The Serpent Rogue è la prima esperienza di un piccolo team di sviluppo, Sengi Games, arrivato sul mercato in un periodo tutt’altro che felice per il paese di origine (ricordiamo che hanno sede a Kiev). Conosciamolo da vicino nella recensione completa.
Nel corso dell’intera esperienza impersoniamo un Custode, un alchimista con un obiettivo ben preciso, interrompere la diffusione della Corruzione, un male che può infettare fino alle viscere gli esseri che abitano Monte Morbus, l’ambientazione del gioco. La narrazione ricorda chiaramente i vari souls, una progressione di indizi criptici e di descrizioni approfondite, da interpretare per comprendere appieno ciò che ci circonda.
Non è sfortunatamente molto intuitivo, ed in aggiunta la storia non è particolarmente originale; tuttavia, nell’insieme lo riteniamo un approccio intrigante e soddisfacente. La localizzazione è solamente in lingua inglese, sia testuale che vocale (ed è un peccato).
Lo stile grafico adottato dagli sviluppatori è volutamente particolare, un cartoon che ricorda Code Vein, in grado di sfruttare appieno l’HDR per valorizzare i colori di nemici, pozioni e scontri. I dettagli del mondo di gioco sono carenti, la conta poligonale è limitata, come anche le texture non precise; lo possiamo ritenere un gioco “sporco”, non perfettamente rifinito, ma comunque in grado di convincere con nemici particolari, dotati di un moveset non sempre facile da comprendere.
Il limite più grande lo notiamo nel moveset delle armi, completamente identico in qualunque caso, composto da colpi leggeri, parate e pesanti, che però portano l’utente ad uno stile di gioco molto classico, il cosiddetto mordi e fuggi. Il carnet di nemici che si incroceranno è comunque molto vasto, non stancando mai particolarmente.
La colonna sonora è complessivamente discreta, accompagna molto bene l’intera esperienza dell’utente, senza però riuscire a distinguersi o staccarsi dalla normalità.
Data la natura roguelike, The Serpent Rogue è un titolo difficile, anche per gli amanti del genere, sia per meriti degli sviluppatori, che difetti palesi nella progettazione. Come detto in passato, noi impersoniamo un alchimista, il compito principale sarà quello di esplorare l’ambiente circostante, alla ricerca di nuovi ingredienti per le pozioni da preparare, ed utilizzare in un secondo momento gli scontri.
La combinazione dei suddetti, nonostante le descrizioni siano precise ed accurate, è una operazione molto complessa, che spinge l’utente a fare diversi tentativi, prima di riuscire a trovare il mix adatto alle proprie esigenze (gli ingredienti sono circa 30). Il tempo è scandito da un ciclo di Corruzione, pronto a modificare ogni qualvolta nemici ed oggetti, portando il giocatore a rivivere periodicamente le stesse aree, nella speranza di un drop fortunato.
Non mancano chiaramente i combattimenti, al cui centro troviamo come al solito la stamina, la quale però non si ricarica in automatico (come nei souls), ma dovrà essere ripristinata con un pasto, o semplicemente mangiando qualcosa, dopo averlo cucinato imparando le ricette adatte. Una eccessiva complessità che tende verso un’esperienza noiosa ed anche ripetitiva, spingendo l’utente a ripetere periodicamente le medesime aree, nella speranza del drop desiderato, o comunque alla ricerca di tutti gli ingredienti per ogni singola azione.
Non mancano poi le difficoltà relative al peso dell’equipaggiamento, non migliorabile e limitante, e all’usura delle armi; un’azione che purtroppo avanza troppo rapidamente, tale da richiedere interventi dopo pochissimi scontri, ed anche in questo caso punta troppo a mettere il bastone tra le ruote all’utente finale.
In conclusione The Serpent Rogue è un titolo dall’elevato potenziale generale, ma complessivamente inespresso, proprio per alcune scelte stilistiche e di progettazione, che spingono verso la complessità e la ripetitività delle azioni. Il combat system è sufficiente, abbiamo apprezzato la grande varietà di nemici, nonché anche l’aspetto grafico decisamente particolare, ma tutto ciò che vi ruota attorno poteva essere studiato più alla portata dell’utente finale.
Il grado di sfida è elevato ed in linea con le aspettative, la varietà di pozioni è sufficiente per permettere vari approcci ai livelli e alla partita, mancano forse maggiori dettagli sul come realizzare le pozioni, nonostante si siano lette tutte le descrizioni, più volte siamo dovuti andare a tentativi, prima di azzeccare quella giusta.
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