Huawei P50 Pro è la nuova generazione del top di gamma secondo Huawei, un prodotto che punta fortissimo sul comparto fotografico, sugli Huawei Mobile Services, e su prestazioni di altissimo livello, in una scocca riconoscibile, nonché unica nel proprio genere. Vediamolo da vicino nella recensione completa.
Lo smartphone, disponibile in due colori, Golden Black o Cocoa Gold, presenta un design iconico, elegante ed oggettivamente bellissimo da vedere. La back cover è lucida, ma non trattiene troppo le impronte, è realizzata in vetro con i sensori fotografici raccolti in due blocchi circolari, il cui aspetto risulta meno “oblò lavatrice”, sebbene abbiano un impatto notevole sulla scocca. Lo spessore rispetto alla cover non è particolarmente elevato, di conseguenza una volta poggiato sul piano di lavoro non trema più di tanto.
Le dimensioni generale dello Huawei P50 Pro sono in linea con le aspettative, poiché raggiungono 158,8 x 72,8 x 8,5 millimetri di spessore, con un peso di 195 grammi. Non è un prodotto utilizzabile con una mano, né troppo maneggevole, sebbene comunque sia dimensionalmente parlando nella media del periodo. Il frame in metallo è leggermente schiacciato, dato il display curvo, in mano non scivola e sembra abbastanza robusto (nonché realizzato con materiali di grandissima qualità).
Sui bordi troviamo tutta la connettività del caso, con tasti di accensione/spegnimento e volume sul lato destro, due altoparlanti fisici inferiori/superiori, e USB type-C 3.1 (quindi con uscita video), manca purtroppo il jack da 3,5 millimetri.
Il display è un componente da 6,6 pollici di diagonale, un OLED con risoluzione 1228 x 2700 pixel, 450 ppi, con una leggera curvatura sui bordi (non al livello della serie Mate). L’impatto è incredibile in termini di dettaglio, nitidezza e gamma dinamica decisamente ampia, è un pannello di altissimo livello, forse uno dei migliori di tutto il panorama attuale. La luminosità massima è più che sufficiente per un utilizzo sotto la luce solare diretta.
La sua qualità generale è impreziosita dalla presenza della frequenza di aggiornamento adattiva fino a 120Hz, la velocità di campionamento al tocco a 300Hz, ma anche 1,07 miliardi di colori, con copertura del 100% dello spazio DCI-P3. Fluidità e rispetto di ogni singola sfumatura, per accontentare anche gli utenti più esigenti. Da notare che supporta l’always-on-display (personalizzabile profondamente).
Sotto il cofano trova posto il processore Qualcomm Snapdragon 888, per la prima volta in Europa su un top di Huawei, un SoC con processo produttivo a 5nm e frequenza di clock a 2,84GHz, accoppiato con la GPU Adreno 660. La configurazione prevede poi 8GB di RAM e 256GB di memoria interna (espandibile solo tramite scheda NM proprietaria). Prestazioni in linea con i top di gamma, non scalda troppo nella parte posteriore, è possibile avviare qualsiasi gioco o applicazione presente sul Play Store.
Lo sblocco del dispositivo può avvenire in due modi: riconoscimento delle impronte digitali sotto il display, oppure del viso 2D. In entrambi i casi la velocità di accesso è rapidissima, senza lag o rallentamenti degni di sorta o da segnalare.
Il carrellino delle SIM ha solo uno slot, il restante è da utilizzare per l’espansione della memoria. Lo Huawei P50 Pro si ferma al solo 4G, un vero peccato per uno smartphone da oltre 1000 euro, mentre la connettività è rappresentata da WiFi 6 dual band, NFC, GPS, bluetooth 5.2 e USB type-C 3.1. Come anticipato, non è presente il jack audio da 3,5mm.
L’audio è stereo, vengono sfruttati i due altoparlanti fisici, con un volume massimo veramente elevato, ma sopratutto un definizione sopraffina. Stupiscono il dettaglio e la nitidezza del parlato, come anche in alcune occasioni i bassi, sicuramente una resa di fascia altissima.
