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Recensione Ghostrunner: un action sfrenato in stile cyberpunk

Ghostrunner è un action dal ritmo veramente sfrenato, da poco disponibile per le console di nuova generazione, quali PS5 e Xbox Series S/X, in seguito al lancio su PC e sulle old-gen avvenuto nel 2020. Il forte impatto visivo, affiancato da uno sfondo cyberpunk, e una difficoltà molto elevata, rende l’esperienza complessiva assolutamente degna di essere giocata.

Trama

La trama che contorna il titolo è tutt’altro che complessa o articolata. Nel corso dell’avventura impersonerete un cyber ninja, il Ghostrunner appunto, il quale ha perso completamente memoria del proprio scopo di “vita”. Nella mente sente la voce dell’Architetto, una intelligenza artificiale da liberare dalla prigionia, e che poi vi accompagnerà per tutto il gioco.

La storia parla di un evento naturale che ha colpito la Terra anni or sono, decimando completamente la popolazione globale. I restanti individui sono interamente raccolti nella Dharma Tower, una torre gigantesca, nella quale tutti sono suddivisi in classi sociali.

Il compito del personaggio, nel periodo precedente al momento che si sta vivendo, consisteva nel proteggere il suddetto Architetto, tradito da Mara, una sua collega, la quale lo ha ucciso ed ha preso possesso della torre. Come potete immaginare, il Ghostrunner ha fallito, scaraventato a terra dall’ultimo piano, tutti lo credevano morto, ma è stato letteralmente salvato dagli Scalatori, la resistenza al dominio di Mara.

Ristabilite le forze, tutta l’esperienza ruota attorno al tentativo di scalare la torre, nell’obiettivo di sconfiggere una volta per tutte la Custode delle Chiavi (alias dell’acerrima nemica Mara).

 

Grafica

Ghostrunner è un titolo dal fortissimo impatto visivo, proprio per questo il team di sviluppatori di One More Level ha voluto riadattarlo per Xbox Series X e PS5, raggiungendo il 4K a 60fps per una maggiore fluidità generale. La realizzazione visiva è eccellente, i dettagli sono precisi e nitidi, sebbene comunque le ambientazioni non siano state condite particolarmente con oggetti o profondità di campo particolari. Essendo il tutto racchiuso all’interno di una torre, il tentativo di variare il più possibile si è notato (ed apprezzato), sebbene il risultato finale non sempre abbia rispecchiato le volontà degli sviluppatori.

Le sezioni che attraverserete molto spesso appariranno ripetitive o già viste, senza mai perdere però quello sfondo cyberpunk che tanto coinvolge con intelligenze artificiali, scenari tecnologici, tanti colori e giochi di luce. Questo è il tratto distintivo di Ghostrunner, ed è sicuramente ben riuscito. La colonna sonora è perfetta per il ritmo e l’azione da sostenere, realizzata da Daniel Alexandrovich, è il perfetto mix di musica elettronica, in grado di accompagnare ogni salto e la folle corsa.

 

Gameplay e nemici

Tecnicamente Ghostrunner lo possiamo definire come un action game adrenalinico, da consigliare solo a chi è pronto a vivere un’esperienza condita con innumerevoli momenti di frustrazione. Il ritmo è frenetico (la visuale in prima persona aiuta non poco), ogni secondo che vivrete nella Dharma Tower sarà collegato con colpi di spada, schivate, salti, lanci di rampini o scivolate, tutto proprio alla velocità della luce.

Nel corso della salita si incroceranno nemici dalla difficoltà e dall’equipaggiamento sempre crescenti, si parte dal semplice soldato con la pistola che spara un solo colpo, passando per quello con il mitra, per finire con i soldati dotati di scudo o in grado di compiere salti incredibili. Un insieme ben congeniato per accompagnare l’utente in una progressione perfetta, e in un game level studiato in ogni singolo dettaglio. La disposizione delle pareti mobili su cui correre, i punti a cui agganciarsi con il rampino, o anche semplicemente i punti in cui sono stati posti i nemici, portano una varietà di scontri incredibile (anche nei modi in cui approcciarsi per sopravvivere).

