Realme GT 2 Pro rappresenta lo smartphone della svolta di Realme, un prodotto che integra al proprio interno davvero il top del top, dotato di una cover posteriore pressoché unica e distinguibile, ma allo stesso tempo in vendita ad un prezzo finale decisamente superiore rispetto al passato. Vediamolo da vicino nella nostra recensione.
Dimensionalmente parlando il prodotto rientra perfettamente nella media del periodo, poiché raggiunge 163 x 74,7 x 8,18 millimetri di spessore, con un peso che si aggira attorno ai 189 grammi. La cover posteriore è veramente molto bella da vedere e da toccare, è realizzata in biopolimeri, una plastica di origine naturale, con una trama zigrinata progettata in collaborazione con Naoto Fukasawa. L’attenzione all’impatto ambientale è notevole, ed è sicuramente apprezzabile, come anche il risultato finale ottenuto, uno smartphone elegante ed accattivante, ma anche bello da vedere. La curvatura facilita la presa con la mano, e la zigrinatura migliora il grip generale, rendendolo sicuramente facile da utilizzare anche con mani bagnate o sudate.
Il frame è interamente realizzato in lega di alluminio con finitura satinata che non trattiene le impronte, né si sporca facilmente (come ovviamente la cover). Il peso leggero ne facilita chiaramente la portabilità, i materiali utilizzati sono eccellenti, sin dal primo momento in cui lo si tocca, a tutti gli effetti appare essere premium e di ottima qualità.
Sui bordi troviamo la connettività fisica, rappresentata dai pulsanti per il volume sul lato sinistro, accensione/spegnimento sul destro, per finire con USB type C 2.1 e altoparlante nella parte inferiore (è assente il jack da 3,5 millimetri).
Anteriormente è stato integrato un ampio pannello AMOLED da 6,7 pollici, con risoluzione WQHD+ (3216 x 1440 pixel), con rapporto schermo/corpo del 92,6%, supporto HDR10+, tecnologia LTPO 2.0 e protezione Gorilla Glass Victus. Indubbiamente un pannello di altissima qualità, in termini di dettaglio e nitidezza, un altro importante passo in avanti rispetto alle generazioni precedenti.
Il tutto è impreziosito da colori fedeli e precisi, con una gamma dinamica molto ampia, data la profondità 1,07 miliardi ed il supporto al 100% della gamma DCI-P3, ma sopratutto dalla frequenza di aggiornamento adattiva fino a 120Hz per una maggiore fluidità. Non mancano il touch sampling fino a 1000Hz, oppure una luminosità massima che raggiunge i 1400 nit (perfetta per l’utilizzo sotto la luce solare diretta). Le cornici sono abbastanza sottili e simmetriche su tutti i lati.
Il processore è il top del momento, il Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, con processo produttivo a 4 nanometri, un octa-core fino a 3GHz di frequenza di clock, con GPU Adreno di ultima generazione. Le configurazioni acquistabili sono due: 8/12GB di RAM LPDDR5 e 128/256GB di memoria interna UFS 3.1 (non espandibili). Di meglio non potevamo davvero chiedere, è un prodotto assolutamente performante, scattante ed in grado di avviare qualsiasi applicazione/gioco; nelle fasi più concitate scalda leggermente nella parte posteriore, ma nemmeno così tanto.
Lo sblocco può avvenire in due modi, sfruttando il sensore per le impronte digitali posizionato sotto il display, oppure il riconoscimento del viso 2D. In entrambi i casi la velocità di sblocco è ottima, superiore a tanti altri modelli di fascia medio-alta, senza difetti o rallentamenti di alcun tipo.
Il carrellino delle SIM non permette l’espansione della memoria interna, mentre le connettività è rappresentata dal 5G, WiFi 6 dual-band, bluetooth 5.2, NFC, chip GPS e USB type-C 2.1 (senza uscita video), come detto manca il jack da 3,5 millimetri. L’audio è stereo con supporto Dolby Atmos, viene sfruttato sia lo speaker fisico che la capsula auricolare, il volume massimo è sufficiente per un ambiente da 25 metri quadrati circa, con dettaglio e nitidezza veramente ottimi. La resa la possiamo ritenere perfettamente in linea con la fascia dei top di gamma.