Lo Huawei P50 Pro integra un comparto fotografico tra i più completi visti fino ad ora, sono ben quattro i sensori suddivisi in un principale da 50 megapixel con apertura F1.8 (e stabilizzatore ottico integrato), un bianco e nero da 40 megapixel con apertura F1.8 (per una massimizzazione dei dettagli), un grandangolare da 13 megapixel con apertura F2.2 ed uno zoom 3.5X da 64 megapixel con apertura F3.5.
Le due fotocamere principali godono della tecnologia True-Chroma, per un bilanciamento del bianco quasi perfetto, oltre che di XD Optics, il cui compito è di ridurre al massimo i possibili errori ottici. Al netto dei tecnicismi, la qualità degli scatti è incredibile in ogni condizione di luce. Con forte luminosità non abbiamo davvero nulla da recriminare, le immagini sono dettagliate, nitide e ben definite su tutta l’ampiezza del fotogramma; la gestione delle forti luci è esente da difetti, come bilanciamento del bianco e saturazione/contrasto. Ciò che stupisce maggiormente sono dettaglio e nitidezza, difficilmente abbiamo trovato di meglio.
Nel momento in cui la luce inizia a diminuire, il discorso non cambia assolutamente, poichè la presenza dello stabilizzatore ottico integrato impedisce il micro-mosso, il rumore digitale si vede tardissimo, la definizione e la nitidezza restano di alto livello, i colori, il bilanciamento del bianco e la gestione delle sorgenti luminose, non presenta difetti da segnalare. La gamma dinamica, in ogni frangente, è sufficientemente ampia.
E’ presente ovviamente anche la modalità notturna, di base lo scatto è abbastanza luminoso e dettagliato; attivandola si ottengono le immagini più precise di tutti i top di gamma, sono definite e nitide, con luce a sufficienza per essere esenti da difetti.
I video vengono realizzati al massimo in 4K a 60fps (anche dalla frontale), la messa a fuoco non ha presentato negatività, è rapida, precisa ed affidabile, anche con scarsa luminosità. Eccellente la stabilizzazione (su vari livelli), si può riprendere tranquillamente camminando, ottenendo filmati assolutamente stabili.
Anteriormente è stato posizionato un sensore da 13 megapixel, con apertura F2.4, gli scatti sono ottimi, con un buon scontornamento del soggetto inquadrato, una definizione ed una nitidezza più che sufficienti. Forse in questo caso la gamma dinamica è leggermente contratta, ma sono dettagli.
Il sistema operativo è Android 11, con personalizzazione grafica EMUI 12.0.1, e patch di sicurezza di Gennaio 2022. Mancano, come ormai sapete, i servizi Google, lo Huawei P50 Pro si basa sugli Huawei Mobile Services, con tutti i pregi (Petal Search in primis) e difetti (difficoltà di utilizzare le app che si interfacciano nativamente con i servizi Google), di cui effettivamente vi abbiamo parlato in questa recensione. La navigazione è fluida, non ha presentato negatività o rallentamenti; tra le funzioni più interessanti segnaliamo le solite gestures, spazio gioco, accesso ad una seconda app dalla barra laterale, temi per una maggiore personalizzazione, l’assistente vocale Hey Celia e simili.
La batteria è un componente da 4360mAh, con supporto a ricarica rapida a 66 watt e wireless a 50 watt (oltre che inversa). L’autonomia è più che sufficiente per coprire una singola giornata di utilizzo, pur attestandosi nella media personale delle 3 ore e 30/4 ore di display attivo, niente di più.
In conclusione Huawei P50 Pro è a tutti gli effetti un cameraphone eccellente, dalle prestazioni fotografiche incredibili, realizzato con materiali di qualità, dotato di un processore performante, di un audio di alto livello e di un design elegante. Questi sono i principali aspetti positivi del prodotto, a cui possiamo aggiungere la ricarica rapida a 66 watt.
Dall’altro lato della medaglia troviamo l’assenza del 5G, del jack audio da 3,5 millimetri e proprio dei servizi Google. I passi in avanti compiuti dagli Huawei Mobile Services sono incredibili, con Petal Search si possono trovare tutte le app, ma ancora oggi non è uno smartphone per tutti.
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