Preparate le bacchette, arriva la recensione di Hogwarts Legacy, il gioco a tema Harry Potter più grande di sempre, un titolo che è stato in grado di generare un grandissimo dibattito, ma allo stesso tempo di catturare l’attenzione immediata di milioni di utenti (basti pensare agli oltre 800’000 utenti su Twitch in contemporanea). Conosciamolo meglio nella nostra recensione completa.
Il costrutto narrativo non segue i libri (e le pellicole cinematografiche) che hanno incantato il mondo, mantiene le medesime ambientazioni, ma si arrocca nel 1890, periodo nel quale Albus Silente è appena nato (e quindi non frequenta Hogwarts), e mancano oltre 90 anni alla nascita del giovane Harry Potter. Il mondo incantato deve ancora essere scosso da Lord Vordemort, ma allo stesso tempo il periodo è tutt’altro che benevolo, in seguito alle rivolte del 1752, i goblin stanno causando non pochi problemi agli auror del Ministero della Magia, con Ranrok individuato come pericolo numero uno.
Nel corso dell’avventura impersoniamo un giovane ragazzo che, al contrario di quanto siamo abituati a vedere, entra ad Hogwarts a partire dal quinto anno, e per questo nel periodo immediatamente precedente viene aggiornato dal professor Fig. Presto ci si accorge che il giovane non è come tutti gli altri, presenta un legame speciale con la magia antica, e per questo motivo diventerà l’obiettivo principale delle forze oscure, tra cui Ranrok, ma anche Victor Rookwood, un mago oscuro a capo di una banda di mercenari. Qui inizia il nostro viaggio, e non vogliamo andare oltre per evitare spoiler di alcun tipo, possiamo solo dire che il personaggio vivrà una duplice vita, costellata da una parte dalla quotidianità delle lezioni di Hogwarts (in cui imparare tantissimi incantesimi), dall’altra da una missione segreta coltivata con Fig, che potrebbe portare ad una svolta nel mondo magico.
La narrazione fila liscia, non risulta essere troppo invadente, né eccessiva, i dialoghi sono leggeri e senza pretese particolari, puntando forte sul fanservice, ovvero sottolineando tematiche già viste nei romanzi, in grado sicuramente di entusiasmare gli accaniti fan della serie. Interamente doppiato in lingua italiana, Hogwarts Legacy abbraccia completamente il pubblico nostrano, mostrando il fianco però in un’enfasi dei doppiatori non sempre precisa e coinvolgente.
La direzione artistica è indubbiamente il fiore all’occhiello dell’intera avventura, un ottimo lavoro svolto da Avalanche Software nel ricreare alla perfezione l’apprezzatissimo mondo magico in ogni sua parte, unendo i brani più classici, con quell’aura fantastica che ci saremmo sicuramente aspettati. Nella nostra prova su Xbox Series X abbiamo optato per la modalità Prestazioni, l’esecuzione è stata generalmente fluida, con 60fps mantenuti un buon 90% del gioco, qualche piccolo rallentamento qua e là, ma niente di trascendentale.
Ciò che affascina maggiormente è il livello di dettaglio di Hogwarts, un castello riprodotto con una precisione quasi eccessiva, una cura maniacale di ogni singolo angolo della scuola porta l’utente ad assaporare pienamente il gusto di vivere l’esperienza tanto desiderata. Lo stesso discorso può essere esteso a Hogsmeade, il paese nelle vicinanze dove trovare i negozi più richiesti, come dimenticare la colora Mielandia?. Dall’altro lato, tuttavia, Hogwarts Legacy presenta anche alcune negatività non trascurabili, come una distanza di rendering ridotta o texture tutt’altro che precise, ad esempio i riflessi dell’acqua o il fuoco, sottolineando anche un sistema di illuminazione non sempre perfetto o volti dei personaggi che richiamano la precedente generazione. Tutto questo non va ad inficiare l’esperienza complessiva, nemmeno i tanti caricamenti tra le varie aree (anche semplicemente all’interno del castello), godereccia al punto gusto.
