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Recensione Fujifilm X-T4: in assoluto la miglior APS-C del 2020

L’abbiamo attesa tantissimo e, dopo averla apprezzata da lontano, finalmente abbiamo avuto l’opportunità di provare con mano la nuovissima Fujifilm X-T4, il modello che succede all’amatissima Fujifilm X-T3, promettendo una migliore stabilizzazione ed una novità importante, il display orientabile.

Esteticamente il prodotto resta davvero molto simile al predecessore, raggiunge i 134,6 x 92,8 x 63,8 millimetri con un peso di 607 grammi (incluse batteria e SD, ovviamente non l’obiettivo). E’ maneggevole, è facilmente trasportabile, non è la più leggera del mercato, la possiamo considerare nella media, sia in termini di dimensioni che di peso; è stata migliorata l’impugnatura, l’azienda l’ha resa leggermente più profonda, non al livello di una Panasonic, fornendo quindi maggiore sicurezza nell’utilizzo con una mano in mobilità. Lo sforzo è apprezzato, anche se personalmente la ritengo ancora troppo poco “invasiva”.

Il corpo è realizzato in ABS/policarbonato, il classico mix tra magnesio ed inserti in alluminio tropicalizzato, forte segnale che la Fujifilm X-T4 è resistente alla polvere e agli schizzi d’acqua. Superiormente troviamo tutte le ghiere, con una novità importante, la doppia ghiera che permetterà di effettuare uno switch rapido tra la modalità di scatto e di ripresa video (utilissima, proprio per semplificare il menù e velocizzare l’utilizzo). Non mancano tanti tasti personalizzabili, nonché il pad per variare l’area della messa a fuoco senza guardare il display.

 

Hardware e caratteristiche tecniche

Il sensore integrato all’interno della Fujifilm X-T4 è identico al componente della Fujifilm X-T3, parliamo quindi di un APS-C (23,5 x 16,5 millimetri) X-Trans CMOS 4 con filtro a colori primari, da 26,1 megapixel.

L’otturatore è posizionato sul piano focale, è più robusto e garantisce fino a 300’000 scatti, nonché decisamente più silenzioso rispetto a X-T3 (secondo Fujifilm di un buon 30%). La velocità la possiamo ritenere nella media, raggiunge i 30fps di scatto continuo con un crop 1.25x ed utilizzo sia del meccanico che dell’elettronico, oppure per i tempi singoli oscilliamo tra una posa di 1/32000 di secondo o 60 minuti.

Le immagini vengono realizzate al massimo a 6240 x 4160 pixel, grazie alle 12 simulazioni pellicola (11 originarie + 1 nuova, la Bleach Bypass) gli utenti possono realizzare buoni scatti anche senza post-produzione.

E’ assente il flash LED integrato, mentre al centro è posizionato il mirino live viewfinder da 0,5″, un OLED da 3,69 milioni di punti, in grado di coprire all’incirca il 100% del campo visivo, l’accomodamento dell’occhio è posizionato a 23 millimetri, il refresh rate è di 100fps, mentre lo zoom corrisponde a 0,75x. Buonissima qualità ed utilissimo in molti campi, grazie sopratutto alla sua elevata frequenza di aggiornamento.

Posteriormente, ad affiancare la classica configurazione di pulsanti, troviamo la prima grande novità, il monitor orientabile. Questi è un IPS LCD da 3 pollici, completamente touchscreen, da 1,62 milioni di punti, in grado di coprire circa il 100% del campo visivo. Se fino alla X-T3 poteva essere ruotato solamente su alcuni assi, finalmente l’azienda ha deciso di compiere il passo decisivo verso una maggiore versatilità della camera in ogni condizione, facilitando di moltissimo la vita dei videomaker.

Sui bordi troviamo invece tutta la connettività, in particolare sono presenti una USB Type-C 3.2 per la ricarica, una micro HDMI, un jack da 3.5mm per il collegamento di un microfono esterno, un jack da 2.5mm per il controllo da remoto, per finire con le classiche connessioni WiFi 802.11 a/b/g/n bluetooth 4.2. Sul lato destro, invece, sono presenti ben 2 slot SD, da utilizzare sia con funzioni backup che l’uno di seguito all’altro.

