Dormire e procrastinare: il peso di non sapere cosa fare del futuro

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Dormire è una delle attività più importanti per il cervello, quando fatto bene però. Ci sono moltissimi fattori che vanno a disturbare tale processo e molti di questi sono di natura psicologica. Un recente studio ha messo in luce come il riuscire ad avere una visione più concreta del proprio futuro può aiutare. Al contrario invece, non averla mette in gioco una serie di processi che si presentano con il procrastinare l’ora di coricarsi.

Di fatto viene indicato come avere tale prospettiva è collegato ad avere una maggiore capacità di controllare i propri impulsi proprio in vista dell’obiettivo che si è prefissato. Vale con il discorso di dormire e in generale fa parte della teoria dell’autoregolamentazione temporale dove, in breve, una persona riesce a vedere come le proprie azioni attuali riescono ad avere un effetto sul futuro.

 

Dormire: avere degli obiettivi e non procrastinare

Questo studio in sé, si è basato su quasi 4.000 studenti cinesi che provenivano da province diversi. Avevano tutti tra gli 11 e i 23 con una media di 16. La valutazione è stata fatta da un questionario pensato per la teoria sopracitata con anche delle valutazioni sull’uso dello smartphone, della procrastinazione e dell’autocontrollo.

Le parole dei ricercatori: “Le persone focalizzate sul futuro hanno un valore atteso più elevato per obiettivi benefici a lungo termine e sono più consapevoli del valore del sonno regolare per la loro salute e funzione. Inoltre, considerano pienamente il potenziale legame tra comportamento attuale e lontano esiti e percepiscono se stessi mentre si spostano dal momento presente al futuro, il che rende più stretta la connessione tra presente e futuro. Pertanto, la vicinanza temporale del sonno più apprezzata e percepita ha spinto le persone con una prospettiva temporale futura più elevata ad avere intenzioni di sonno più forti e ad andare a letto in orario.”

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