Artico verde? Ci vorrà molto più tempo del previsto

Date:

Share post:

Il cambiamento climatico sta rendendo il circolo Artico un posto più favorevole per la crescita di vegetazione. Questo scenario ormai è già realtà, ma secondo nuove analisi ci vorrà più tempo del previsto. La dispersione dei fumi e i fuochi spontanei di quella zona del mondo sta di fatto rallentando la trasformazione di habitat.

Prima era previsto che per il 2100 la vegetazione avrebbe coperto il 39% del circolo Artico. Adesso si parla del 25%, o perlomeno è quello che ne è risultato tramite i nuovi modelli aggiornati che quasi sicuramente verranno modificati nei prossimi quasi 80 anni. Per quanto il nuovo modello abbia cercato di predire eventuali nuove trasformazioni, è impossibile calcolarle tutte e bisogna prendere una media.

 

Artico sempre più verde, ma non così tanto

Le parole di ricercatori: “La dispersione e il fuoco sono molto più importanti di altre condizioni ambientali, in quanto anche se un dato luogo è abbastanza caldo, gli arbusti non cresceranno necessariamente in quella regione. Invece, è limitato dal fatto che i semi possano arrivare in quella posizione, o dal fatto che il letto di semina o le condizioni del suolo siano abbastanza nutrienti da sostenere la crescita degli arbusti. Questo studio è il primo passo in assoluto per esaminare l’espansione degli arbusti su larga scala nelle regioni artico-boreali ad alta risoluzione.”

I modelli precedenti per l’Artico seguivano sostanzialmente i modelli di riscaldamento del clima. Questo cambio di rotta è importante in quanto si tratta comunque di qualcosa che aiuta l’equilibrio. La presenza di arbusti più aiutare in parte a catturare il carbonio, anche se non eccessivamente.

Related articles

WhatsApp introduce una novità per gli aggiornamenti di stato

WhatsApp continua a lavorare per migliorare gli aggiornamenti di stato. In un recente aggiornamento beta per dispositivi iOS...

L’intelligenza artificiale diagnostica i disturbi del movimento oculare da casa

Grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale (IA), diagnosticare i disturbi del movimento oculare non richiede più costose visite in...

Gatti: l’origine genetica dietro le fusa

Le fuse dei gatti sono un qualcosa di non del tutto compreso al momento. Il comportamento è conosciuto...

Bloccare una molecola chiave dell’infiammazione cerebrale può fermare l’Alzheimer

Una recente scoperta nel campo delle neuroscienze potrebbe aprire nuove speranze nella lotta contro l’Alzheimer. Un team internazionale...