Tiny Tina’s Wonderlands è il nuovo gioco focalizzato su uno dei personaggi più amati della saga di Borderland, appunto la Tiny Tina che ha letteralmente conquistato il cuore dei giocatori nel corso degli ultimi 10 anni. Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.
Una trama pazza quanto il gioco in sé, accompagna l’intera esperienza degli utenti; come potete ben immaginare, noi impersoniamo Tina, pronta a sfidare Frette e Valentine, due cosmonauti che si ritrovano appiedati a causa di una avaria alla loro nave, in una partita a Bunkers & Badasses. L’intero mondo di gioco, rinominato Wonderlands, rappresenta il tabellone in cui si svolgerà la partita, tutto pensato e studiato da Tina stessa.
L’ironia, la pazzia e al satira sono il filo conduttore di una storia raccontata con i giusti dialoghi e l’organizzazione che tanto abbiamo apprezzato nelle altre proposte di Gearbox. L’avventura continuerà a strapparvi risate, lo stile è davvero unico nel suo genere, e la qualità della direzione artistica, nonché la scrittura dei dialoghi stessi, ha subito una notevole impennata dalle produzioni precedenti.
Graficamente il titolo assomiglia davvero molto allo stile cha ha caratterizzato Borderlands. Partendo da questa consapevolezza, non possiamo che apprezzare la scelta di mantenere un collegamento con l’origine della serie (ricordiamo che Tiny Tina’s Wonderlands è a tutti gli effetti uno spin-off), migliorandola notevolmente.
Nella nostra prova su PS5 non abbiamo mai avuto problemi o difficoltà di sorta, né notato rallentamenti nel frame rate, l’esecuzione è sempre stata fluida, pulita e esente da difetti. L’impatto visivo non sarà pari ad Elden Ring, ma comunque riesce a garantire ambientazioni suggestive, e spesso esilaranti, in quanto ideate dalla pazza mente di Tina. Dettagli e nitidezza sono di alto livello, con texture precise, una buonissima conta poligonale, ed una palette di colori spinta all’estremo.
La colonna sonora è discreta, non riesce a coinvolgere l’intera esperienza quanto dovrebbe, o vorrebbe, sebbene accompagni senza troppi patemi l’avventura, variando correttamente di ritmo, in relazione al momento effettivo della partita.
Tiny Tina’s Wonderlands richiama in maniera approfondita i giochi di ruolo, permettendo all’utente una profonda personalizzazione e crescita del personaggio. Nelle fasi iniziali è possibile scegliere tra sei classi differenti, tutte caratterizzate da abilità e specifiche uniche, approfondendo poi la build seguendo le proprie esigenze, ovvero votandosi interamente alla magia o ad un approccio più fisico.
Nel prosieguo dell’avventura, verranno accumulati punti eroe ed abilità, nel primo caso da utilizzare per migliorare le caratteristiche del personaggio (come ad esempio la destrezza, l’intelligenza, la magia e simili), mentre i secondi saranno più che altro legati alla classe selezionata. La personalizzazione raggiunge un livello ancora più elevato, nel momento in cui sarà possibile aggiungere un’altra classe, attingendo a due veri e propri alberi di abilità, per una ramificazione completa, nonché unica nel proprio genere.
La meccanica di gioco inedita ed innovativa, è comunque legata al cosiddetto overworld, ovvero il tabellone delle Wonderlands. Al termine della singola mappa, il personaggio si trasformerà in una vera e propria pedina posizionata su un classico gioco da tavolo (con tanto di visuale dall’altro), per spostarsi in altre aree dell’overworld. All’interno delle stesse è possibile affrontare svariate missioni secondarie, NPC e collezionabili, per una longevità incredibile; vi possiamo dire che nelle nostre 40 ore di gioco, abbiamo solamente scalfito la superficie di un’esperienza che pare davvero essere ricchissima di contenuti, e mai ridondante.
A rendere l’avventura ancora più intrigante, al netto dei vari collezionabili nascosti nelle aree più sperdute, è il forte richiamo al mondo dei Pokemon. E’ infatti possibile camminare nei cespugli, sempre alla ricerca di oggetti, forzieri o simili, con una andatura più lenta, ma allo stesso tempo in grado di attirare le cattive intenzioni di nemici; i quali ci sfideranno in una vera e propria arena, con tanto di ricompensa finale. Una variante non originale, ma che differenzia l’esperienza complessiva, rendendola speciale e diversa da quanto possiamo trovare altrove.
In conclusione Tiny Tina’s Wonderlands è un degno diretto discendente della serie di Borderlands, un titolo che racchiude al proprio interno svariate anime, lo possiamo considerare un ibrido tra un FPS ed un GDR, ma che porta con sé alcune novità assolutamente degne di nota. Prima fra tutte è sicuramente l’overworld, un modo diverso di pensare l’esperienza (apprezzato), senza doversi affidare ai soliti open world che spopolano in quest’ultimo periodo. Al secondo posto non possiamo che annoverare la profondità della personalizzazione del personaggio, con i forti richiami al mondo dei Pokemon, di cui abbiamo parlato poco sopra, tutto condito con le giuste dosi di ironia e pazzia, che non guastano mai.
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