Google Pixel 6, con il fratello maggiore Pixel 6 Pro, sono finalmente arrivati anche sul territorio italiano, dal mese scorso tutti gli utenti possono acquistarli direttamente sul Google Store del nostro paese. Ma come si comporta il prodotto? scopriamolo nella nostra recensione completa.
In un mondo di smartphone tutti spaventosamente simili tra loro, il Google Pixel 6 riesce sicuramente a distinguersi, con le camere principali disposte in orizzontale in una fascia in rilievo (in stile Robocop), molto gradevole alla vista, e non particolarmente sporgente. La back cover è in vetro Gorilla Glass 6, ha una oleofobicità più che sufficiente, le impronte si vedono, ma molto meno di quanto potreste pensare; a completare un design sicuramente elegante, il logo Google al centro.
Le dimensioni non sono particolarmente elevate, in quanto raggiungono 158,6 x 74 x 8,9 millimetri di spessore, ciò che può destabilizzare è forse il peso, 207 grammi lo fanno sentire in tasca o nel momento in cui viene utilizzato con una sola mano. A dispetto di questo piccolo handicap, lo smartphone appare sin da subito premium, robusto e con materiali di alta qualità.
Il frame è in metallo, e contiene tutta la connettività fisica. In particolare sul lato destro abbiamo tasti di accensione e volume (invertiti rispetto a quanto vediamo altrove, e quindi leggermente scomodi), mentre inferiormente USB type-C 3.1 e doppio altoparlante fisico.
Il display è un bellissimo OLED da 6,4 pollici di diagonale (163 millimetri), con risoluzione FullHD+ (1080 x 2400 pixel), 411 PPI e rivestimento Gorilla Glass Victus. Definizione e nitidezza sono eccellenti, i colori sono più tenui di altri dispositivi, ma con una discreta gamma dinamica. La luminosità massima è sufficiente per un utilizzo sotto la luce solare diretta, sebbene non raggiunga livelli estremamente elevati (come accade con gli altri OLED). Ciò che migliora il pannello è sicuramente il supporto all’HDR 10+, e chiaramente il refresh rate a 90Hz, per una maggiore fluidità generale. Presente l’always-on-display, con riepilogo e now playing.
Il processore è il primo SoC di Google, il Tensor con processo produttivo a 5 nanometri, accoppiato con la GPU Magli G78. Le configurazioni acquistabili sono diverse, tutte accomunate da 8GB di RAM, ma con 128 o 256GB di memoria interna UFS 3.1, non espandibile. Le prestazioni sono da top di gamma assoluto, è un processore rapido, in grado di eseguire qualsiasi gioco ed applicazione con facilità, e che non scalda eccessivamente.
Lo sblocco del Google Pixel 6 può avvenire solamente tramite il sensore per le impronte digitali sotto il display (no riconoscimento del viso), un sistema affidabile e ben implementato. La velocità è in linea con gli altri modelli di fascia alta, non presenta difetti o negatività da segnalare.
Il prodotto ha certificazione IP68, per resistenza all’immersione per 30 minuti e alla polvere, mentre il carrellino delle SIM presenta solo un alloggiamento per la nanoSIM, con supporto all’eSIM (no espansione memoria). La connettività è rappresentata da 5G, bluetooth 5.2, chip NFC per i pagamenti mobile, GPS e WiFi 6E dual band, per terminare con la porta USB di tipo C 3.1, quindi con uscita video. E’ assente il jack da 3,5 millimetri.
L’audio è stereo, viene gestito dal doppio speaker inferiore e dalla capsula auricolare; il volume massimo è molto elevato, per un ambiente anche superiore ai 25 metri quadrati, con dettaglio e nitidezza di fascia alta. I bassi si sentono poco, tuttavia la qualità audio rispecchia perfettamente la fascia di prezzo di appartenenza.
Il comparto fotografico è composto da 2 sensori, suddivisi in un principale da 50 megapixel con apertura F1.9 (e stabilizzatore ottico integrato), nonché un grandangolare da 12 megapixel con apertura F2.2. Una configurazione semplice, che punta all’essenzialità, realizzando scatti di altissima qualità.
In condizioni di forte luminosità le immagini presenta una gamma dinamica più che sufficiente, con dettagli e nitidezza di fascia alta. La saturazione ed il contrasto sono perfetti, restituendo uno spaccato della scena effettivamente inquadrata. Ottime le macro, si riesce ad ottenere un eccellente effetto di sfocatura dello sfondo, un po’ meno la grandangolare. Il campo visivo di 114 gradi (in confronto agli 82° della principale) non è particolarmente elevato, e si nota una differenza nel passaggio dall’uno all’altro. Perfetti, infine, bilanciamento del bianco e gestione delle forti luci.
Come da tradizione per i prodotti Pixel, anche il Google Pixel 6 riesce a dare il meglio di sé negli scatti al chiuso, o con poca luce. Le immagini non presentano fenomeni di micro-mosso, data la presenza dello stabilizzatore ottico, i dettagli e la nitidezza sono incredibili. Sicuramente uno dei migliori prodotti in commercio per scatti con poca luce.
E’ presente la modalità notturna, di base l’immagine è molto buia e poco dettagliata; attivandola si nota un cambiamento radicale in termini di luminosità generale, dettagli e rumore digitali. Una modalità da utilizzare ad occhi chiusi con pochissima luce, che restituisce immagini eccellenti.
I video possono essere registrati al massimo in 4K a 60fps, con un’autofocus molto rapido, preciso ed affidabile in ogni condizione di luce. La stabilizzazione è altrettanto eccellente, data la presenza dello stabilizzatore ottico sul sensore si potrà registrare con spensieratezza anche camminando, ottenendo comunque filmati abbastanza fermi. L’applicazione fotocamera è semplice, ma dotata di una grafica intuitiva ed in grado di nascondere al proprio interno funzioni interessanti, come la simulazione del panning o anche la lunga esposizione.
Il sistema operativo è l’ultimo fiore all’occhiello, è Android 12 con patch aggiornate a Gennaio 2022. Il Google Pixel 6, e tutti i Pixel, è uno dei pochi smartphone che permette di godere appieno dell’esperienza di Android stock, sfruttando una interfaccia recentemente ridisegnata e rinnovata. La personalizzazione grafica non è massima, ma tutti i menù sono eleganti e ben posizionati; tra le funzioni che non mancano segnaliamo la modalità riposo, le gesture, lo spazio gioco, il drawer con la ricerca rapida, Google Assistant sul tasto di accensione e la traduzione automatica dei messaggi. L’esecuzione del sistema operativo è fluida, senza rallentamenti o lag da segnalare.
La batteria è un componente da 4614 mAh, con supporto a ricarica rapida a 30 watt e wireless a 21 watt (ma anche inversa). L’autonomia la possiamo definire nella media, supera di poco la singola giornata di utilizzo, attestandosi sulle 4 ore massimo di display attivo.
In conclusione Google Pixel 6 è indubbiamente uno dei migliori smartphone in circolazione, la filosofia dei Nexus la ritroviamo in un modello perfettamente bilanciato, in termini sopratutto di prestazioni, con un comparto fotografico essenziale, ma di grande impatto negli scatti con scarsa illuminazione. Ottimo il form factor, il design e l’ergonomia, il display è convincente, se non per una luminosità massima non eccellente.
Dall’altro lato della medaglia sentiamo solamente l’assenza di jack da 3,5mm, di memoria espandibile, e forse di un sensore zoom, che avrebbe messo la ciliegina sulla torta ad un dispositivo complessivamente molto interessante.
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