La batteria, posizionata nel vano sotto la macchina, è eccellente, la sua durata è superiore alla media ed a quanto siamo stati abituati a vedere, raggiungendo circa 85 minuti di registrazione continua in 4K 600 scatti fotografici tramite il display posteriore. La ricarica della Fujifilm X-T4 potrà avvenire collegando fisicamente il corpo stesso ad una presa a muro (idealmente si può utilizzare anche un powerbank), non è presente in confezione il caricabatterie dedicato.

 

Foto e Video

Parlare di resa e di qualità generale degli scatti della Fujifilm X-T4 potrebbe essere quasi superfluo, poiché ad ogni modo utilizza lo stesso sensore del modello precedente e non ha ricevuto grandi novità sotto questo punto di vista. Le immagini sono ottime, non abbiamo notato problemi con gli ISO fino a 6400 (a patto che si attui una corretta esposizione), diventando una delle migliori per quanto riguarda gli scatti con scarsa luminosità; la resa cromatica è perfetta, indipendentemente dal profilo colore che viene adottato. All’aperto gli scatti sono sicuramente di pregevole fattura, riuscendo a garantire una qualità superiore a tutte le altre APS-C attualmente presenti sul mercato.

L’innovazione giunge tuttavia nel momento in cui ci affacciamo al mondo dei video, qui iniziamo infatti a parlare di IBIS, o meglio di stabilizzatore integrato sul sensore. A differenza dei modelli precedenti, Fujifilm ha fatto un enorme passo in avanti nell’utilizzo di questa X-T4 per i video in mobilità, riuscendo a garantire una stabilizzazione sopraffina. La combinazione di IBIS + OIS, ovvero lo stabilizzatore delle ottiche, è qualcosa di unico nel suo genere, la resa sarà quasi al livello di un gimbal professionale; è importante ricordare, tuttavia, che quanto scritto è da considerarsi valido solo per 18 delle 29 lenti commercializzate da Fujifilm (presente anche la stabilizzazione digitale, ma solo per i video).

Quest’ultimi possono essere realizzati al massimo in 4K 60fps con un bitrate di 400Mbps (solo 200Mbps per la qualità indicata), grandissima potenza e capacità di spaziare fino ad un FullHD 240fps senza difficoltà o rallentamenti. Segnaliamo solamente una piccola tendenza al surriscaldamento in seguito ad intense sessioni di ripresa in 4K a 60fps, dopo circa 25 minuti di attività (le registrazioni con tale qualità sono limitate temporalmente). Sono inclusi i profili colore F-Log HLG.

L’autofocus è l’ultimo grande pregio di una macchina sorprendente, ibrido tra rilevamento di fase e di contrasto a 425 punti, è uno dei più rapidi mai provati (come su X-T3). Rispetto al passato i Face AF Eye AF sono stati notevolmente migliorati, sono a tutti gli effetti più stabili ed affidabili; ciò che stupisce è la grande capacità di trovare il fuoco sul soggetto, nonché la sua incredibile rapidità. Apprezziamo davvero moltissimo la possibilità di personalizzare la velocità, in termini di sensibilità e di tracciamento, dal menù impostazioni, variandola in relazione alle attività o alle situazioni con cui vi scontrate.

 

Fujifilm X-T4: conclusioni

In conclusione la Fujifilm X-T4 è la miglior APS-C del 2020, indubbiamente la più completa e da acquistare subito, sia per la resa che proprio per le novità introdotte con il modello di quest’anno. Tuttavia, nel caso in cui foste in possesso della X-T3, il consiglio è di aspettare, già avete tra le mani una delle migliori in assoluto, le proposte della X-T4 non sono tanto rivoluzionarie da giustificare una spesa di quasi 2000 euro per il solo corpo macchina. In caso contrario, rompete gli indugi, è la APS-C quasi perfetta.

Per ogni altra informazione potete aprire la nostra videorecensione che trovate inserita qui sotto, nonché i punteggi riassuntivi.

Fujifilm X-T4

1637 euro
8.5

Estetica e ergonomia

7.5/10

Foto

8.5/10

Video e stabilizzazione

9.5/10

Batteria

9.0/10

Prezzo

8.0/10

Pros

  • Video in 4K a 60fps
  • Qualità d'immagine sopraffina
  • Autofocus rapidissimo
  • Stabilizzazione sul sensore
  • Display orientabile

Cons

  • Si surriscalda dopo circa 25 minuti di utilizzo in 4K
  • Riprese in 4K limitate temporalmente
  • Impugnatura ancora non troppo salda
Denis Dosi

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