Apple AirTag
Qualche giorno fa, il 20 aprile, Apple ha tenuto un importante evento di presentazione. Tra tutti i prodotti presentati, finalmente, è comparso anche il tanto atteso tracker AirTag. Il dispositivo ha un design semplice e compatto. Molto utile in diverse occasioni, è uno dei pochi prodotti della mela morsicata che si possono definire “economici”. In queste ore, qualcuno ha avuto la possibilità di provarli in anteprima! Quali sono state le considerazioni?
Ebbene sì, nonostante l’arrivo sul mercato sia previsto per il 30 aprile, gli AirTag sono già arrivati nelle mani di alcuni utenti (giornalisti, recensori, ecc.) Questi hanno svelato quelle che sono le loro prime impressioni sul dispositivo. Tutti hanno dato un verdetto simile: gli AirTag sono molto funzionali, ma troppo fragili. Ebbene sì, il design adorabile dei nuovi tracker Apple non sembra essere all’altezza delle aspettative in termini di resistenza. Scopriamo il perché.
A sole poche ore di utilizzo degli AirTag, tutti hanno notato che il tracker presenta visibili segni di usura su entrambe le facce. Non solo la parte lucida in acciaio, il che è abbastanza prevedibile, ma anche la parte in plastica! Tale caratteristica, anche se non inficia in nessun modo il perfetto funzionamento del dispositivo, potrebbe essere importante per molti. Oltre a dei semplici tracker da “nascondere” all’interno delle borse, infatti, Apple ha proposto i suoi tracker anche come dei veri e propri ciondoli da esporre su borse e accessori vari. Chiunque voglia comprare i tracker anche a quest’ultimo scopo, quindi, potrebbe cambiare idea facilmente dopo le ultime recensioni.
Ricordiamo che AirTag è un prodotto che promette di non far perdere gli oggetti di valore degli utenti. Stando a questo, le prime recensioni in merito a tale funzione sembrano essere super positive. Il device debutterà ufficialmente sul mercato il prossimo 30 aprile. Solo allora sapremo il pensiero generale in merito alla sua fragilità. Gli utenti passeranno sopra alla cosa per il basso costo di 35 euro? Restate in attesa per tutti gli aggiornamenti a riguardo.
Ph. credit: Dieter Bohn via Twitter
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