Shadow Warrior 3 è il terzo capitolo di una serie reboot che ha visto la luce nel lontano 2013, sviluppata direttamente da Flying Wild Hog, un team di sviluppo capace di realizzare un titolo appagante, dal ritmo incessante e dai colori sgargianti, strizzando in parte l’occhio a Doom. Scopriamolo da vicino nella nostra recensione completa.
Nel corso dell’intera esperienza, torniamo ad interpretare i panni di Lo Wang, un guerriero orientale sconfitto malamente da un pericoloso drago nel corso dell’ultimo avventura. Proprio da qui parte la storia di Shadow Warrior 3, il nostro obiettivo sarà di sconfiggere definitivamente il mostro, ma come far?
In nostro aiuto accorrono Orochi Zilla, il vecchio datore di lavoro, e Motoko, una strega molto potente; entrambi ritengono che sarebbe possibile raggiungere l’obiettivo prefissato, utilizzando la maschera di Hoji, un talismano in grado di emettere un fortissimo quantitativo di energia, tale da uccidere il drago. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma presto Lo Wang si accorge che “qualcosa” è ancora collegato alla maschera, ecco allora che prima di raggiungere il nostro fine ultimo, dovremo cercare di carpire tutti i pregressi dell’oggetto cardine dell’avventura.
Il ritmo narrativo è elevato ed incessante, gli sviluppatori hanno voluto seguire il filone di Deadpool, mantenendo un livello satirico particolarmente elevato, ecco quindi che i vari dialoghi sono assolutamente divertenti e ricchi di battute di spirito, peccato non siano localizzati in lingua italiana. Ottimo il comparto audio, con una colonna sonora che in alcune occasioni sparisce negli effetti sonori e nel gameplay, ma che allo stesso tempo risulta essere molto piacevole.
Nella nostra prova su PC siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla qualità tecnica di Shadow Warrior 3, l’impatto visivo è notevole, i colori sono bellissimi e ben dosati, con dettaglio e risoluzione di alto livello. Ottima la caratterizzazione del personaggio, con piccole scene di intermezzo ben realizzate anche artisticamente.
Ciò che manca forse è un maggiore dettaglio e unicità nelle texture dei nemici, troppo simili tra loro e mai differenziabili al 100%. Dal PC è ad ogni modo possibile settare la riproduzione cucendola letteralmente addosso alla macchina che state utilizzando, sono disponibili DLSS e Super Resolution, con una risoluzione massima pari al 4K e 60fps per una fluidità incredibile.
Shadow Warrior 3 è un gioco che ricorda moltissimo Doom, è un first person shooter (sparattuto in prima persona) dal ritmo frenetico ed incessante, ma con una longevità non troppo elevata, la quale si ferma sotto le 8 ore (dipendentemente da quante volte moriamo). Il livello di sfida non è ai livelli del titolo appena citato, sebbene comunque la giocabilità sia davvero eccellente.
L’esperienza è articolata su otto livelli, ambientati in un Giappone di molto tempo fa, più precisamente in prossimità dell’epoca feudale. L’impatto visivo è unico, si possono ammirare paesaggi mozzafiato, e sentire nelle ossa un’aurea di misticità davvero interessante. La progressione del personaggio è soddisfacente, al termine di ogni stage sarà possibile migliorare (o sbloccare) le abilità, variando il più possibile l’arsenale (abbastanza fornito, sono otto in totale). Il senso di appagamento non raggiunge livelli estremamente elevati, sebbene resti comunque in linea con le nostre aspettative, variando altresì il più possibile l’esperienza finale.
Il sistema di combattimento è ben congeniato, e sopratutto collaudato nel corso degli ultimi anni; l’alternanza di bocche da fuoco e spade, permette di accrescere ancora di più la frenesia ed il ritmo, obbligando l’utente a mantenere l’attenzione altissima in ogni singolo momento, o avviando vere e proprie sessioni di corsa, dato un numero sempre più alto di bestie atte all’inseguimento. I nemici, come anticipato, non sono particolarmente vari o innovativi, sebbene comunque siano diversi rispetto ai capitoli immediatamente precedenti.
Per cercare di differenziare l’esperienza finale, gli sviluppatori hanno inserito anche sessioni di platform, in quanto il personaggio può utilizzare il rampino, effettuare salti singoli o doppi, e muovendosi sempre “da forsennato”. Le fasi non richiedono alcuna abilità di ragionamento, non troviamo puzzle da risolvere, tutto ruoterà attorno ai riflessi del giocatore, e dobbiamo ammettere notare comunque una buona precisione di fondo.
In conclusione Shadow Warrior 3 è il titolo da consigliare ad occhi chiusi a tutti gli utenti che hanno amato Doom Eternal, sono ugualmente pronti a buttarsi in un’esperienza molto simile, ma che perde di personalità e di imprevedibilità. Il ritmo frenetico, sempre più nemici da uccidere, armi da mischia e da fuoco, sessioni platform e stage sempre più complessi, sono un qualcosa di già visto; nonostante tutto, il mix funziona molto bene, restituendo un’avventura piacevole, variegata, divertente e ricca di azione.
L’unico aspetto negativo? forse la longevità, troppo ridotta, ed assolutamente l’assenza totale della lingua italiana.
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