Storia del mouse: quando è nato uno dei più irrinunciabili strumenti tecnologici

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Il mouse è diventato uno strumento indispensabile per l’uso quotidiano del computer, ma non tutti sanno che la sua origine risale a diversi decenni fa. In effetti, il primo prototipo di mouse è stato sviluppato nel lontano 1963 dal ricercatore americano Douglas Engelbart, il quale lavorava per la società di ricerca Stanford Research Institute.

Il primo mouse di Engelbart, chiamato “X-Y Position Indicator for a Display System“, era un dispositivo a forma di una scatola in legno con un cavo che lo collegava al computer. Il mouse era dotato di due ruote, una per il movimento laterale e l’altra per il movimento verticale, e di un pulsante posto sopra di esse.

Il primo mouse funzionava con la tecnologia della “trackball”, che permetteva di muovere il cursore sullo schermo attraverso la rotazione delle due ruote. Sebbene fosse un dispositivo molto rudimentale rispetto ai moderni mouse a cui siamo abituati oggi, il prototipo di Engelbart è stato fondamentale per l’avanzamento della tecnologia informatica.

Il mouse di Engelbart è stato utilizzato per la prima volta in una dimostrazione pubblica nel 1968, durante la “Mother of All Demos”, una conferenza tenuta da Engelbart stesso. Durante la conferenza, Engelbart ha dimostrato anche altre innovazioni tecnologiche, come la videoconferenza, il lavoro collaborativo in rete e l’uso dell’ipertesto.

Da quel momento in poi, il mouse è stato sviluppato e migliorato continuamente, fino a diventare uno strumento essenziale per l’uso quotidiano del computer. Oggi, il mouse è disponibile in diverse forme e dimensioni, con funzionalità avanzate come la connettività wireless, la sensibilità al movimento e la personalizzazione dei pulsanti.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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