Il comparto fotografico è rappresentato da 3 sensori differenti, suddivisi in un principale da 50 megapixel con apertura F1.8, lunghezza focale 23,6 millimetri ed angolo di visuale di 84,4 gradi, un grandangolare da 50 megapixel, con apertura F2.2, lunghezza focale di 15 millimetri e 150 gradi di angolo di visuale, per finire con una microlente di ingrandimento 40X 2.0, utilizzata per le funzioni di microscopio.
Quest’ultima riprende il concetto che avevamo apprezzato su Oppo Find X3 Pro, una lenta che è effettivamente fine a sé stessa, in quanto non porta un’utilità vera e propria nell’esperienza quotidiana, ma che può comunque ampliare le modalità di utilizzo, rendendola più sensata delle solite macro che troviamo su altri top di gamma.
In condizioni di forte luminosità, le immagini sono eccellenti, i dettagli sono precisi su tutto il fotogramma, la nitidezza è ottima, e la gamma dinamica è decisamente ampia, un sensore in grado di cogliere anche le minime sfumature. Le immagini non sono troppo contrastate, la saturazione è perfetta, come anche la gestione delle forti luci ed il bilanciamento del bianco. Ciò che stupisce è qualità del sensore grandangolare, un valore aggiunto che supera abbondantemente tantissimi rivali del settore.
Al chiuso, o con poca luce, il Realme GT 2 Pro non delude assolutamente le aspettative, dato lo stabilizzatore ottico integrato, il fastidioso micro-mosso è praticamente assente da ogni scatto, i dettagli sono precisi, i colori ben bilanciati ed anche la nitidezza soddisfa gli utenti più esigenti. In queste condizioni la differenza tra sensore principale e secondario si nota maggiormente, sopratutto nel bilanciamento del bianco, fermo restando uno dei migliori sulla piazza.
I video vengono girati al massimo in 8K, maggiormente consigliato scendere al 4K a 60fps, per godere di una qualità eccellente, ma sopratutto di una stabilizzazione nettamente migliorata rispetto al passato. E’ semplicissimo pensare di realizzare ottimi video camminando, e registrando a mano libera, come anche effettuando pan da fermi. La messa a fuoco non ha deluso, in ogni condizione di luce è stata in grado di focalizzare bene l’attenzione sul soggetto, cambiandolo anche senza troppa difficoltà, né dimostrandosi nervosa o a scatti. Eccellente la stabilizzazione, ottica sul sensore, è difatti possibile registrare video di alta qualità camminando, senza tremolii o difficoltà particolari.
Anteriormente è stato posizionato un sensore da 32 megapixel, un Sony IMX615, con apertura F2.4 e angolo di visuale di 80,6 gradi. Ottimi gli effetti bokeh, con uno scontornamento eccellente del soggetto, come anche la gestione delle forti luci ed il bilanciamento del bianco. I dettagli e la nitidezza sono da top di gamma, indipendentemente dall’ambiente in cui vengono scattate le immagini.
Il sistema operativo è Android 12, con interfaccia Realme UI 3.0, e patch di sicurezza aggiornate al 5 febbraio 2022. La navigazione è rapida, fluida e stabile; le novità rispetto alle versioni precedenti sono pressoché nulla, è la classica Realme UI che vi abbiamo ampiamente raccontato nella review del Realme 9 Pro+, con una profonda personalizzazione (di temi e simili), ed alcune funzioni molto interessanti. Tra queste spiccano lo spazio gioco, le gestures, la sfera assistiva, il menù laterale, la possibilità di assegnare il tasto di accensione all’attivazione di Google Assistant e altro ancora.
La batteria è un componente da 5000mAh, con ricarica rapida a 65 watt, ma senza wireless o inversa. L’autonomia dipendentemente dal refresh rate e dalla risoluzione impostati, nel nostro caso abbiamo mantenuto tutto al massimo (WQHD+ e 120Hz), il display attivo si è fermato a sole 2 ore e 10 minuti con il 10% di carica, per avvicinarsi alla media classica delle 3 ore e 30 minuti/4 ore che riscontriamo di solito.
In conclusione il Realme GT 2 Pro è uno smartphone che si avvicina moltissimo agli attuali top di gamma, con un display eccellente, dotato di risoluzione elevata e refresh rate a 120Hz, ma anche il miglior processore sul mercato e prestazioni audio/video più che eccellenti. Il comparto fotografico è ottimo, anche se abbiamo sentito forse la mancanza di un teleobiettivo. Dall’altro lato della medaglia, per essere a tutti gli effetti un top di gamma, avrebbe dovuto integrare anche ricarica wireless.
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