Hell Let Loose è uno sparatutto in prima persona multigiocatore quasi unico nel proprio genere, in quanto nasconde all’interno un’anima strategica che gli permette di distinguersi dal resto del mondo dei titoli dello stesso tipo. Sviluppato da Black Matter e pubblicato da Team17, è oggi disponibile per tutte le console di nuova generazione, nonché PC, ad un prezzo che si avvicina ai 40 euro.
Il comparto narrativo è praticamente assente, l’intera esperienza di Hell Let Loose è ambientata nel corso della Seconda Guerra Mondiale, con mappe basate esclusivamente su rilevazioni satellitari nonché fotografie, per puntare al massimo sul realismo e sulla perfetta trasposizione della scena effettiva in cui sono avvenuti gli scontri.
Graficamente il titolo dimostra la propria ambizione, dato l’adattamento alle console di nuova generazione, possiamo fare affidamento su un buonissimo frame rate e dettagli di alto livello, sopratutto nell’insieme, fornendo una complessiva ottima impressione. Gli effetti visivi sono incredibilmente realistici, abbiamo apprezzato moltissimo le esplosioni con relativo fumo, i modelli poligonali dei personaggi, la loro meccanica, edifici che si avvicinano molto a rappresentazioni di progetti con budget più elevati ed una buona trasposizione dei mezzi di trasporto.
Se dovessimo cercare il pelo nell’uovo, troveremmo texture non sempre precise e dettagli carenti in ciò che ci circonda, ma sono davvero inezie in confronto all’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori. Il sonoro riprende il filone del realismo di cui parlavamo prima, ottimi gli effetti, buona la musica che accompagna all’azione, tutto a coronare un’esperienza molto soddisfacente.
Hell Let Loose è uno sparatutto multigiocatore in prima persona, a deriva strategica, ovvero nel quale la suddetta componente assume un ruolo fondamentale, allontanandosi da un frenetico Call Of Duty, ma avvicinandosi molto di più a Battlefield.
L’esperienza si articolava originariamente su nove mappe con scenari abbastanza differenti tra loro, con fulcro centrale lo “sbarco in Normandia”, arricchita successivamente con aggiornamenti che hanno permesso di godere di fronti diversi. Tutte le partite prevedono una partecipazione altissima da parte degli utenti, sono 100 i giocatori che potranno entrare a far parte dell’azione, e vi possiamo assicurare che le mappe saranno fin troppo grandi, raggiungendo una dispersione elevata, che però privilegia la scelta strategica.
Una volta avviato Hell Let Loose potremo scegliere in quale fazione entrare a far parte, optando tra Unione Sovietica, Stati Uniti e Germania, potendo controllare una buona varietà di mezzi di trasporto (tra cui camion) e carri armati dell’epoca. Per utilizzarli potrebbero servire almeno due giocatori specializzati, tutto a favorire il realismo; infatti lo spostamento nella mappa seguirà proprio ciò che ci saremmo aspettati sul campo di battaglia, attraversare un fiume sarà impossibile, si potrebbe restare bloccati in un cratere di un colpo di artiglieria, la visuale è offuscata dal tantissimo fumo che alberga nella scena e così via. Un insieme di fattori da tenere assolutamente in considerazione, per organizzare l’azione, studiando le eccellente fotografie satellitari.
Ogni partita vede i 100 giocatori suddivisi in due squadre, con l’utente portato a scegliere un ruolo specifico, tra le 14 disponibili, inclusi gli ingegneri (che possono costruire anche i cannoni mobili o ripararli), i medici (essenziali per ripristinare il supporto vitale) o le classiche truppe d’assalto. Indipendentemente dal tipo di giocatore che si sceglierà, ognuno è corredato con una abilità speciale che lo rende unico ed essenziale. Il ruolo più importante è quello del comandante, il solo che potrà impartire gli ordini all’artiglieria per un bombardamento o gestire il carburante da distribuire ai veicoli. Ottima la varietà generale, ed anche la complessità legata al realismo, in grado di rendere unico Hell Let Loose.
Lo diciamo subito, nell’esperienza morirete davvero moltissimo, non tanto perché gli altri siano più bravi di voi, quanto per l’importanza della squadra e della strategia. La coesione e la capacità di organizzazione dei vostri compagni sono i mezzi fondamentali per vincere la battaglia. Per favorire la comunicazione, gli sviluppatori hanno integrato un sistema VOIP per parlare con i giocatori che si trovano più vicini alla vostra posizione.
Il sistema di controllo è adeguato all’esperienza, non presenta bug o difficoltà particolari da segnalare, sebbene riteniamo sia troppo semplice annientare un nemico (bastano uno o due colpi ben assestati), anche da lunga distanza. Il lato negativo è l’assenza di una interfaccia che permetta effettivamente di comprendere se lo abbiamo colpito, un aspetto sicuramente migliorabile anche con una patch.
La grandissima estensione delle mappe, ed i tanti passaggi nascosti, porta ad una enorme varietà di approcci da parte delle squadre, implicando scenari imprevedibili, nonostante abbiamo giocato più e più volte con la stessa mappa. Questo è il bello di Hell Let Loose, l’imprevedibilità e la componente strategica; ogni giocatore dovrà seguire il proprio ruolo senza sfociare in altro, da chi si occupa dei rifornimenti, a chi cura i malati, a chi copre le retrovie e così via.
In conclusione Hell Let Loose è uno sparatutto multigiocatore veramente adrenalinico e dal realismo estremo, gli sviluppatori hanno compiuto un lavoro eccellente nel saper riproporre fedelmente tutte le mappe e le ambientazioni, corredate con una grafica eccellente ed un comparto sonoro che ne accresce effettivamente il coinvolgimento generale. Il gameplay non si discosta da titoli dello stesso tipo, la componente strategica è il tratto distintivo dell’esperienza, un elemento che punta fortissimo sulla cooperazione, a discapito della frenesia che contraddistingue gli altri sparatutto online. I server non presentano ritardi o lag particolari, giocare con una buona connessione è piacevole e senza sorprese. Ottima la varietà dei ruoli, la progressione dei personaggi (come anche le numerose armi a disposizione) e le tante abilità speciali su cui fare affidamento.
Dall’altro lato della medaglia troviamo solamente una difficoltà nel comprendere quando i nemici vengono colpiti, e sopratutto una troppa facilità nell’ucciderli (e quindi nel morire). E’ vero che la realtà è purtroppo molto simile, ma così appare quasi eccessivo.
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