Pikmin 4 è l’ultimo grande episodio di una delle serie più amate, privato del direttore Shigefumi Hino, cuore pulsante delle precedenti edizioni, ma ancora in grado di offrire il meglio di sé con un’esperienza davvero unica e da vivere in prima persona. Conosciamolo al meglio con la nostra recensione completa.
La natura del gioco è chiara, si tratta di uno strategico in tempo reale, nel corso del quale il giocatore va a controllare direttamente un piccolo alieno intento a comandare una vera e propria orda di pikmin, piccolissimi animaletti, nelle sue battaglie ed esplorazioni. Proprio per questo parlare di trama è quasi superfluo, di conseguenza cerchiamo di capire il comparto grafico e tecnico.
L’upgrade rispetto alle edizioni precedenti è netto, grazie sopratutto all’adozione dell’Unreal Engine, nella nostra prova non abbiamo mai notato cali di frame rate, è sempre stato ben fisso sui 30fps, con colori realistici, tonalità e sfumature perfettamente rispettate, dettagli precisi ed illuminazione ad hoc in ogni singola ambientazione. Tutto questo per sottolineare l’ottimo lavoro svolto nell’ambito tecnico dal team di sviluppatori, a discapito forse di un level design non particolarmente ispirato e troppo frettoloso. Piccoli dettagli che possono far storcere il naso agli amanti della serie, ma che passano inosservati ad un pubblico non esperto del mondo pikmin.
Per vincere le proprie battaglie è necessario far crescere il numero di pikmin al proprio comando, per raggiungere l’obiettivo prefissato basterà recuperare i cadaveri dei nemici, trasportandoli fisicamente alla propria base. Azione relativamente semplice e molto funzionale per il prosieguo dell’esperienza, che punta più che altro a salvare l’equipaggio di una nave, si tratta a tutti gli effetti di una missione di soccorso, sulla quale si trovava Olimar, il capitano al centro dei primi due episodi.
Ad affiancarci nella missione avremo anche Occin, un cane che stravolge completamente l’approccio al gioco grazie alle sue numerose abilità: facilita il trasporto e lo spostamento, infatti permette di caricare tutti i pikmin e spostarli più rapidamente, senza dover sottostare a vincoli strutturali del livello, oppure anche di evitare più facilmente i nemici. Lo stesso Occin può guidare un piccolo reggimento di pikmin, aiutandovi a sconfiggere e superare gli ostacoli, senza dover controllare ogni singolo pikmin (allo stesso modo Occin potrà fungere da sottoposto, e seguire un capitano che voi stessi avete individuato, sfruttando alcune sue abilità, come il fiuto o la possibilità di trasportare oggetti). L’ultima peculiarità di Occin riguarda la possibilità di addestrarlo con specifiche abilità che ne ampliano così l’usabilità, variando il più possibile le modalità di utilizzo.
L’esperienza ha inizio con la creazione dell’avatar, in particolar modo del capitano che dovrà comandare la truppa nell’esplorazione, con una serie di scelte e modifiche inerenti alla figura dello stesso (e non solo). L’esplorazione avverrà in compagnia di altri “colleghi”, in alcune occasioni dediti ad un solo compito, come l’addestramento di Occin o l’indicazione delle aree da esplorare. Se quelli base non dovessero bastare, è comunque sempre possibile aggiungerne di secondari, previo pagamento con il materiale che potrete raccogliere e trovare all’interno delle varie aree visitate.
L’esplorazione rappresenta uno dei punti cardini dell’avventura in Pikmin 4, il level design ha assunto una connotazione più “verticale”, ma è proprio la progressione a rendere l’esperienza piacevole, in quanto le aree diventano con il tempo più complesse e arzigogolate, oltre che dense di oggetti da trovare, materiali da recuperare o semplicemente aree da esplorare. Se da un lato ne guadagna l’intrattenimento, dall’altro ne perde il realismo, proprio perchè non sembra di attraversare un giardino o un’area reale, quanto un qualcosa di creato in modo completamente artificiale. Interessante è la variazione di ogni ambientazione, sia in termini di missioni che di design, nel momento in cui si passa in notturna (gli stessi pikmin sono differenti), così da riuscire a creare una aleatorietà nel gioco davvero unica, con lo scopo finale di difendere le aree, non attaccarle e conquistarle come durante il giorno.
L’altro fulcro dell’avventura in Pikmin 4 è rappresentato dalle caverne, un mondo lontano da ciò che si trova superiormente, ma all’interno del quale si possono davvero scovare tesori di ogni genere, e le ricompense più interessante. Le si raggiungono tramite le botole presenti nel terreno, bloccano completamente il progredire del tempo, e obbligano l’utente a modificare il setup della propria armata, adattandola di conseguenza. Attraversare le caverne spinge verso un qualcosa di completamente nuovo ed inedito, livelli ricchi di enigmi e di battaglie da vincere, con puzzle via via sempre più complessi.
Tra le altre funzioni del gioco troviamo le battaglie Dandori, da combattere contro i fogliolini, naufraghi a loro volta corrotti dal gioco con lo schermo diviso in due parti, l’unica modalità multiplayer del gioco, che può essere giocata con un altro utente. Peccato per l’assenza del multiplayer online, sarebbe davvero stata la ciliegina sulla torta.
In conclusione Pikmin 4 è l’episodio più interessante della serie, dotato di una longevità ben superiore alla media (sono necessarie circa 30 ore per il completamento della storia), intriso di novità che ne ampliano e migliorano l’esperienza: Occin, un aiutante che sconvolge completamente il gameplay, l’esplorazione notturna, le caverne e le battaglia Dandori. Tante piccole migliorie che rendono Pikmin 4 diverso e migliore anche dal punto di vista tecnico, con una lodevole direzione artistica.
Dall’altro lato della medaglia troviamo proprio un multiplayer che poteva essere più approfondito, e forse un inizio fin troppo dettagliato e lungo, potrebbe stancare rapidamente l’utente.
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