Cassava affaire: il produttore farmaceutico difende gli studi di fase III sull’Alzheimer

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La società di biotecnologie Cassava Sciences, produttrice di simufilam, un farmaco anti-Alzheimer attualmente in fase di sperimentazione clinica di fase III, è stata accusata di cattiva condotta scientifica e frode da uno studio legale per i diritti degli azionisti. Le azioni di Cassava Sciences sono crollate quando l’azienda, Labaton Sucharow LLP, ha sollevato preoccupazioni attraverso una petizione dei cittadini – una richiesta pubblica fatta da individui e organizzazioni comunitarie per cambiare o alterare una politica sanitaria – chiedendo di sospendere la sperimentazione clinica.

In una dichiarazione, la società ha affermato di sostenere l’integrità dei suoi scienziati e dei dati sul loro farmaco sperimentale simufilam, che prende di mira una proteina chiamata filamina A per curare il morbo di Alzheimer.

Tuttavia, la petizione dei cittadini della FDA mette in discussione i risultati dei principali scienziati coinvolti nella ricerca, in particolare il consulente scientifico Hoau-Yan Wang, PhD, Professore medico associato presso la City College of New York School of Medicine, e Lindsay Burns, Vicepresidente Cassava. Secondo il rapporto, l’analisi iniziale “suggerisce un modello di chiari errori e anomalie che sono coerenti con la manipolazione e la travisamento dei dati” e che questi risultati “minano la scienza fondamentale su cui si basa la terapia con simufilam“.

Il rapporto continua descrivendo tre principali aree di preoccupazione e sei preoccupazioni minori, definite “affermazioni sospette“. Il CEO di Cassava Sciences, Remi Barbier, ha affermato che le affermazioni dell’azienda sono sorprendenti e infondate. Inoltre, Barbier ha affermato che queste preoccupazioni non sono state portate all’attenzione della società prima della presentazione della petizione dei cittadini della FDA. “Non ho mai sentito di una petizione cittadina per un farmaco pre-Fase 3. Vediamo questa archiviazione come una tecnica destinata ad aggiungere al mucchio di paura e dubbio generato dal loro documento iniziale“, ha scritto.

La FDA ha comunicato di aver ricevuto la petizione.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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