GTA: The Trilogy – The Definitive Edition è la remastered edition di una delle saghe iconiche che hanno fatto letteralmente la storia degli open world, pioniera assoluta di un mondo a sé stante. Il lancio della scorsa settimana è stato subissato di critiche, a causa di adattamenti non fedeli a quanto i fan avrebbero effettivamente sperato; Rockstar Games, dopo essersi ufficialmente scusata con tutti, ha deciso di correre ai ripari, rilasciando anzitempo la patch per tappare alcune falle, permettendo ai giocatori di fruire e godere di un’esperienza complessivamente accettabile. All’interno della Definitive Edition trovano comunque posto GTA III (vent’anni dal lancio proprio quest’anno), Vice City e San Andreas, questa è la nostra recensione.
E’ inutile parlare di trame, essendo una remastered gli sviluppatori non hanno effettivamente riscritto da zero il codice, come ad esempio è accaduto in Demon’s Souls essendo un remake, ma hanno apportato delle migliorie atte a svecchiare il più possibile l’esperienza, cercando di sfruttare le enormi potenzialità dei motori grafici e delle console attuali.
La novità più grande introdotta riguarda il sistema di illuminazione, l’atmosfera cupa e molto “sporca” delle versioni originarie, è stata sostituita da palettes di colori molto più vivide, dettagliate e con ombre sicuramente più precise. Attraversare le strade di Vice City è una goduria, le luci a neon risplendono di luce propria, come anche i bellissimi tramonti o le albe caratteristiche delle ambientazioni. Una così “semplice” modifica ha permesso di rendere più moderna e coinvolgente l’esperienza; ad affiancare il tutto troviamo un eccellente restyling dei personaggi, non tanto in modelli poligonali, quanto in texture e nitidezza. Non raggiungono ovviamente il livello degli standard attuali, però li possiamo ritenere coerenti con l’adattamento che Rockstar Games ha pensato di mettere in piedi.
La grande attenzione posta su questi due aspetti è assolutamente lodevole e notevole, sebbene si possa ritenere il lavoro quasi svolto a metà. Dall’altro lato, infatti, notiamo una carenza importante in alcune aree della mappa, effettivamente troppo buie con scene di intermezzo che permettono di notare un forte stacco tra la qualità offerta e discussa nel paragrafo precedente. Questo disallineamento, o comunque continuo saliscendi di emozioni, non ci permette di godere di un’esperienza lieta e costante. Non solo l’illuminazione rappresenta un problema, gli asset di personaggi secondari non sono bellissimi da vedere, gli incidenti poligonali che potevano essere giustificati 20 anni fa, non sono stati in nessun modo risolti.
L’altro aspetto su cui Rockstar Games ha lavorato duramente riguarda il gameplay, piccoli miglioramenti che rendono il prodotto finale più vicino agli standard odierni, prendendo spunto da altri titoli della stessa saga. E’ stata introdotta la ruota delle armi, una comodità estrema, con rallentamento anche nella selezione delle stesse, ed un gunplay che generalmente ricorda molto quanto visto ad esempio in GTA V.
Un gameplay che possiamo ritenerlo in parte convincente, proprio perché gli sviluppatori sono stati in grado di prendere spunto dalla grandissima esperienza, modificando di poco alcuni aspetti importanti che migliorano chiaramente la vita nell’economia della partita (come ad esempio tempi di caricamento più rapidi nelle missioni). L’ultimo, ma non per importanza, riguarda la possibilità di impostare la destinazione preferita, con visualizzazione del percorso migliori (o più rapido), piccolezze che rendono a tutti gli effetti l’esperienza più piacevole e, entro certi limiti fisiologici, moderna.
In conclusione GTA: The Trilogy – The Definitive Edition lascia abbastanza l’amaro in bocca, proprio perché il lavoro di rimasterizzazione sembra essere lasciato a metà, o comunque iniziato nel migliore dei modi, ma con intensità carente nel prosieguo dei lavori, nonostante la recente patch abbia effettivamente cercato di salvare il salvabile. I miglioramenti grafici nel sistema di illuminazione sono notevoli e svecchiano in parte il titolo, sebbene l’intenzione di Rockstar Games sia stata ovviamente di non snaturare l’atmosfera e gli ambienti; discorso simile per il gameplay, piccole accortezze che hanno reso l’esperienza più vicina agli standard attuali, ma con mancanze importanti, come ad esempio l’assenza della nebbia iniziale sulla mappa, mettendo già nelle mani dell’utente tutta la potenza e l’ampiezza dell’open world.
Siamo sicuri che Rockstar Games rilascerà altre patch per avvicinare il più possibile la GTA: The Trilogy – The Definitive Edition alle aspettative degli utenti, ma al giorno d’oggi, dopo averla testata su PS5, il lavoro da fare è ancora molto.
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