La difficoltà è estrema, ai limiti del frustante in determinate occasioni. Se pensate di avvicinarvi a Ghostrunner armati di buona pazienza e di tanta ostinazione, gli agganci alle pareti, sia per il ritmo che per la paura di essere colpiti (basta un colpo per morire), non sempre avvengono in maniera corretta. In alcuni occasioni la complessità è troppo elevata, anche impostando il livello non troppo alto, nonostante tutto.

Ogni sezione della torre rappresenta un livello, con tanto di inizio e di fine, suddiviso fortunatamente in sempre più frequenti checkpoint con autosalvataggio. Al termine viene sempre fornito un riepilogo dell’esperienza, con il tempo necessario per il completamento, quante morti sono state raggiunte ed altri piccoli dettagli.

 

Upgrade e abilità

Molto buona è anche la progressione del personaggio, sia per quanto riguarda le tecniche per superare determinate situazioni, che proprio gli upgrade guadagnabili nel corso dell’esperienza. Questi potranno essere utilizzati nel Subsystems Calibration Panel, una schermata che ricorda molto il tetris, composta da 36 blocchi differenti (e quattro fissi), da incastrare nel miglior modo possibile. La varietà di combinazioni è molto elevata, segnale che l’utente può personalizzare il personaggio, adattandolo al proprio stile.

Dall’altro lato troviamo le abilità vere e proprie, sbloccate nel cybervuoto, e spiegate dall’Architetto in un comodo tutorial. Vengono attivate con il progredire dell’esperienza, prendendo nomi di Lampo, Supremo, Marea e Tempesta. Il loro utilizzo è però limitato nel combattimento, infatti sfruttano la concentrazione, la cui barra viene riempita di volta in volta (sono necessari alcuni secondi).

Entrambe le soluzioni rappresentano un ottimo valore aggiunto all’esperienza complessiva, la possibilità di raggiungere azioni impossibili per un essere umano, è ideale per l’ambientazione e per la tipologia di gioco.

 

Ghostrunner: conclusioni

In conclusione Ghostrunner è un titolo, lo ripetiamo, non adatto a tutti i videogiocatori (a differenza di questo), sopratutto per l’estrema complessità (voluta) dell’esperienza offerta. Il game design ben studiato, permette vari approcci da parte dell’utente, per cercare appunto di sconfiggere tutti i nemici, garantendo anche un’ottima sperimentazione che potrebbe spingere in un secondo momento alla rigiocabilità. Il ritmo forsennato, la morte in un solo colpo e la colonna sonora mantengono l’attenzione sempre ai massimi livelli, senza mai perdere tono, se non per le parti relative al cybervuoto. Molto buone la progressione del personaggio, con abilità e upgrade, e la difficoltà crescente.

Dall’altro lato della medaglia troviamo forse una ripetitività visiva in determinati livelli, sebbene difficilmente ve ne accorgerete, perché troppo impegnati a non perdere nemmeno un appiglio. La difficoltà molto elevata può essere un deterrente per una determinata porzione di utenti, abbiamo forse ritenuto troppo dilungati i periodi “tutorial” nel cybervuoto, ma possono anche aiutare a spezzare il ritmo.

Ghostrunner

29,99 euro
8

Trama

7.0/10

Grafica

8.0/10

Gameplay

8.5/10

Longevità

8.0/10

Ambientazione

8.5/10

Pros

  • Ottime ambientazioni
  • Game level perfetto aperto a sperimentazioni
  • Upgrade e progressione del personaggio
  • Eccellente colonna sonora
  • Buona longevità

Cons

  • Ripetitività visiva di alcuni livelli
  • Alcune sezioni sono troppo complesse
Denis Dosi

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