Recensione Star Wars Jedi: Survivor – un’esperienza quasi indimenticabile

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Star Wars Jedi: Survivor è il nuovo capitolo di una delle saghe più amate dal popolo videoludico, Respawn Entertainment è riuscita nell’incredibile obiettivo di migliorare l’esperienza utente, che ha raggiunto i massimi livelli con Fallen Order, proponendo un titolo completo, avvincente ed assolutamente divertente. Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.

 

Trama

L’avventura si discosta da quanto visto con The Fallen Order, risultando perfetta anche per gli utenti che decidono di approcciarsi per la prima volta al mondo videoludico di Star Wars, importanti sono i riferimenti all’Alta Repubblica, senza comunque obbligare il giocatore a godere di un ampio background fumettistico (e non solo) della celeberrima saga di LucasFilm.

Gli anni si fanno sentire su Cal Kestis, non più il giovane Jedi che si è fatto un nome nel corso dell’avventura precedente, lo notiamo non solo per l’accenno della barba sul suo visto, ma anche nelle sue incredibili abilità. Il suo antagonista è Gera, un vecchio Jedi risvegliatosi da un lungo sonno, in un mondo in cui l’Impero comanda su tutto, e nel quale decide di tornare per riprendere la sua ricerca di Tanalorr, con l’apporto de I Predatori del Caos, una banda che ha sfrutta le tecnologie Separatiste. Il nostro compito sarà quello di seguirlo e combatterlo, attraversando tantissimi pianeti, da Koboh, passando per Jedha ed altri ancora, sempre in compagnia dell’intramontabile BD-1, piccolo droide già visto nello scorso capitolo.

Non volendovi proporre spoiler di alcun tipo, il costrutto narrativo è assolutamente ben realizzato e stratificato, forse è poco caratterizzato il personaggio di Gera, ma nel complesso il lavoro svolto dall’art director è encomiabile. Il gioco è interamente doppiato in lingua italiana, con interpreti di altissimo livello, stesso discorso per il comparto sonoro, i brani di Stephen Barton accompagnano perfettamente ogni secondo delle circa 25/30 ore di gioco necessarie per completare la missione principale.

 

Grafica

La nostra prova è stata completata su PS5, a differenza dei numerosi problemi riscontrati su PC (ed in via di risoluzione), il frame rate è stato nella maggior parte dei casi stabile60fps, permettendo così di godere di una grafica di alto livello, e di ambientazioni dal fortissimo impatto visivo. I combattimenti cruenti non mostrano nemmeno una goccia di sangue, ma allo stesso tempo sono divenuti in parte più cruenti, infatti molto spesso ci troviamo dinnanzi mani e teste completamente mozzate, un upgrade che mostra anche l’avvenuta maturità dello stesso personaggio.

La rifinitura è molto buona, quale piccolo bug qua e là si nota, è indubbio, abbiamo comunque apprezzato la variabilità delle ambientazioni, i pianeti che attraversiamo sono fondamentalmente differenti tra loro (e facilmente riconoscibili), con panorami spesso da lasciare letteralmente a bocca aperta. Le animazioni sono fluide, più rifinite e realistiche di quanto avevamo visto con The Fallen Order, riuscendo così a migliorare l’intera esperienza, ed avvicinandola maggiormente a ciò che ci aspettiamo dalla cosiddetta next gen.

 

Gameplay e meccanica di gioco

Le basi su cui affonda le radici Star Wars Jedi: Survivor sono chiaramente quelle del suo predecessore, il giocatore si ritrova a dover fare i conti con un gameplay costellato di parkour, sessioni di combattimento e di esplorazione, a partire dal prologo Coruscant. Per dimostrare un certo continuum tra le parti, all’inizio del gioco lo stesso Kestis potrà affidarsi alle abilità conquistate in tutto The Fallen Order, ecco quindi che sarà possibile correre sulle pareti, affidarsi alla Forza ed altro ancora.

Nel prosieguo dell’esperienza verrete spesso affiancati da compagni (Bode e Merrin) che vi aiuteranno in sessioni di combattimento (e che potrete indirizzare indicando chi colpire, o sfruttare la loro abilità unica), ma che allo stesso tempo saranno in parte limitati. I miglioramenti più grandi li notiamo nell’esplorazione, le mappe da esplorare saranno grandissime, tanto da farle sembrare quasi un open world (anche se tecnicamente non lo sono), per intenderci il concetto è molto simile a God of War Ragnarok, potrete andare praticamente dove volete, ma alcune aree saranno inizialmente inaccessibili, poiché sono necessarie abilità specifiche che dovranno essere attivate in un secondo momento.

Il level design è assolutamente unico, migliorato a sua volta da una mappa molto più chiara e finalmente da un viaggio rapido più intuitivo e stratificato. I collezionabili si sprecano, tanto da spingere il giocatore ad un forte backtracking, spingendo moltissimo sull’esplorazione. Non mancano chiaramente numerosi NPC, tutti corredati da una profonda caratterizzazione, pronti a dare il via a missione secondarie di vario genere, con ricompense più che adeguate. Che dire, in Star Wars Jedi: Survivor non vi stancherete davvero mai, ed i contenuti sembrano quasi essere infiniti, riuscendo a differenziare al massimo l’esperienza.

Il sistema di combattimento non presenta variazioni degne di nota rispetto a Fallen Order, tutti i movimenti ed il gameplay di base è sempre lo stesso, con l’aggiunta dei poteri della Forza, abilità speciali (spesso telecinetiche), che permettono al giocatore di uscire indenne da situazioni sempre più pericolose e complicate. La varietà dei nemici è molto ampia, con alcuni resistenti alla forza (o in grado di utilizzarla a loro vantaggio), che quindi permettono di innalzare il livello di difficoltà generale, sebbene comunque sia presente il selettore nell’apposito menù.

La progressione del personaggio è affidata ad un albero delle abilità stratificato e sapientemente articolato, che permette di creare Kestis secondo le proprie esigenze, affidandosi anche agli Stili. Se ricordate nel capitolo precedente si poteva usare la singola spada laser o doppia, in Star Wars Jedi: Survivor verranno aggiunte le due spade, spada + blaster o una spada con la guarda incrociata, tutti caratterizzati da attacchi speciali a loro volta unici. In ultimo, a mischiare ancora di più le carte troviamo i Benefici, una novità assoluta, sbloccabili nelle Camere Jedi o acquistabili dal droide Zeta, sono dei bonus che potranno essere equipaggiati nei combattimenti, per modificare in parte il gameplay e trarne vantaggio in specifiche situazioni.

 

Star Wars Jedi: Survivor – conclusioni

In conclusione Star Wars Jedi: Survivor rappresenta la prova di maturità della saga, un titolo che riparte sapientemente da tutti i punti di forza del capitolo precedente, riuscendo così a proporre all’utente un’esperienza degna di essere giocata. Il level design è sopraffino, il gameplay è indubbiamente uno dei migliori di sempre, con la parte esplorativa che vi farà “perdere” ore e ore alla ricerca di collezionabili, stupendovi di minuto in minuto.

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