Jurassic World Evolution 2 è il sequel dell’apprezzatissimo JWE del franchise di Jurassic World, nel corso del quale gli sviluppatori ci metteranno tra le mani la gestione di una riserva di dinosauri, da accudire, proteggere e soddisfare le varie necessità. Sviluppato e pubblicato da Frontier Developments, il titolo è disponibile su qualsiasi console (anche next-gen) e PC, ad un prezzo che si aggira attorno ai 60 euro.
La campagna è ambientata nel periodo immediatamente successivo all’ultima pellicola cinematografica, nel corso della quale il parco di Jurassic World è stato letteralmente invaso dai dinosauri, in seguito alla fuga della nuova specie Indominus Rex. Dopo essersi riappropriati dell’isola, gli animali sono nuovamente minacciati; gli scienziati hanno infatti constatato che un’eruzione vulcanica potrebbe sommergerla definitivamente, portandoli ancora all’estinzione. Spetterà ai due intrepidi personaggi salvarli, e portarli sulla terraferma.
La storia di Jurassic World Evolution 2 parte proprio da questo punto, dalla difficile convivenza tra uomini e dinosauri, e tutti i problemi che ne possono effettivamente conseguire. Il parco che ci toccherà gestire è stato pensato per proteggere gli animali, rinchiudendo anche gli esemplari particolarmente pericolosi; inizialmente verrà fornito un approfondito tutorial che spiega le meccaniche di gioco, per poi lasciare libera interpretazione all’utente.
L’avventura si articola sulla cosiddetta Teoria del Caos, il nostro compito sarà di evitare eventi catastrofici legati alle cinque pellicole che compongono il franchise, a patto di essere in grado di gestire alla perfezione il parco. A questi si affiancano varie sfide puramente gestionali, o missioni particolari. Da elogiare sicuramente il completo doppiaggio in lingua italiana (sia sottotitoli che parlato), un aspetto apprezzatissimo che purtroppo vediamo sempre meno. La narrazione è pressoché inesistente, se non per l’introduzione, il resto è tutto legato ai dialoghi con i personaggi che hanno preso parte alle pellicole, ed ora sono coinvolti nella gestione del parco o nello svolgimento di specifiche missioni.
Il comparto tecnico non poteva essere migliore, gli sviluppatori hanno compiuto un lavoro eccellente nella riproduzione dettagliata di tantissime specie, con l’aggiunta degli alati e pinnati, con una precisione ed una nitidezza quasi maniacali. Ottimi i modelli poligonali e le meccaniche, mai banali o troppo elementari. Lo scenario in cui è ambientato il tutto varia in relazione alla missione, si parte da una zona desertica, passando per un’ambientazione montana (con tanto di tempeste di neve) e via dicendo.
La cura dei dettagli la si può notare praticamente ovunque, anche nelle meccaniche delle jeep o degli elicotteri che potremo pilotare per guardare i dinosauri o sedarli per il trasporto. Le palettes di colori sono gestite molto bene, con texture adeguate ai motori grafici di ultima generazione. La varietà di edifici da costruire fornisce un buonissimo colpo d’occhio su ogni console, noi abbiamo testato il gioco su Xbox Series X e siamo rimasti piacevolmente soddisfatti della stabilità del frame rate, esente da lag e rallentamenti di sorta.
Jurassic World Evolution 2 è a tutti gli effetti un gestionale, il nostro compito sarà di bilanciare il più possibile le esigenze dei visitatori (generando quindi profitto), con quelle dei dinosauri stessi. Migliore sarà lo stato d’animo di quest’ultimi, maggiore sarà il guadagno, e di conseguenza il denaro a disposizione per espandere il parco, catturando nuove specie o costruendo strutture più aggiornate. A queste azioni si aggiungono la ricerca e lo sviluppo, infatti gli scienziati potranno clonare gli animali già “posseduti”, oppure mischiare i genomi per crearne di nuove.
