Yuoni è un survival horror, realizzato da Tricore Inc., che affonda le radici nelle storie giapponesi, cercando di catturare l’interesse dei tantissimi consumatori oggi attratti da questa tipologia di giochi. Da poco disponibile anche su PS5, con versione fisica dedicata, nonché su PC (Steam) ad un prezzo di meno di 20 euro, conosciamolo da vicino nella nostra recensione approfondita.
La narrazione di Yuoni è interamente, ed esclusivamente, affidata ad una serie di didascalie testuali mostrate all’inizio di ogni capitolo, limitando moltissimo il coinvolgimento e le eventuali scene di intermezzo. Al netto di tale considerazione, il costrutto appare sin da subito elementare, nel corso dell’esperienza impersoniamo Ai, una giovane studentessa che, nonostante i propri sforzi, non riesce in nessun modo a socializzare con i compagni. Questi le lanciano una sfida, se supererà un test verrà inclusa nella compagnia.
Ovviamente la giovane accetta su due piedi, ed in breve tempo si ritrova in un ospedale abbandonato, con l’obiettivo di mettere in pratica un rito. Tutti erano però ignari del male che albergava nell’edificio, la povera ragazza entrerà in contatto con un mondo ultraterreno, ricco di visioni spiritiche, luci rossastre ed un’anima maligna. Il suo nome è Tsun, un bambino deceduto tanti anni prima, che la obbliga a recuperare una bambola celata in determinate stanze dell’ospedale, per portarla poi al punto di partenza, e bruciarla. Se vincerà, potrà tornare dai propri amici, in caso contrario la sua anima sarà sempre imprigionata nel mondo parallelo.
Un tema decisamente semplice e già visto, strutturato in malo modo, sopratutto con l’assenza di una voce narrante o di dialoghi di alcun tipo; oltre che essere solamente in lingua inglese.
Il comparto tecnico di Yuoni è decisamente carente sotto molti punti di vista, manca totalmente di dettagli e di nitidezza, la scelta di abbondare con il colorito rossastro conferisce un’aura spaventosa solo all’inizio, nel prosieguo dell’esperienza è stancante. La conta poligonale è minima e le texture di basso livello; la visuale in prima persona riesce ad accrescere il coinvolgimento, ma la totale assenza di definizione e l’impossibilità di interagire con gli oggetti, spinge l’esperienza verso il basso.
La meccanica dei pochi spiriti maligni che si incrociano è elementare, conoscendo il potenziale delle console di nuova generazione, è tutto sprecato. I modelli dei nemici non sono per nulla spaventosi, appaiono goffi e spesso brutti da vedere. La colonna sonora è praticamente inesistente, se non in rari casi, qualche effetto sonoro riuscirà giustamente a farvi saltare dalla sedia, ma niente di più.
Il gameplay di Yuoni è lineare e totalmente privo di sfaccettature, nelle 2/3 ore di gioco necessarie per completarlo. Gli stage portano a seguire un percorso pre-impostato, nel corso del quale si incrociano una serie di spiriti, pronti ad ucciderci, nell’eventualità che ci vedano. Il nostro compito sarà di raggiungere indenni la fine, raccogliere la bambola, e percorrere il percorso a ritroso per bruciarla nella tinozza presente nella stanza iniziale.
Un meccanismo troppo semplice privato di qualsiasi oggetto o collezionabile, non esistono medkit (o una barra vitale), abilità particolari, una progressione del personaggio o della difficoltà, tutto segue un binario preimpostato, statico e lineare, senza variazioni di alcun tipo. La tensione dell’evitare di essere scoperti si sente solamente nel primo livello, il personaggio può trattenere il fiato e nascondersi negli armadi, ma restando invariata nel corso del tempo, perde anche il coinvolgimento iniziale.
Il grado di difficoltà è basso, capiterà più volte di morire, ma l’autosalvataggio è molto frequente, di conseguenza la progressione nell’avventura sarà rapidissima, anche dato un numero di nemici non elevato o complesso. L’idea di proporre un level design arzigogolato, composto da un labirinto di stanze in cui perdersi, è ammirevole; la realizzazione è tuttavia ben lontana dalla perfezione, il percorso appare sin da subito ben definito, gli enigmi sono assenti, e se dovesse mancare la chiave, è appoggiata da qualche parte entro una decina di metri.
In conclusione Yuoni è un survival horror dalle enorme potenzialità non sfruttate, notiamo ed apprezziamo l’impegno (e la passione) degli sviluppatori, nel tentativo di realizzare un buon prodotto, ma non possiamo non sottolineare le innumerevoli mancanze celate alle spalle del risultato finale. La struttura narrativa, il comparto tecnico, il game design veramente minimale, il gameplay troppo semplificato e tutto quanto vi abbiamo raccontato nella recensione, rappresentano gli aspetti negativi di un titolo che purtroppo ha pochissimo da dire.
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