Covid-19: ogni infezione aumenta il rischio della versione prolungata

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Ormai ci siamo abituati al Covid-19 tanto che finire infettati diventa solo un problema in caso di viaggi programmati o delle festività. In realtà il pericolo continua ad essere elevato e se non ci succede poi chissà che il merito rimane dei vaccini. Detto questo, il problema più grande rimane quello del rischio di contrarre la versione prolungata della malattia. A ogni infezione infatti la possibilità aumenta.

Il Covid-19 a lungo termine presenta sintomi simili, ma persistenti che possono inficiare di molto la qualità della vita. Si tratta di una patologia multisistema in quanto va a interessare diversi organi e tessuti facendo danni che perdurano nel tempo. I danni possono risultare così profondi da rimanere permanenti entro certi gradi, come ai polmoni e al cervello.

 

Covid-19: Il rischio del lungo termine

Le parole degli esperti: “Ogni successiva infezione da COVID aumenterà il rischio di sviluppare problemi di salute cronici come diabete, malattie renali, insufficienza d’organo e persino problemi di salute mentale. Questo dissipa il mito secondo cui i ripetuti contatti con il virus sono lievi e non devi preoccuparti. È come giocare alla roulette russa.”

Si stima che nel mondo, attualmente le persone che attualmente hanno il Covid-19 lungo siano oltre 65 milioni, mentre l’aspetto leggermente positivo è che colpisce come intensità i bambini. Come detto, la copertura vaccinale sta aiutando a contenere questi numeri, ma a ogni nuova mutazione l’efficacia di questi trattamenti cala. Il nuovo ceppo denominato Pirola è ancora più bravo in questo quindi il rischio di andare incontro alla versione a lungo termine diventa sempre più alta.

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