I giochi annuali rappresentano sempre un’arma a doppio taglio, da un lato gli utenti vorrebbero un titolo rivoluzionario, dall’altro gli sviluppatori hanno poco tempo a disposizione, ed anche un corrispettivo ridotto margine di manovra partendo da una base solida, come nel caso di NHL 24, un gioco migliorato notevolmente rispetto alla generazione precedente. Vediamolo da vicino con la nostra recensione completa.
Le principali differenze le notiamo proprio nel comparto tecnico, il nuovo titolo sembra sin da subito essere più dettagliato e vivo, si sente il calore delle arene, con un maggiore realismo anche nelle animazioni del pubblico. Le animazioni sono divenute nel tempo ancora più precise e fluide, raggiungendo quel livello di realismo che supera quanto visto in EA Sports FC 24, se non in rarissime occasioni in cui la fisica sembra essere stata “battuta” dall’ingegno dello sviluppatore. La grafica è perfettamente allineata con le aspettative next-gen del pubblico, con un buon comparto audio, un sonoro allineato con la tradizione, condito con la telecronaca in lingua originale che spinge il giocatore verso proprio una partita d’oltreoceano.
Il realismo viene portato, almeno in parte, anche nel gameplay, ricordando essere l’hockey su ghiaccio uno sport di contatto, dai ritmi rapidi e frenetici. Gli sviluppatori cercano di offrire la stessa sensazione al giocatore, i contatti sono meno precisi di EA Sports FC, anche se si “sente” davvero di andare a sbattere contro l’avversario. Al contrario le accelerazioni ed i cambi di ritmo, nell’alternanza tra difesa ed attacco, rasentano la perfezione.
Innovativa la pressione, un nuovo indicatore che al suo crescere nella barra porta ad un generale rallentamento della difesa, facilitando l’attacco da parte dell’avversario. Buona l’accessibilità, da sempre NHL è stato un gioco abbastanza tecnico, e per aprirsi anche verso coloro che non hanno mai approcciato l’hockey su ghiaccio, gli sviluppatori hanno pensato di introdurre indicatori che potessero suggerire ai giocatori la serie di tasti corretta per indirizzare i tiri, o anche la traiettoria degli stessi. Ora non avete più scuse per non provare sulla vostra pelle NHL 24. L’intelligenza artificiale è ottima, forse troppo ligia alle regole, difficilmente abbiamo notato cadere in tentazione, quasi mai sono state segnate penalità all’avversario, ed i contrasti sono sempre ridotti all’osso. Questo ovviamente vale solamente durante le partite contro il computer, per scannarsi si può sfruttare la modalità Online.
NHL 24 ha tutte le licenze necessarie per mettere a disposizione l’intero set di squadre e di giocatori del campionato più bello al mondo, a cui si aggiungono però anche tante squadre femminili, nazionali o legate alle competizioni del nostro territorio (non mancano le leghe del nord Europa). Una buonissima varietà che permette ai singoli giocatori di approcciarsi al ghiaccio con la squadra del cuore, o comunque testare le differenze in relazione al campionato di appartenenza.
Tra le varie modalità di gioco troviamo HUT, la corrispettiva trasposizione al ghiaccio del FUT tanto amato in ambito calcistico, con la quale poter sfruttare il cross-play, riuscendo così a godere di un migliore bilanciamento in termini di accoppiamenti e di mercato. Non poteva mancare la “Carriera”, comunemente chiamata World of Chel, una modalità con la quale è possibile creare un personaggio, per farlo crescere nel corso delle stagioni ed utilizzarlo non solo in locale, ma anche online.
In conclusione NHL 24 riesce a portare sul mercato una versione ridefinita e ridisegnata di quanto già visto ed apprezzato lo scorso anno, con piccole migliorie a partire dal comparto grafico, con un gameplay più frenetico e mirato sull’effettiva natura dello sport, che offre una buona simulazione alternata con realismo specifico e ben bilanciato. Imprescindibili le modalità classiche, che non portano con sé quella ventata di novità che forse un amante della serie, o semplicemente l’utente che ha acquistato NHL 23 avrebbe voluto vedere, rappresentando quindi l’unico aspetto “negativo” della produzione, ricordando essere comunque un titolo su base annuale, e come tutti gli altri sul mercato, è davvero complesso rivoluzionarlo periodicamente.
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