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Recensione Indiana Jones e l’Antico Cerchio: una fantastica avventura

Indiana Jones e l’Antico Cerchio rappresenta una vera e propria avventura all’interno della quale gli sviluppatori di MachineGames (editore Bethesda), dopo i grandi successi di Wolfenstein, riescono letteralmente a catapultare il giocatore, adatta sia agli appassionati della saga, che a tutti coloro che invece vogliono vivere un’esperienza nuova ed innovativa, considerata da molti come la migliore esclusiva Xbox degli ultimi anni. Scopriamola assieme con la nostra recensione completa.

 

Trama

Il titolo recensito lo possiamo vedere come il film che non c’è mai stato, viene ambientato nel 1937, in particolar modo tra le pellicole de “i predatori dell’arca perduta” e la più recente “l’ultima crociata“, la storia è completamente inedita, si distribuisce in tutto il mondo, permettendoci di toccare le meraviglie del mondo moderno, dall’Himalaya, passando per l’Egitto, Roma. Senza voler offrire spoiler di alcun tipo, vi possiamo solamente confermare che troverete al suo interno tutti gli elementi caratterisici della saga: esoterismo, comicità, tanti nemici (in questo caso l’ascesa dei nazisti) e suspence. L’antagonista brilla di luce propria, è Emmerich Voss, un villain che sin dalle prime battute cattura l’attenzione del consumatore, mostrando una caratterizzazione eccellente, come quella di tanti altri personaggi.

Grafica

Nella nostra prova su Xbox Series X abbiamo pouto apprezzare un titolo estremamente ottimizzato, abbastanza pulito e dai frame rate sempre stabili, in ogni combattimento, attività o azione. Dall’altro lato è possibile osservare una grafica non propriamente a livelli da tripla A, la pulizia dei volti è sicuramente l’aspetto su cui gli sviluppatori avrebbero dovuto lavorare maggiormente, in aggiunta ad animazioni non sempre così fluide e belle da vedere. Un’altra difficoltà l’abbiamo riscontrata nel passaggio tra le due inquadrature: prima e terza persona.

A prescindere dai piccoli difettucci di cui sopra, non possiamo fare altro che sottolineare quanto alcune ambientazioni garantiscano un impatto visivo che ha dello straordinario, sono tutte curate nei minimi dettagli, con scenari particolarmente vasti e molto vari tra di loro. La colonna sonora, realizzata da Gordy Haab, è davvero eccellente, tutte le tracce accompagnano perfettamente l’esperienza, risultando simili alle classiche, ma allo stesso tempo originali. Da non trascurare nemmeno il totale doppiaggio in lingua italiana, un plus da non sottovalutare.

 

Meccanica di gioco e Gameplay

Indiana Jones e l’Antico Cerchio nasce come action adventure, fortemente focalizzato sull’esplorazione degli ampissimi scenari, con un forte accenno alle tattiche stealth negli scontri con i nemici. L’avventura la possiamo generalmente suddividere in tre parti, o meglio tre scenari molto grandi, nei quali il giocatore può spostarsi liberamente, o quasi. Non si tratta di un open world, ma di aree che presentano dei limiti, pronti a togliersi completamente solo in determinati momenti, o ad esempio dopo aver completato una missione. La navigazione è comunque agevolata da una serie di passaggi secondari o scorciatoie, da sbloccare, che gli sviluppatori hanno giustamente pensato di integrare, riducendo al massimo i tempi morti.

Non mancano le classiche missioni secondarie facoltative, utili da un lato per riuscire ad approfondire la trama, anch’esse molto varie e comunque soddisfacenti, ma anche per acquisire collezionabili e ricompense di vario genere. Alla base dell’intera esperienza troviamo comunque gli enigmi ambientali, sono davvero moltissimi ed estremamente differenti tra loro; difficilmente ci siamo bloccati nella loro risoluzione, la “difficoltà” non è stata il comprendere come risolverli, quanto farlo effettivamente, proprio perché le aree in cui operare sono particolarmente grandi e richiedono abilità al giocatore. Quanto scritto è da considerarsi valido per gli enigmi della storia principale, nel momento in cui si abbracceranno le missioni secondarie, i puzzle diventano decisamente più impegnativi. L’unica cosa che ci teniamo a sottolineare nuovamente è la varietà, difficilmente vi ritroverete a compiere le stesse azioni o troverete un enigma ripetuto.

E’ chiaro che non mancano all’appello anche gli scontri a fuoco, immancabile il revolver di Indiana Jones, ed altre armi che è possibile ereditare con i travestimenti (da trovare all’interno della mappa). Tutte le restanti armi dovranno essere guadagnate direttamente dai nemici, con la consapevolezza che le munizioni non verranno rifornite, data l’assenza di veri e propri caricatori, le possiamo quasi considerare pistole “usa e getta”. La maggior parte dei combattimenti, a meno che non privilegiate l’approccio stealth, verso il quale vi “spinge” il gioco stesso, saranno a mani nude, con un combat system davvero intrigante, se considerate che risulta essere composto anche da parate e schivate. L’albero delle abilità non è troppo esteso o complesso, nel corso della partita si possono trovare (ma anche acquistare) libri, da utilizzare per integrare bonus passivi o abilità particolari. La “moneta” da spendere sono i cosiddetti Punti Avventura, che il giocatore avrà l’occasione di guadagnare con le varie missioni, facoltative e non.

 

Indiana Jones e l’Antico Cerchio – conclusioni

In conclusione Indiana Jones e l’Antico Cerchio ci è piaciuto tantissimo, lo abbiamo amato e lo consigliamo a tutti coloro che vogliono vivere finalmente un’esperienza diversa dal solito, unica nel loro genere, fortemente votata all’esplorazione e con tantissimi enigmi da risolvere. I combattimenti sono divertenti, anche se consigliamo l’approccio stealth. Piccoli difetti grafici, come anche il passaggio dalla prima alla terza persona, non vanno sicuramente ad inficiare un titolo che anche graficamente risulta essere estremamente d’impatto.

Denis Dosi

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