Il Google Nest Hub 2a generazione non presenta grandissime novità, rispetto al prodotto sbarcato sul mercato non troppo tempo fa, esteticamente è molto simile e le funzionalità intrinseche sono all’incirca sempre le stesse, se non per una differenza importantissima: il monitoraggio del sonno.
Le dimensioni non sono troppo elevate, raggiunge infatti 177,4 x 120,4 x 69,5 millimetri, con un peso che si aggira attorno ai 558 grammi. E’ realizzato per il 54% in plastica riciclata con base in tessuto (in linea con gli ultimi Google Nest), difficilmente lo sporcherete con le impronte, se proprio trattiene leggermente la polvere la gomma inferiore.
Sulla superficie sono presenti due pulsanti fisici, per disattivare il microfono o per regolare il volume; l’inclinazione del display è fissa, non può essere regolata. Il Google Nest Hub 2a generazione non integra una batteria interna, dovrà sempre essere collegato ad una presa a muro.
Anteriormente è stato posizionato un pannello da 7 pollici, con risoluzione 1024 x 600 pixel, cornici abbastanza spesse sui bordi, e completamente touchscreen. La qualità è discreta, non raggiunge un livello di dettaglio troppo elevato, però ha un buon rispetto dei colori, ed una gamma dinamica decisamente più ampia del previsto o di quanto atteso. Il touchscreen funziona bene, recepisce perfettamente i comandi, anche senza esercitare una pressione troppo elevata (con supporto a tocco e scorrimento). La luminosità massima è sufficiente, è presente anche un sensore di luminosità, il quale è in grado di gestire alla perfezione il livello (anche con rapidi cambiamenti in breve tempo).
All’interno è stato integrato un processore quad-core da 1,9GHz, è forse leggermente troppo lento, ciò lo ritroviamo nell’apertura delle applicazioni o anche nello spostamento tra i menù. Forse si poteva pensare ad un componente più rapido, per un’esperienza più fluida.
Nella base è stato posizionato un altoparlante full-range con driver da 43,5 millimetri, la qualità è nettamente migliorata rispetto alla generazione precedente, il volume massimo raggiungibile è elevato, il suono è complessivamente più ricco e definito, i bassi sono incrementati di circa il 50%, sono più corposi, dettagliati e nitidi. Le frequenze elevate sono complessivamente ben rispettate, in linea con la fascia di prezzo di posizionamento.
I 3 microfoni sulla superficie funzionano alla perfezione, riescono a captare senza difficoltà la voce in ogni condizione, anche ad una certa distanza e mentre il Google Nest Hub 2a generazione sta effettivamente riproducendo la musica. Molto buoni, ben fatti e precisi.
La connettività è rappresentata dal WiFi 802.11 ac (dual band) e dal bluetooth 5.0, il dispositivo si collegherà alla rete internet di casa per accedere poi a tutti i dati, sfruttando anche il Google Chromecast integrato per condividere musica e video, oppure sarà possibile collegarsi direttamente tramite il bluetooth ed inviare i brani da qualsiasi prodotto.
La novità più importante è proprio il monitoraggio del sonno, grazie al sensore Project Soli nella parte anteriore, il Google Nest Hub 2a generazione permette di mappare l’area circostante, captando i movimenti ed “ascoltando” i vostri respiri. Per il corretto funzionamento deve essere posizionato all’altezza del materasso e ruotato verso l’utilizzatore, né ovviamente posto ad una distanza eccessiva (o con altri prodotti che ne “ostacolino” la visuale).
Non è possibile conoscere le fasi del sonno, data l’assenza di un sensore per il battito cardiaco, però è possibile sapere quanti sono i respiri al minuto, quante volte abbiamo tossito ed il minutaggio di un eventuale russamento. Il monitoraggio del sonno è complessivamente eccellente, riesce a comprendere la differenza tra restare coricati a letto (senza dormire) ed addormentarsi, quindi non lo ingannerete mentre ad esempio state leggendo un libro. Tutto viene organizzato in comodi grafici nei quali è possibile scoprire, tra le varie cose, il livello di luminosità della stanza (nel corso della notte) e la temperatura, in modo da poter regolare altri prodotti smart di conseguenza (come un termostato).
Dopo 4 notti di utilizzo inizierete a ricevere consigli sul sonno, mentre dopo 14 notti dei consigli generali sui migliori orari per andare a dormire. Sul Nest Hub si vedono solamente gli ultimi 7 giorni di misurazioni, per un dettaglio più approfondito è necessario aprire l’applicazione mobile Google Fit.
Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla qualità generale, e dall’ottimo funzionamento; per tutto il 2021 è un servizio gratuito incluso con il Google Nest Hub 2a generazione, dall’anno prossimo non sappiamo cosa accadrà (sarà a pagamento? richiederà un abbonamento mensile?).
Sfruttando il motion sense è possibile anche raggiungere i cosiddetti gesti rapidi, con i quali attivare/disattivare la musica o avanzare nei brani, senza toccare fisicamente il dispositivo.
Il Google Nest Hub 2a generazione è il centro nevralgico della casa smart, tramite il quale è possibile controllare con comandi vocali (come tutti i Google Nest) e con un semplice tocco sul display, i vari prodotti inclusi nell’abitazione.
Sul pannello visualizzerete ogni account collegato a Google Home, la compatibilità è esattamente la stessa; potrete impostare sveglie (con effetti alba molto carini), avviare o modificare le routine, ricevere consigli, leggere curiosità, visualizzare i punti d’interesse più vicini, attivare il traduttore vocale, convertire unità di misura e quant’altro.
Sono presenti alcune applicazioni, quali Netflix, Spotify e YouTube, che permetteranno di avviare la riproduzione dei brani o dei video senza ricorrere alla solita trasmissione tramite Google Chromecast integrato. Funzioni ben implementate, che ampliano sicuramente le possibilità di utilizzo.
Ricordiamo infine il supporto a Project Chip, di conseguenza in un futuro si potrà sfruttare la domotica IP, come zigbee per intenderci, per estendere ancora di più le compatibilità con i prodotti smart.
In conclusione Google Nest Hub 2a generazione è lo smart speaker più intelligente dell’azienda, è stato migliorato notevolmente nella resa audio e nella sua capacità di gestire alla perfezione ogni prodotto smart, raggiungendoli con un solo tocco. Sebbene non presenti differenze particolari da un punto di vista estetico, il monitoraggio del sonno funziona tanto bene da essere veramente un valore aggiunto, ma cosa accadrà nel 2022? solo il tempo risponderà alla nostra domanda.
Di seguito potete trovare la nostra videorecensione con i punteggi riassuntivi.
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