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Recensione Insomnis: un puzzle game dalle ambientazioni terrificanti

Insomnis è un puzzle game che non sprizza originalità da tutti i pori, anzi ricalca quanto di già visto in passato, buttando tutto sull’ambientazione terrificante e su jumpscares ben congeniati. Sviluppato da Path Games, e pubblicato da Gammera Nest, è oggi disponibile per PlayStation (in arrivo anche su PC via Steam) ad un prezzo inferiore ai 20 euro.

 

Trama

L’aspetto narrativo di Insomnis appare sin da subito debole e non approfondito quanto dovrebbe, nel corso dell’esperienza impersoniamo Joe Castevet, un uomo che non aveva da tempo più contatti con la propria famiglia (le sue lettere sono state a lungo ignorate), ma che in seguito alla morta dei propri avi, eredita il maniero Castevet, una enorme ed antica villa dispersa nel nulla.

Non conosciamo praticamente nulla del suo passato, quel poco che gli sviluppatori concedono lo apprendiamo dalle svariate lettere sparse per l’abitazione, ma non riescono a coinvolgere quanto dovrebbero, in quanto poco approfondite e non in grado di fornire un adeguato contorno. L’intera avventura si sviluppa nella villa, tutta da scoprire ed assolutamente densa di misteri terrificanti. Non vogliamo fare spoiler, ma possiamo assicurare che gli avi non erano persone perbene, conducevano esperimenti sui bambini, con l’obiettivo di reprimere il bisogno umano di dormire, per migliorare il mondo (almeno così sostenevano). Inutile dire che praticamente tutti i soggetti sono periti, i loro spiriti non hanno mai abbandonato la casa, e sono pronti a spaventarvi appena vi metterete piede.

Questo è in sintesi il costrutto narrativo di Insomnis, un gioco privato di qualsiasi scena di intermezzo o dialogo; la storia viene svelata nel miglior modo, con una progressione soddisfacente che rimuove un po’ per volta i veli che annebbiano la vista. La colonna sonora è discreta, la possiamo quasi considerare un accompagnamento, più che un insieme di brani, che non stacca o risulta essere ridondante. I jumpscares sono frequenti e vi faranno spaventare molto spesso, mancano quasi totalmente gli effetti sonori, molto apprezzati in titoli dello stesso tipo.

 

Grafica

Il comparto grafico di Insomnis non raggiunge livelli eccellenti, consapevoli comunque delle limitazioni tecniche del progetto degli sviluppatori (e del prezzo finale di vendita). Le texture non sono ben definite, la scelta di fornire una inquadratura in prima persona è appagante per il senso di coinvolgimento e l’immersione nell’esperienza, ma in parallelo la visuale leggermente “pixelata” e mai troppo nitida, non appaga al massimo delle possibilità. La definizione degli ambienti e degli oggetti che incrociamo è approssimativa, se non in qualche rara occasione.

Buoni i modelli poligonali e le meccaniche dei bambini, gli unici soggetti che vedremo nell’intera avventura (il personaggio non si specchierà mai, né incontrerà altre persone), i loro movimenti sono fedeli alla realtà, e spesso anche abbastanza spaventosi. L’ambientazione, al netto dei piccoli difetti appena raccontati, è convincente ed in linea con le aspettative, forse era necessaria un più sapiente utilizzo di palettes cromatiche, e chiaramente un dettaglio maggiore.

 

Gameplay

Il gioco è tecnicamente un puzzle game, a prima vista potrebbe apparire come un survival horror, ma il personaggio non dovrà mai fuggire da una minaccia, ne disporrà di armi con cui “combattere” gli spettri. La villa da esplorare è abbastanza limitata, le stanze non sono moltissime, fortunatamente gli sviluppatori hanno pensato a sotterranei ancora più spaventosi e suggestivi, che ampliano l’esperienza complessiva.

Gli enigmi, fulcro centrale di Insomnis, sono di buon livello, ma non presentano una progressione vera e propria. Il grado di difficoltà non è particolarmente elevato, è un gioco all’incirca alla portata di tutti; ciò che non abbiamo apprezzato completamente è la gestione dell’inventario, praticamente assente. L’interazione con gli oggetti è limitata ai soli da utilizzare per la risoluzione degli enigmi, una volta individuati non vengono posti nel classico inventario, ma in un menù a scorrimento del quale si vedono solamente le icone di difficile comprensione e utilizzo. Avremmo preferito una maggiore interazione con gli oggetti, anche scoprendo indizi sugli stessi.

Il sistema di salvataggio segue i canoni classici, non è presente l’auto-salvataggio, sarà necessario scovare i telefoni con i quali poi salvare la partita. Nella villa sono sparsi vari tipi di collezionabili, dai giocattoli dei bambini, alle lettere/fotografie, che spingono al backtracking tornando sui propri passi per collezionarli tutti. La rigiocabilità è praticamente nulla.

 

Insomnis: conclusioni

In conclusione Insomnis è un titolo che presenta luci ed ombre, da amante di survival horror in prima persona, è riuscito a coinvolgere sopratutto per l’ottima ambientazione condita con il sentore di essere sempre osservati, o con il timore di voltare le spalle ritrovandosi una figura che possa spaventare. Questa sensazione ha accompagnato per l’intera esperienza, che non supera le 4 ore complessive; per il resto, gli enigmi hanno un discreto livello di difficoltà, più mirati verso il soddisfare il maggior numero di utenti, che fornire una sfida adeguata.

Dall’altro lato della medaglia troviamo un comparto grafico non all’altezza degli standard odierni, con una gestione degli oggetti effettivamente da migliorare e rivedere, nel tentativo di renderla più comprensibile e di facile fruizione. La longevità ridotta e le poche stanze da esplorare, rendono l’esperienza limitata.

Denis Dosi

Appassionato di tecnologia e di scrittura sin dalla tenera età, mi laureo in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano nel 2016. Ora lavoro con Focustech riuscendo a combinare le mie due più grandi passioni.

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