God of War: Ragnarok lo abbiamo atteso tantissimo ed è finalmente arrivato, dopo 8 anni dall’ultima produzione, sbarca su console di vecchia e nuove generazioni un capitolo tra i più desiderati e richiesti dal pubblico. Vediamolo da vicino nella nostra recensione completa.
Trama
Il costrutto narrativo può essere considerato un sequel, che fa sentire al giocatore il peso dei capitoli precedenti, senza però richiederne in maniera approfondita la conoscenza. Il tutto ruota al solito attorno al personaggio di Kratos, invecchiato e meno attivo, auto-esiliatosi in Norvegia per vivere una vita tranquilla e serena con la propria compagna. In seguito alla morte prematura della stessa, Kratos partirà in un viaggio con Atreus, il figlio, alla scoperta dei Nove Regni. Un road-trip che a prima vista potrebbe essere libero e spensierato, si trasforma presto in una battaglia all’ultimo sangue, nella quale il personaggio dovrà combattere con un’antagonista agguerrito e desideroso di dare del filo da torcere con tutto il suo seguito.
Nel racconto della storia che si cela alle spalle di God of War: Ragnarok ci fermiamo qui, non vogliamo spoilerare nulla a chi ancora deve iniziare la propria avventura nei Nove Regni. Rispetto al passato abbiamo notato varie differenze, a partire proprio dalla narrazione in sé, molto più vicina a quanto vediamo con Naughty Doy, con i suoi The Las of Us o Uncharted; in altre parole i dialoghi sono molto più articolati, i personaggi secondari assumono una propria caratterizzazione, e nel corso dell’avventura portano il giocatore ad affezionarsi, anche grazie a cutscene realizzate a regola d’arte. Molto avvincente è anche l’evoluzione del rapporto che lo stesso Kratos ha con il proprio figlio, una progressione degna di una pellicola cinematografica.
Grafica
In un periodo di transizione tra due generazioni di console, God of War: Ragnarok mostra a tutti i muscoli sottolineando la possibilità di riuscire ad ottenere risultati fantastici, anche in un titolo cross-gen. I caricamenti sono rapidissimi, l’ispirazione artistica è da primo della classe, sia per le ambientazioni, che per i personaggi in sé. L’impatto è fortissimo in molte situazioni, gli scenari sono maestosi, ricchi di dettaglio, con una perfetta gestione delle luci, grazie all’HDR, nonché rappresentazioni che si avvicinano di molto alla realtà.
I personaggi in sè sono perfettamente animati, i volti riescono a trasmettere le vere espressioni, ed una emotività che permette di compiere enormi passi in avanti nel mondo del gaming. Le compenetrazioni sono quasi del tutto inesistenti, con frame rate stabile sia su PS5 che su PS4, segnale che con la giusta attenzione si possono davvero ottenere ottimi risultati.
Ciò che manca, forse, è un maggiore adattamento ai grilletti adattivi del dualsense, il feedback aptico non presenta difetti di sorta, tuttavia da un titolo Sony ci saremmo aspettati una maggiore integrazione della punta di diamante del joystick di nuova generazione. Nulla da dire per quanto riguarda la colonna sonora, ricca di brani immersivi e quasi perfetti, aiuta l’utente ad approfondire la mitologia norrena, creando il giusto coinvolgimento che ci saremmo aspettati da un titolo di questo tipo.
Meccanica di gioco
God of War: Ragnarok è un action adventure che focalizza il proprio costrutto su tre aspetti: narrazione, esplorazione e combattimento. L’esperienza si articola con una singola quest principale, alla quale si affiancano numerose quest secondarie suddivise nei vari regni che verranno lentamente attraversati; a differenza di altre occasioni, in questo caso le missioni aggiuntive non sono un palliativo, ma rappresentano l’occasione perfetta per godere di un approfondimento della narrazione, comprendendo appieno la storia che si cela alle spalle di Kratos.
La longevità è molto buona, sono necessarie tra le 30 e le 40 ore (almeno) per completare il gioco, dipendentemente dall’esplorazione che deciderete di mettere in atto. Il titolo offre libertà d’azione agli utenti, pur non essendo un open world, sarà possibile scegliere di perdere più tempo ad esplorare l’area, risolvendo anche enigmi ambientali, oppure buttarsi a capofitto nella quest principale, progredendo più rapidamente. Gli spostamenti a bordo di canoe o slitte trainate dai cani sono piacevoli e goduriosi, riuscendo difatti a riempire al massimo i tempi morti.
Gameplay
Il fulcro del gameplay ruota ovviamente attorno al combattimento, un sistema che offre una eccellente progressione, e sopratutto una complessità profonda adatta anche ai più esperti del settore. Le possibilità di attacco sono talmente tante da essere quasi difficili da memorizzare in poco tempo, con differenziazioni tra mosse leggere e pesanti, combo, mosse speciali e chi più ne ha più ne metta. Innumerevoli sono gli scudi che Kratos potrà imbracciare, tutti ampiamente caratterizzati da specifiche in grado di renderli decisamente unici, il tutto affiancato da Atreus, con le sue frecce ed un albero di abilità ampiamente sviluppabile.
Il combattimento in sè è assolutamente piacevole, l’intelligenza artificiale è stata sviluppata sapientemente, fornendo quella aleatorietà che permette all’utente di buttarsi nel capofitto ogni volta in un modo diverso. Una varietà apprezzata ed assente in moltissimi altri titoli concorrenti, pronta a sorprendere il giocatore. Ottima anche la diversità dei nemici, caratterizzati dal reame di appartenenza, sebbene molto simili nel pattern d’attacco e simili, a cui si aggiungono una caterva di mini boss, dalla difficoltà crescente, ed in grado di innalzare il livello di sfida, e cementificare le abilità acquisite da Kratos e dal giocatore stesso.
God of War: Ragnarok – conclusioni
In conclusione God of War: Ragnarok è la giusta evoluzione del capitolo precedente, gli sviluppatori di Santa Monica hanno compiuto un incredibile passo in avanti sotto moltissimi aspetti, soddisfacendo al massimo il desiderio degli utenti di tornare a vivere l’avventura nei panni di Kratos. Oltre ai tantissimi aspetti positivi di cui vi abbiamo già parlato, non possiamo non raccontarvi delle tantissime armi a disposizione, oltre all’armatura, caratterizzate da specifici accessori, da combinare per ottenere miglioramenti e potenziamenti.
Un titolo che deve essere assolutamente giocato e goduto sino in fondo, senza necessariamente conoscere il capitolo precedente, per riuscire a comprendere completamente la storia di Kratos e Atreus. Cosa aspettate a comprarlo? i Nove Regni vi stanno aspettando.