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Recensione The Lord of the Rings: Gollum – un’avventura tutt’altro che epica

The Lord of the Rings: Gollum rappresenta la prima vera e propria trasposizione nell’ambito videoludico di uno dei personaggi più apprezzati e discussi dell’opera di Tolkien. Un titolo sicuramente travagliato, che ha dovuto subire svariati rinvii nel corso degli anni, in origine doveva uscire nel 2021, ma che purtroppo ha lasciato molti di noi con l’amaro in bocca. Scopriamolo meglio da vicino nella recensione completa.

 

Trama

L’intera avventura ruota attorno alla figura di Gollum (l’indimenticabile essere che ritiene l’anello il suo “tesssssoro“), una sorta di spin-off che punta a raccontare la vita e le vicende alle spalle del personaggio, andando difatti ad ampliare il più possibile l’universo del Signore degli Anelli. Il periodo storico raccontato si trova nell’esatto intermezzo tra “Lo Hobbit” ed il primo capitolo della trilogia cinematografica, “La Compagnia dell’anello”.

La narrazione è fedele ed il più possibile vicina a quello che ci saremmo aspettati, segnale che Daedalic Entertainment ha fatto tesoro (appunto) dei consigli degli esperti del settore, suddividendola in dodici capitoli. L’interpretazione di Gollum, assegnata alle sapienti mani di Wayne Forester, è molto valida, sebbene non riesca a fornire quel dualismo che ci saremmo aspettati conoscendo il suo backgounrd. Tutto questo per dire che la direzione artistica appare buona, ma carente nel mordente e nella caratterizzazione.

 

Grafica

Il comparto tecnico è, ci dispiace dirlo, una delle più dure batoste che abbiamo mai ricevuto nel corso degli ultimi anni. I primi teaser lasciavano ben sperare, per questo motivo non sappiamo cosa possa essere effettivamente successo, per arrivare a proporre un Gollum ben lontano dalle aspettative.

La grafica sembra essere a livello di una PlayStation 3, le animazioni sono macchinose, le texture tutt’altro che definite, si notano glitch e bug ovunque, con una conta poligonale davvero di difficile comprensione. E’ inutile girarci attorno, The Lord of the Rings: Gollum è un disastro, troppo grezzo per essere commercializzato, sopratutto al prezzo di 49 euro di listino.  Eccellente, al contrario, la colonna sonora, di buona qualità che riesce ad accompagnare l’esperienza dell’utente, rendendola più affine alla trama e tutte le ambientazioni.

 

Gameplay e Meccanica di gioco

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The Lord of the Rings: Gollum affonda le proprie radici nel mondo platform, prendendo a piene mani cose già viste altrove, ad esempio Uncharted, abbassando il livello di sfida, in quanto spesso il personaggio riesce ad appendersi anche quando non dovrebbe, ma innalzando vertiginosamente la frustrazione, a causa di una videocamera che fa letteralmente le bizze (senza parlare delle animazioni, fortemente migliorabili).

Il platform è inframezzato da brevi sessioni stealth, nel corso delle quali il personaggio dovrà celarsi allo sguardo delle guardie della fortezza, adottando escamotage che ricordano altri titoli. La realizzazione in questo caso è discreta, ma ancora lontana da ciò che siamo stati abituati a vedere nel corso degli ultimi anni. L’ultima meccanica di gioco coinvolta in The Lord of the Rings: Gollum è legata ad una serie di piccoli minigiochi, come ad esempio la continua diatriba interiore di Gollum, con l’alter ego Smeagol, nel corso della quale dovremo prendere importanti decisioni (se favorire l’uno piuttosto che l’altro), che potrebbero influenzare lontanamente la storia.

Il gameplay in sé è, come anticipato poco sopra, derivativo, vecchio e legnoso, con animazioni rivedibili completamente, e numerose incertezze che portano ad una mancata precisione nelle singole azioni che il giocatore si ritrova a dover compiere ed effettuare nella partita. La longevità, di dodici ore circa, è più che adeguata per la tipologia di esperienza offerta, sebbene l’endgame sia praticamente definitivo.

 

The Lord of the Rings: Gollum – conclusioni

In conclusione The Lord of the Rings: Gollum è assolutamente un buco nell’acqua, una vera e propria delusione per gli amanti del genere, e per coloro che speravano di poter giocare un ottimo titolo nell’universo de “Il Signore degli anelli”. Del gioco in sé si salva pochissimo, tra gli aspetti positivi annoveriamo solo la colonna sonora e l’interpretazione del personaggio.

Tutto il resto è, purtroppo, negativo, dalla grafica super datata, passando per le tante imprecisioni, il gameplay derivativo e altro ancora.

Denis Dosi

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