Hogwarts Legacy è un open world, nella più vecchia accezione del termine, un classico titolo che permette all’utente di esplorare liberamente un’area grandissima, costellata di dungeon specifici, e tantissimi punti d’interesse. A differenza di Forspoken, il mondo del gioco è ricchissimo, pieno di contenuti che impegneranno per tantissime ore i giocatori (la longevità per la sola missione principale è di circa 20 ore), rendendo sicuramente felici gli amanti del genere.
L’intera avventura si articola nell’ultimo anno di Hogwarts, e come tale viene suddivisa in quattro stagioni, tutte costellate da tantissime cose da fare, seguire le lezioni per apprendere incantesimi, pozioni o conoscere le erbe, ma allo stesso tempo intavolare amicizie con gli altri NPC, completando quest secondarie molto lunghe (alcune fin troppo elementari, quasi trascurabili). Nel corso dei tantissimi dialoghi, il giocatore viene posto dinnanzi ad una scelta multipla, apprezzata sia chiaro, ma fine a sé stessa, poiché non può inficiare la relazione, né portare a risvolti differenti, nonostante le quest principali siano perfettamente caratterizzate e portino a creare un legame appassionato con gli altri alunni.
Il gameplay di Hogwarts Legacy incarna tutto ciò che ci saremmo aspettati da un titolo di questo tipo, mettendo a disposizione degli utenti una serie di incantesimi tra cui scegliere (suddivisi giustamente per tipo e potenziabili, circa trenta), utilizzabili per offendere, difendersi o interagire con l’ambiente, tutte queste azioni non richiedono ragionamenti complessi, sono abbastanza immediate e difficilmente vi capiterà di bloccarvi (in vostro aiuto accorre comunque il personaggio con rapidi consigli, nel caso).
Parlando invece del sistema di combattimento, vengono stravolti i canoni degli RPG, costellati di scontri ravvicinati, per buttarsi a capofitto nel mondo dei duelli a distanza. Il gameplay integra tutte le meccaniche standard, tra cui ad esempio troviamo la capriola, la schivata rapida o l’incantesimo Protego, che permette un efficiente parry seguito a sua volta da Stupeficium. Sufficientemente complesso, permette di realizzare ottime combo che estendono al massimo i danni effettuati sui nemici, la maggior parte degli scontri vi metterà di fronte ad un numero elevato di cattivi, con pochi boss caratterizzati ed unici.
Hogwarts Legacy offre un’ottima progressione del personaggio che vi accompagna per l’intera avventura, a partire ad esempio dei talenti, i quali compongono un succulento albero delle abilità, suddiviso in varie sezioni. L’unico modo per guadagnare punti da spendere consiste nello svolgimento delle missioni, le quali offrono ricompense monetarie e di vestiario. Quest’ultimo rappresenta un altro mezzo di potenziamento del personaggio, sebbene comunque sia forse ridondante il quantitativo di capi messi a disposizione dell’utente nell’immenso mondo magico.
Per ultimo non possiamo che nominare la Stanza delle Necessità, una gigantesca area in cui l’utente potrà decidere di creare un arredamento ad hoc, andando in parte ad avvicinarsi ad un segmento simile all’Hokko Life di cui vi parlavamo poco fa. Il giocatore può “creare” una abitazione, arredandola a piacimento, allevando gli animali che è possibile catturare nelle aree aperte, puntando allo stesso tempo all’espansione della specie. Una piccola aggiunta che rende il titolo ancora più versatile e completo.
In conclusione Hogwarts Legacy è senza ombra di dubbio il miglior gioco dedicato al mondo magico di Harry Potter, un’opera mastodontica per proporzioni e contenuti, che gli appassionati del genere non devono assolutamente mancare. Proprio l’enormità dei contenuti posti sul piatto rappresenta il punto di forza del titolo, affiancata comunque da una leggerezza e spensieratezza che permette di apprezzare pienamente l’incredibile dettaglio di Hogwarts, grazie anche ad una direzione artistica eccellente sotto tanti punti di vista.
Dall’altro lato della medaglia abbiamo trovato qualche difficoltà nel comparto tecnico, molto più vicino all’old-gen che alla next-gen, restando altresì ancorato, come tipologia di gioco, ai classici open world.
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