giusto connubio tra una fotocamera istantanea ed una stampante, vediamola da vicino nella nostra recensione approfondita.

 

Estetica e Design

Il prodotto è interamente realizzato in plastica, di colorazione nera a contrasto con inserti rosati, con una fittissima trama molto elegante, e che allo stesso tempo favorisce il grip, evitando che possa scivolare con mani bagnate o sudate. L’essere completamente opaco, è favorevole sopratutto per evitare che si possa sporcare facilmente, o trattenere le impronte.

Sulla superficie sono posizionati vari pulsanti, nella parte anteriore troviamo lo scatto e la registrazione dell’audio, mentre inferiormente l’accensione, con 3 preset di cornici impostabili direttamente all’immagine. Le dimensioni sono nella media per un prodotto di questo tipo, raggiungono 82,5 x 122,9 x 36,7 millimetri, con un peso che si aggira attorno ai 255 grammi. A prima vista appare robusto, e realizzato con materiali di qualità, non essendo poi troppo grande, è possibile trasportarlo senza difficoltà nella tasca dei pantaloni o in un marsupio.

Non è impermeabile, i due connettori che troviamo sui bordi sono una microUSB per la ricarica (non per collegare hard disk esterni) ed uno slot microSD per l’inserimento di una memoria esterna, sulla quale eventualmente salvare le immagini scattate.

 

Hardware e Batteria

La Fujifilm Instax Mini LiPlay è una instant camera che supporta le pellicole instax mini, già viste in precedenti recensioni, le cui dimensioni si aggirano sugli 86 x 54 millimetri, e d’immagine pari a 62 x 46 millimetri. Il tempo di sviluppo è in linea con gli altri modelli, corrisponde all’incirca a 90 secondi, anche se dipende direttamente dalla temperatura dell’ambiente; la stampa effettiva, invece, si otterrà in 12 secondi dalla pressione del pulsante.

Nella parte posteriore trova posto un comodo monitor LCD a colori TFT da 2,7 pollici, di circa 230’000 pixel, non touchscreen (con un angolo di visualizzazione abbastanza ridotto). La qualità non è particolarmente elevata, non lo possiamo ritenere performante, sopratutto nei colori e nei dettagli, ma nel complesso riesce comunque a garantire una discreta operatività. Questi è fondamentale per applicare i vari filtri alle immagini (circa 6 filtri e 10 frame di base), cornici o modifiche varie, oltre che per visualizzare lo scatto, apportando variazioni ad esempio alle dimensioni, alla risoluzione, contrasto, esposizione o simili. Tutto ciò è possibile data la presenza di una memoria interna che garantisce il salvataggio di circa 45 immagini, ampliamente tramite microSD.

La batteria è agli ioni di litio, non removibile, con una autonomia sufficiente, nei nostri test si è aggirata attorno ai 60/70 scatti, prima di dover ricorrere alla ricarica, completa in 2/3 ore. Tutto dipenderà anche direttamente dalle varie impostazioni, o dalle eventuali immagini con audio.

 

Qualità fotografica

La grande novità della Fujifilm Instax Mini LiPlay sono proprio le suddette, ovvero la possibilità di associare allo scatto anche una simpatica clip audio, ottenibile mediante la pressione del tasto anteriore. Una funzione che amplia sicuramente le possibilità di utilizzo, rendendola decisamente più versatile; l’audio registrato sarà poi riproducibile data la presenza di un piccolo codice QR stampato direttamente sull’istantanea.

Il sensore è un CMOS con filtro a colore primario da 1/5 pollici, lunghezza focale di 28 millimetri equivalenti, intervallo di messa a fuoco da soli 10 centimetri, e pixel effettivi 2560 x 1920. Utilissima la possibilità di realizzare selfie mediante il piccolo specchietto anteriore, come anche il flash automatico che si regola in relazione alla luce ambientale.

La qualità fotografica la riteniamo davvero ottima, superiore a tante altre instax che abbiamo recensito qui su Focustech. Il meglio di sé riesce ad esprimerlo in condizioni di forte luminosità, garantendo un’ottima gamma dinamica, dettagli e nitidezza di qualità decisamente superiore alle aspettative. Ottima la risoluzione generale, come anche la messa a fuoco dei soggetti inquadrati; con poca luce, la situazione cambia leggermente, l’ottica fatica nell’autofocus, potrebbe non essere sempre perfetto, ma comunque la possibilità di rivedere l’immagine, permette di evitare sprechi di pellicola. Il rumore digitale è quasi assente, l’utilizzo del flash deve essere limitato a specifiche situazioni, in caso contrario tende a scurire troppo lo scatto.

Versatilità è l’aggettivo ideale per descrivere la Fujifilm Instax Mini LiPlay, in quanto può essere utilizzata non solo come una istantanea classica, ma anche come stampante portatile. L’input delle immagini può essere inviato sia tramite la microSD, che l’applicazione mobile (compatibile con iOS e Android), permettendo la stampa di un qualsiasi scatto da smartphone tablet.

 

Fujifilm Instax Mini LiPlay: conclusioni

In conclusione Fujifilm Instax Mini LiPlay è una instant camera dalle prestazioni decisamente soddisfacenti, e versatile al punto giusto per soddisfare anche gli utenti più esigenti. La qualità di stampa è di livello superiore, dimostrando essere un modello “premium” per la sua categoria; ottime l’autonomia, la possibilità di applicare numerosi filtri frame, oltre che il poter visualizzare lo scatto prima della stampa.

Dall’altro lato della medaglia troviamo forse un’interfaccia che mostra tutti i suoi anni, andrebbe veramente svecchiata, rendendola più intuitiva, pulita e “fresca”.

Fujifilm Instax Mini LiPlay

166 euro
8

Estetica e Design

7.5/10

Modalità di utilizzo

8.5/10

Qualità scatti/stampa

8.5/10

Autonomia

8.0/10

Prezzo

7.5/10

Pros

  • Dimensioni contenute
  • Ottima qualità di stampa
  • Prodotto versatile e completo
  • Autonomia più che soddisfacente

Cons

  • Interfaccia vecchiotta
Denis Dosi

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