Oculus Quest 2 rappresenta la nuova generazione del visore VR all-in-one, con il quale l’azienda ha cercato di attirare un maggior numero di utenti, mettendo in atto scelte rischiose ma ugualmente condivisibili, a partire da un prezzo inferiore rispetto al passato (costa tra 349 e 450 euro).
Esteticamente il prodotto dimostra il suo essere economico, con una plastica non troppo bella al tatto e da vedere, sebbene ne riduca anche il peso complessivo, nello specifico parliamo di 191,5 x 102 x 142,5 millimetri e di 502 grammi. Una volta indossato non vi appesantirà più di tanto il capo, né sarà sbilanciato nella parte anteriore (dove si trova tutto l’hardware), da segnalare l’ottima dispersione del calore, il dispositivo non scalderà minimamente anche durante sessioni prolungate.
Il supporto per la testa è più spartano, notiamo un ritorno alle fasce elastiche già viste su Oculus Go, le quali sono scomode per un utilizzo nel corso della giornata, e sopratutto potrebbero essere difficili da impostare per il vostro capo. Indipendentemente dagli espedienti, l’isolamento visivo è buono, grazie anche ad una morbida gomma a mascherina, peccato siano presenti le fessure all’altezza del naso, le quali lasceranno un piccolo spazio per la luce (molto fastidioso se si cerca un isolamento assoluto).
Sull’Oculus Quest 2 perdiamo i due jack da 3,5 millimetri, ne è stato integrato solamente uno, e troviamo altri due pulsanti fisici, di cui uno per il volume (nella parte inferiore), e per l’accensione/spegnimento (con a fianco il led di stato).
La batteria è una nota relativamente negativa, permetterà un utilizzo oscillante tra le 2 e le 3 ore, prima di dover ricorrere alla ricarica, che avverrà tramite la presa USB type-C posizionata sul lato, per un tempo di carica completo di 2,5 ore. La durata non fa impazzire, forse si sarebbe potuto fare un qualcosina di meglio.
Sulle due aste rigide troviamo infine gli altoparlanti, i quali permettono un audio a 360°, di buona qualità generale, volume abbastanza elevato, chiaramente non isolano dall’ambiente circostante, ma sono in grado di offrire livelli di dettaglio e di nitidezza più che soddisfacenti. Eventualmente è possibile utilizzare il jack da 3,5mm per il collegamento di cuffie.
Per cercare di rendere Oculus Quest 2 il più adattabile ad ogni utente, l’azienda ha aggiornato il sistema di aggiustamento del posizionamento delle lenti, passando per la distanza interpupillare (che differisce ovviamente di persona in persona). E’ possibile spostare le lenti a 3 distanze differenti, facilitandone davvero molto l’adattamento e l’utilizzo per ognuno di noi.
La prima grande novità hardware è rappresentata dal ritorno ad un display LCD, rispetto all’OLED della precedente generazione. A prima vista può sembrare una scelta controproducente, come un passo indietro, ma a nostro dire gli OLED non sono ancora pronti per la realtà virtuale, e quindi è stata una decisione azzeccata al 100%, e parallelamente si è riusciti a ridurre di molto il fastidioso effetto screen door (più presente su Oculus Quest).
Il pannello integrato è un IPS LCD fast switch, con risoluzione 1832 x 1920 per occhio, frequenza di aggiornamento 90Hz ed una maggiore definizione rispetto al passato. I colori, sebbene siano ben rispettati, sono limitati nelle tonalità, poiché parliamo di un IPS LCD, di conseguenza i neri non saranno mai neri e così via; dall’altro lato della medaglia, l’incremento della risoluzione porta sicuramente ad un dettaglio migliore, anche nella lettura dei testi (con la promessa di una frequenza di aggiornamento fino a 120Hz nei prossimi mesi).
Il miglioramento hardware passa anche per il processore integrato, per una volta è stato inserito un SoC appositamente studiato per la realtà virtuale, quale è il Qualcomm Snapdragon XR2 (una sorta di evoluzione dello Snapdragon 865 degli smartphone), affiancato da 6GB di RAM e da 64 o 256GB di memoria interna (non espandibile). Le prestazioni sono eccellenti, considerata la fascia di posizionamento dell’Oculus Quest 2, abbiamo solamente notato piccoli rallentamenti nell’apertura/chiusura delle app, ma per il resto importante passo in avanti e buona fluidità con qualsiasi gioco presente sullo store.
Con Oculus Quest 2 sono stati rinnovati anche i controller, i cosiddetti Oculus Touch, non sono stati completamente rivoluzionati, esteticamente sono bruttini e sono molto simili a quanto siamo abituati a vedere. Ciò che cambia riguarda le dimensioni, infatti raggiungono 9 x 12 centimetri con un peso di 126 grammi, ed una maggiore superficie nella parte superiore; in questo modo l’azienda è riuscita a distanziare i pulsanti, gli utenti li potranno raggiungere più facilmente, senza rischiare di premerli inavvertitamente.
Per il resto l’ergonomia e la disposizione è sempre la stessa, sono comodi, relativamente leggeri, e se interessati funzionano a pile (già incluse in confezione), non sono presenti connettori o basette di ricarica.
L’aspetto a cui tutti danno peso nel momento in cui si avvicinano al dispositivo recensito, è l’obbligo di avere un account Facebook per il corretto utilizzo. Verrà richiesto nell’esatto momento in cui lo accendete, e non sarà possibile aggirarlo; non entriamo in merito alla questione, è un fatto imprescindibile che può piacere oppure no.
Il software integrato nell’Oculus Quest 2 non cambia rispetto al passato, è un visore all-in-one (o stand-alone), ovvero non necessita di alcun collegamento con console o notebook per il funzionamento. E’ installato un sistema operativo con uno store proprietario dal quale l’utente può scaricare tutte le applicazioni (come Netflix o YoTube VR) e giochi del momento; i prezzi di quest’ultimi non sono economici, però si nascondono occasioni interessanti in grado di garantire un’esperienza complessivamente di buona fattura generale.
La possibilità di affidarsi ad un sistema stand-alone è sicuramente la marcia in più dei prodotti Oculus, l’hardware è potente, pensato appositamente per i titoli che potrete installare, e vi garantirà una resa incredibile. Come se non bastasse, sfruttando la tecnologia Oculus Link (ed il cavo venduto a parte dal prezzo di 99 euro), lo si potrà collegare fisicamente ad un computer/notebook, per trasformarlo in un visore per prodotti di questo tipo. Una soluzione che porta ad estendere le possibilità di utilizzo, peccato solamente la connessione non avvenga wireless, si è sempre molto limitati dal filo (se lo acquistate di terze parti, sceglietelo il più lungo possibile).
In conclusione Oculus Quest 2 è un prodotto estremamente versatile e migliorato rispetto alle generazioni precedenti, ha un prezzo inferiore, la scelta del display LCD è parsa vincente, come anche l’ampliamento degli Oculus Touch o l’introduzione di un hardware ad hoc per la realtà virtuale. Gli aspetti più negativi riguardano sicuramente la durata limitata della batteria, il sistema di aggancio (strap) tutt’altro che comodo, per finire con il costo aggiuntivo dell’Oculus Link originale, 99 euro sono decisamente tanti.
Tutte le altre considerazioni sono rimandate direttamente alla nostra videorecensione, la potete trovare qui sotto.
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