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Recensione Martha is Dead: una spaventosa avventura horror

Martha is Dead è la nuova avventura horror del team italiano LKA, pubblicata da Wired Productions sulle principali console, oltre che PC, che tanto ha fatto discutere, soprattutto per la scelta di Sony di censurarne alcune parti. In vendita ad un prezzo di circa 29 euro, promette spunti di riflessione, e tanta paura, scopriamolo nella recensione completa.

 

Trama

Il collocamento temporale è il 1944, verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, con l’avanzata degli Alleati dalla Sicilia; in Toscana, in una casa di campagna ben isolata dai centri abitati, vivono Martha e Giulia, le due figlie di un alto ufficiale tedesco, perfettamente identiche, due gemelle omozigote che spesso vengono scambiate l’una con l’altra.

Il luogo in cui vivono è circondato da un bosco che nasconde segreti e leggende metropolitane, come quella dello spirito di una donna che cattura le anime, accrescendo il sentore mistico e di paura ad ogni singola scena. Noi impersoniamo Giulia, impegnata ad impostare le fototrappole per scattare fotografie del lago, scopre un cadavere emergere dallo stesso; in pochi secondi capisce essere la gemella Martha, e per questo si tuffa nuotando all’impazzata per cercare di salvarla, ma è troppo tardi.

In un momento di “pazzia” decide di sostituirla, e fingersi morta, prendendo “idealmente” possesso della vita della sorella, sorda dalla nascita. Chi l’ha uccisa? sono stati i partigiani, o uno spirito? inizia ora un viaggio in un thriller psicologico fatto di scoperte terrificanti, scene altrettanto macabre e spaventose, con sullo sfondo la guerra (i cui tempi sono sanciti dalla lettura quotidiana del giornale, o dalla radio sempre accesa che trasmette le notizie).

 

Grafica

Il comparto tecnico di Martha is Dead è decisamente all’avanguardia, ed in linea con quanto ci saremmo aspettati da un titolo cross-gen. Le ambientazioni sono state ricreate alla perfezione, rispecchiano magistralmente la campagna toscana, con dettagli precisi sui moltissimi oggetti con i quali è possibile interfacciarsi, sia nell’abitazione che nei boschi. La conta poligonale è molto alta, e le texture definite ottimamente; le scene di intermezzo sono discrete, forse mancano di dettaglio i volti e le figure dei personaggi stessi, ma sono piccoli dettagli che non vanno ad inficiare l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori. Nella nostra prova su PS5 non abbiamo mai notato cali di frame rate, o perdite di dettaglio/risoluzione.

La colonna sonora è altrettanto magnifica, la scelta di riadattare brani del passato in chiave moderna è un piacere assoluto, che permette di apprezzare l’adattamento, ed avvicinare utenti più giovani a brani che hanno fatto letteralmente la storia (come Bella Ciao). La direzione artistica è magistrale, riesce perfettamente a mostrare lo stato d’animo del personaggio, creando nell’utente la confusione che alberga nella mente di Giulia, la quale cerca lentamente di ricostruire la vicenda, sperando di giungere ad una conclusione; il suo essere spezzata interiormente, viene notato anche nella difficoltà di saper distinguere la realtà dalla fantasia, permettendo all’utente stesso di ricostruire i ricordi del personaggio, con il teatro delle marionette.

E’ proprio la narrazione il punto di forza di Martha is Dead, la capacità di saper raccontare perfettamente la psiche, le sensazioni e lo stato d’animo del personaggio, facendole vivere direttamente al giocatore. Da non dimenticare che il titolo è completamente doppiato in lingua italiana, la scrittura è ovviamente perfetta, sebbene le voci non siano così coinvolgenti quanto la storia (o avremmo sperato).

 

Stile di gioco e Gameplay

Martha is Dead viene definito dagli stessi sviluppatori un thriller psicologico, che però si allontana dai canonici horror che abbiamo già raccontato e recensito in passato. L’obbiettivo non è di spaventarvi con jumpscares o artifici simili, quanto di farvi vivere lo stato d’animo del personaggio, ambientando il tutto in uno spaccato perfetto della Toscana che si avviava verso la fine della Seconda Guerra Mondiale.

L’intera avventura viene vissuta in prima persona, la mappa comprende l’abitazione principale ed i boschi che si estendono fino al lago; la dimensione non è particolarmente elevata, sebbene la riteniamo più che sufficiente per la tipologia di gioco offerta. Gli spostamenti possono anche essere effettuati in bicicletta, sebben consigliamo di farli a piedi, per scoprire i sentieri, gli oggetti che si possono trovare o alcuni scorci da fotografare. L’interazione con il circondario è completa, toccando ed esaminando quadri o oggetti, sarà possibile scoprire ciò che circonda la vicenda, ed anche ricevere bonus interessanti.

L’elemento cardine dell’esperienza è chiaramente la fotografia, data la passione di Giulia (trasmessa dal padre), vivremo l’intera avventura con la nostra fida macchina fotografica, dovendo scegliere il rullino adatto (per fotografie ad infrarossi, con poca luce o simili) e poi sviluppando chiaramente gli scatti, in una camera oscura perfettamente arredata, seguendo anche gli step (semplificati) necessari per il corretto sviluppo dello scatto. Non mancano i filtri da applicare all’obiettivo, oppure tutta la procedura per ottenere l’immagine perfetta: inquadratura del soggetto, messa a fuoco ed esposizione. Apparentemente complesso e noioso, è un meccanismo che appassiona, proprio perché utilizzando un filtro particolare sarà possibile sbloccare un obiettivo specifico, e la carta non mente; in altre parole sviluppare le immagini è la strada perfetta per ricostruire la vicenda, scoprendo di volta in volta la differenza tra i ricordi di Giulia, e la realtà dei fatti.

 

Martha is Dead: conclusioni

In conclusione Martha is Dead rappresenta un gioco completamente diverso dalla maggior parte dei titoli presenti sul mercato, un mix tra una sorta di story driven (senza dialoghi o contatti con altri personaggi) ed un thriller psicologico, nella mente di una ragazza confusa, spezzata interiormente, e pronta a tutto pur di scoprire cosa sia successo alla sorella. I pregi passano più che altro per il lato narrativo, le scelte oculate degli sviluppatori hanno permesso di vivere in prima persona l’avventura, provocando un continuo senso di inquietudine nel giocatore. La direzione artistica e proprio il modo in cui la storia è raccontata, sono gli aspetti che lo rendono un piccolo capolavoro.

L’unico difetto lo individuiamo in voci narrative troppo canonizzate, ovvero il doppiaggio in italiano non presenta negatività, se non attori che non riescono ad infondere le sensazioni che il video riesce ad offrire.

Denis Dosi

Appassionato di tecnologia e di scrittura sin dalla tenera età, mi laureo in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano nel 2016. Ora lavoro con Focustech riuscendo a combinare le mie due più grandi passioni.

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