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Recensione Panasonic Lumix GH5 II: una GH5 ancora migliorata

Panasonic Lumix GH5 II (o mark 2) è la diretta discendente di una delle mirrorless con sensore micro quattro terzi più apprezzate di sempre; l’azienda ha difatti voluto aggiornare un modello effettivamente abbastanza datato, nell’attesa di rendere finalmente disponibile la GH6 (presentata proprio in questi giorni). Scopriamola assieme nella nostra recensione completa.

 

Estetica e Design

Esteticamente il prodotto non varia rispetto al modello originario, mantenendo quasi inalterate le dimensioni, pari a 98,1 x 138,5 x 87,4 millimetri (senza obiettivo) e 727 grammi di peso (con SD e batteria incluse). E’ una camera non particolarmente ingombrante o pesante, pensata proprio per l’utilizzo in mobilità, grazie anche ad una impugnatura anteriore abbastanza profonda, che ne facilita enormemente l’utilizzo con una sola mano.

La struttura è realizzata in lega di magnesio, per una maggiore robustezza e tropicalizzazione contro schizzi d’acqua e polvere. La disposizione della parte superiore richiama le ultime full frame del brand, sopratutto nella scelta del pulsante di registrazione e degli inserti di colorazione rossa. Il feedback delle ghiere è comunque buono, è davvero difficile perdere “uno scatto” o non trovare il giusto posizionamento. Diversi sono i pulsanti FN personalizzabili, che dimostrano (se era necessario) essere un modello pensato anche per i professionisti, e per gli utenti che vogliono “cucirsela” il più possibile addosso.

Sui bordi abbiamo tutta la connettività, con 2 jack da 3,5 millimetri per il microfono e le cuffie (separati), un jack da 2,5 millimetri per il telecomando, una HDMI per il collegamento di un monitor esterno, ed una USB type-C 3.1 per il collegamento al computer. I due slot SD sono invece posizionati sul lato destro della camera, con l’alloggiamento della batteria integrato inferiormente. La connettività senza fili è invece rappresentata da bluetooth 4.2 e WiFi 802.11 ac dual band.

 

Hardware e Specifiche

Il sensore della Panasonic Lumix GH5 II è un Live MOS micro quattro terzi (17,3 x 13 millimetri) da 20,3 megapixel effettivi, con rivestimento AR e filtro a colori primari, affiancato al solito processore d’immagine Venus Engine. L’otturatore sul piano focale ha tempi di scatto da 1/16’000 di secondo a 60 secondi, con raffiche fino a 12 FPS.

Al centro della parte posteriore troviamo l’ampio display LCD TFT da 3 pollici, rapporto d’aspetto 3:2 a 1,84 megapixel. Le cornici sono abbastanza marcate, nonostante ciò i tantissimi punti e la copertura del 100% del campo visivo, permettono a tutti gli utenti di godere di una fedelissima riproduzione della scena inquadrata. I dettagli e la nitidezza sono ottimi, con una discreta gamma dinamica. L’altro aspetto da tenere in considerazione, oltre al touchscreen perfettamente funzionante, è il suo essere completamente orientabile; il display può essere orientato a piacimento (non ribaltato di 180% come con le Sony Alpha), in modo da utilizzare la camera anche per selfie vlog.

La disposizione dei pulsanti, sempre nella parte posteriore, non cambia, con la presenza del selettore della modalità di messa a fuoco (singola, continua o manuale), nonché il comodissimo pad per la selezione dell’area da mettere a fuoco. Superiormente, infine, è presente il mirino OLED LVF (Live View Finder) da 3,68 milioni di pixel, con copertura del 100% del campo visivo, ingrandimento 1,52X, fino a 120fps e sensore occhio integrato. Un grande passo in avanti in confronto ai modelli più economici, sia in termini di frequenza di aggiornamento che di qualità generale, non raggiunge il livello delle full frame, ma ci si avvicina moltissimo.

La batteria è agli ioni di litio, completamente removibile, da 2200mAh; l’autonomia è in linea con le aspettative, nelle prove siamo riusciti a realizzare tranquillamente 400 scatti e registrare 60 minuti effettivi in 4K a 60fps, prima di dover ricorrere alla ricarica (con caricabatterie integrato in confezione, oppure ricaricabile tramite USB type-C).