Gestire un parco di questo tipo può sembrare molto semplice, solo sulla carta, come Sim City insegna, la prima cosa di cui si ha bisogno è la corrente elettrica, ecco allora che risulterà fondamentale una centrale in grado di rifornire i vari edifici (attenzione al raggio d’azione), ricordandosi di collegarla con strade e sentieri, altrimenti risulterà inutilizzabile perché irraggiungibile. Successivamente si necessiterà di tutte le strutture che possono fare da contorno, quindi cliniche veterinarie per curare i dinosauri, gallerie panoramiche per osservarli, punti di guardia ai quali assegnare guardiani per verificare periodicamente lo stato degli “ospiti”, edifici con piattaforme per gestire le spedizioni e tanti altri ancora. Una varietà più che adeguata, spiegata alla perfezione negli ottimi menù, che amplia tantissimo il gameplay.
La gestione del parco richiede anche personale, per questo sarà necessario assumere scienziati, perfettamente caratterizzati da abilità graduate ed un costo fisso mensile, guardie e veterinari, da mettere sotto contratto ed eventualmente licenziare per effettuare un upgrade. Ottima ad ogni modo la progressione dell’esperienza, con il prosieguo si cattureranno dinosauri sempre più grandi e pericolosi, di conseguenza sarà necessario aggiornare le strutture per evitare che fuggano ed assumere personale sempre più specializzato.
Da segnalare la presenza della modalità sandbox, caratterizzata dalla più totale personalizzazione, sarà possibile trasformare l’avventura come meglio si crede, si potrà ad esempio evitare che i dinosauri muoiano o simili, offrendo un approccio differente all’utente che non ha apprezzato quanto visto nell’esperienza di base. Questa sarà attivabile solo dopo un determinato livello, in caso contrario molte mappe/edifici e dinosauri saranno bloccati.
Il lavoro svolto dagli sviluppatori è eccellente, su console non abbiamo risentito di alcuna difficoltà nello spostamento all’interno dei menù, o nel raggiungimento di determinate funzioni. Il loro posizionamento è perfetto, come anche la scelta dei tasti da utilizzare per raggiungerli; le scritte non appaiono troppo piccole, considerata la mole d’informazioni pubblicate contemporaneamente, senza creare particolare confusione.
La varietà delle specie, sono quasi 80 nella Deluxe Edition, garantisce un divertimento assoluto, che purtroppo sfocia nella noia a causa della ripetizione di determinate azioni, che gli sviluppatori avrebbero potuto rendere automatiche, come rifornire il combustibile nelle centrali, far riposare gli scienziati ed i guardiani (altrimenti sarebbero troppo stressati, e le conseguenze sarebbero imprevedibili) o spesso dar da mangiare ai dinosauri. Consapevole delle richieste degli utenti, va specificato che il team ha lavorato per cercare di automatizzare il più possibile alcune di queste; grazie alle torrette di guardia, potremo creare delle routine, assegnandovi personale, il quale riparerà gli steccati o rifornirà di cibo gli ospiti, solo per citarne un paio. Un upgrade molto apprezzato, sebbene si possa ancora compiere un passo in più vero l’automazione.
L’ultimo elemento distruttivo del gameplay è rappresentato dagli eventi atmosferici, preparatevi a dover soccombere molto spesso ad uragani, tornado o tempeste, che porteranno alla rottura dei recinti (con conseguente fuga dei dinosauri), distruzione di edifici e simili. Considerata la facilità con cui i suddetti eventi si registreranno, la ripetitività di tali azioni potrebbe effettivamente stancare alla lunga. Ciò che spezza la monotonia è la presa diretta di determinate attività, come lo sparare il tranquillante mentre si sta guidando l’elicottero, o pilotare la jeep per controllare i dinosauri; un’altra scelta azzeccata e decisamente apprezzata.
In conclusione Jurassic World Evolution 2 è un gestionale perfettamente realizzato, con miglioramenti importanti rispetto allo scorso episodio, sopratutto nell’automazione di alcune attività, nel comparto grafico e nel numero di dinosauri collezionabili. La parte di gestione è molto accurata, con una grande varietà di edifici e tante piccole peculiarità che lo rendono unico nel proprio genere. La possibilità di controllare alcuni mezzi è un plus non da poco, che spinge ad una maggiore variabilità dell’azione, riducendo di poco il possibile tedio derivato dal dover eseguire sempre le stesse attività, molto spesso inutili al fine del gameplay vero e proprio.
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