 

Qualità fotografica

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La Panasonic Lumix GH5 II, come il modello precedente, è principalmente focalizzata sul mondo dei videomaker, per questo motivo gli scatti non riescono a raggiungere il livello di eccellenza che invece troviamo nei video. La sensibilità ISO oscilla tra 200 25’600, con appunto tempi di posa fino a 60 secondi.

In condizioni di forte luminosità la macchina è stata in grado di produrre immagini ottime, sopratutto per definizione, risoluzione e nitidezza generale. La gamma dinamica è sufficientemente ampia, mentre il bilanciamento del bianco e la gestione delle forti luci, non presentano negatività da segnalare. I limiti sono al solito legati al sensore stesso, il micro quattro terzi non permette di raggiungere una definizione elevatissima, di conseguenza è complesso realizzare ingrandimenti, o stampe di grandi dimensioni, senza un’effettiva perdita di qualità (ma questo vale per tutti i prodotti dello stesso tipo), come anche ottenere effetti bokeh veramente soddisfacenti.

Nel momento in cui la luce cala, il rumore digitale tarda ad arrivare, la Panasonic Lumix GH5 II non delude le aspettative, appoggiandosi allo stabilizzatore IBIS per contrastare il fastidioso micro-mosso. Ad alti ISO le immagini sono ottime, con un discreto dettaglio e nitidezza. Non raggiunge i livelli di una Sony o di una Canon di fascia alta, ma se non avete troppe pretese, può andare davvero più che bene.

Da segnalare, come al solito, la presenza delle modalità Foto 6K/4K Post Focus 6K/4K, per registrare brevi video ad alta definizione, e poi ottenerne delle immagini.

 

Qualità video

La registrazione video è al massimo in 4K 60fps, con un formato 4:2:0 a 10 bit, senza alcun taglio (o crop) dell’immagine stessa. La resa finale rispetto al modello precedente non è così differente, sebbene a tutti gli effetti notiamo una maggiore definizione, ed una pasta più morbida ed apprezzata. La qualità per il resto non cambia, è ottima sotto i tutti punti di vista (come già vi abbiamo raccontato in passato).

L’autofocus è esattamente lo stesso dei modelli della serie S, ovvero a 225 punti a rilevamento di contrasto. I miglioramenti sono notevoli rispetto ad oltre quattro anni fa, sebbene comunque non sia ancora al livello dei risultati che Fujifilm Sony riescono a raggiungere con i propri prodotti di punta. Il passaggio da un soggetto all’altro non riesce ad essere rapido quanto vorremmo, ed a volte lo scatto è fin troppo netto. Come detto, sono stati compiuti piccoli passi in avanti, ma c’è ancora da lavorare.

Il plus di tutti i prodotti del brand è sicuramente la stabilizzazione, il vero e proprio punto di forza della serie. Il sistema è un IBIS potenziato, pronto a compensare 1,5 stop in più, raggiungendo addirittura 6,5 stop complessivi. Che dire, si può riprendere tranquillamente a mano libera camminando (anche con passo veloce), producendo ugualmente video molto stabili. Una stabilizzazione così importante, permette anche di ottenere buoni scatti con tempi di posa elevati, riducendo il fastidioso micro mosso. Davvero un ottimo risultato.

 

Panasonic Lumix GH5 II: conclusioni

Panasonic Lumix GH5 II è l’erede diretta di Panasonic GH5, parte da quanto di buono il precedente modello era stato in grado di offrire, affinando alcuni difetti raccontati in passato. Il plus più grande è rappresentato proprio dalla stabilizzazione, l’IBIS dei prodotti Panasonic è quasi ineguagliabile, ancora il migliore sul mercato; ottima anche la ripresa video, con buone funzionalità aggiuntive, a dimostrare il focus su una determinata porzione di utenti (appunto i videomaker, sebbene manchi il Dual ISO nativo).

L’unico tallone d’Achille resta sempre l’autofocus, il rilevamento di fase con tecnologia DFD deve ancora essere migliorato per riuscire ad essere al passo dei principali competitor del settore.

Panasonic Lumix GH5 II

1443 euro
8.3

Design e Ergonomia

9.0/10

Foto

7.5/10

Video

8.5/10

Stabilizzazione

9.0/10

Autofocus

7.5/10

Pros

  • Stabilizzazione a livelli incredibili
  • Ergonomia davvero eccellente
  • Display orientabile e touchscreen
  • Ottima autonomia della batteria
  • Registrazione in 4K a 60fps senza surriscaldarsi

Cons

  • Assente Dual ISO nativo
  • Autofocus migliorabile
Denis Dosi

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